Ėduard Strel'cov

Ėduard Strel'cov
NazionalitàUnione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica
Altezza182 cm
Calcio
RuoloAttaccante
Termine carriera1970
Carriera
Squadre di club1
1954-1958Torpedo Mosca89 (48)
1965-1970Torpedo Mosca133 (51)
Nazionale
1955-1968Unione Sovietica (bandiera) Unione Sovietica38 (25)
Palmarès
 Olimpiadi
OroMelbourne 1956
1 I due numeri indicano le presenze e le reti segnate, per le sole partite di campionato.
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito.
 

Ėduard Anatol'evič Strel'cov (in russo Эдуард Анатольевич Стрельцов?, traslitterazione anglosassone Eduard Streltsov; Mosca, 21 luglio 1937Mosca, 22 luglio 1990) è stato un calciatore sovietico, di ruolo attaccante. Fu settimo nella classifica del Pallone d'oro 1957.

È stato anche votato dagli appassionati di calcio russi ed ex-sovietici come uno dei più forti tra i giocatori russi e sovietici di tutti i tempi.[1]

Centravanti, giocò solo nella Torpedo Mosca. Dopo aver partecipato e vinto il torneo di calcio ai Giochi olimpici del 1956 a Melbourne (non disputando la finale), nel 1958 rifiutò il passaggio sia al CSKA Mosca (la squadra dell'Armata Rossa) che alla Dinamo Mosca (quella del KGB).

Questo comportamento, unito anche ad una frase di troppo detta ad una festa al Cremlino, lo portò ad essere accusato di violenza carnale, consumata ai danni di una giovane proprio nel corso di quella stessa festa.[2] Rinchiuso nella prigione di Butyrka, venne convinto con la promessa di essere aggregato alla squadra che avrebbe partecipato alla Coppa del Mondo a firmare una confessione. La promessa non venne mantenuta e fu condannato ai lavori forzati in un gulag in Siberia.

Nel 1965 tornò a giocare nella Torpedo, guidando la squadra verso il secondo titolo nazionale. Collezionò inoltre 38 presenze e 25 gol con la Nazionale sovietica (1955-1968). Morì nel 1990 di cancro, malattia probabilmente causata dal lavoro in miniera negli anni del gulag.[2]

Torpedo Mosca: 1965
Torpedo Mosca: 1967-1968
Melbourne 1956
1955 (15 gol)
1967, 1968
  1. ^ (EN) Tamir Bar-On, The World through Soccer: The Cultural Impact of a Global Sport, Rowman & Littlefield, 2014, p. 102, ISBN 978-1-4422-3474-1.
  2. ^ a b (EN) Was Streltsov reallY the martyr Russian football demands?, su guardian.co.uk, The Guardian. URL consultato il 3 ottobre 2008.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN57518865 · ISNI (EN0000 0001 1473 162X · LCCN (ENn99274354 · GND (DE123361206