Adolfo Azzi

Adolfo Agostino Azzi
NascitaTrecenta, 5 agosto 1837
MortePalermo, 4 giugno 1860
Cause della mortepostumi di ferita da arma da fuoco
Dati militari
Paese servitoRegno di Sardegna (bandiera) Regno di Sardegna
Forza armataEsercito meridionale
CorpoI Mille
Anni di servizio1860-1861
GradoTenente
ComandantiGiuseppe Garibaldi
GuerreSeconda guerra d'indipendenza
CampagneSpedizione dei Mille
BattaglieBattaglia di Calatafimi
Insurrezione di Palermo (1860)
dati tratti da Roma o morte!: I garibaldini adriesi prima e dopo Mentana[1]
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Adolfo Agostino Azzi (Trecenta, 5 agosto 1837Palermo, 4 giugno 1860) è stato un militare e patriota italiano.

Nacque a Trecenta, provincia di Rovigo, allora parte integrante dell'Impero austriaco, il 5 agosto 1837.[1] Il 5 maggio 1860 imbarcò a Quarto,[2] sul piroscafo Lombardo, con I Mille del generale Giuseppe Garibaldi, partendo alla conquista del Regno delle due Sicilie.

Nel corso della traversata diede il cambio a Simone Schiaffino come timoniere del piroscafo, sotto lo sguardo attento di Nino Bixio, mentre la nave cercava di sfuggire a quelle nemiche.[1] Sbarcato a Marsala l'11 dello stesso mese,[3] fu inquadrato nella 4ª Compagnia del capitano Giuseppe La Masa.[4] Durante la battaglia di Calatafimi rimase ferito una prima volta, ricevendone una seconda il 29 giugno[3] durante la presa di Palermo. Mentre combatteva sulla barricata di Porta Termini fu colpito da una pallottola di moschetto che gli trapassò la coscia.[4] La ferita si infettò rapidamente, e nell'estremo tentativo di salvargli la vita i chirurghi gli amputarono l'arto, ma fu tutto inutile.[4] Si spense il 4 luglio 1860.[4]

  1. ^ a b c Arcioni 2014, p. 31.
  2. ^ D'Ayala 1868, p. 23.
  3. ^ a b D'Ayala 1868, p. 24.
  4. ^ a b c d Arcioni 2014, p. 32.
  • Giuseppe Cesare Abba, Storia dei Mille narrata ai giovanetti, Firenze, Bemporad, 1904.
  • Paolo Ettore Forzato Arcioni, Roma o morte!: I garibaldini adriesi prima e dopo Mentana, Adria, Apogeo Editore, 2014, ISBN 8-89860-830-6.
  • Mariano D'Ayala, Vite degli italiani benemeriti della Libertà e della Patria, Firenze, M. Cellini e C., 1868.

Collegamenti esterni

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