Alexander Hansa
Anton Alexander Ignaz Friedrich Hansa | |
---|---|
Nascita | Theresienstadt, 16 settembre 1863 |
Morte | Vienna, 4 novembre 1918 |
Dati militari | |
Paese servito | Impero austro-ungarico |
Forza armata | K.u.k. Kriegsmarine |
Anni di servizio | 1882-1918 |
Grado | Viceammiraglio |
Guerre | Prima guerra mondiale |
Battaglie | Battaglia del Canale d'Otranto (1917) Ammutinamento di Cattaro |
Comandante di | nave da battaglia Viribus Unitis |
Studi militari | k.u.k. Marineakademie di Fiume |
dati tratti da Pomorski Arsenal u Puli 1856. - 1918. (7. dio)[1] | |
voci di militari presenti su Wikipedia | |
Anton Alexander Ignaz Friedrich Hansa (Theresienstadt, 16 settembre 1863 – Vienna, 4 novembre 1918) è stato un ammiraglio austriaco, che nel corso della sua carriera fu comandante dell'incrociatore protetto Leopard, dell'incrociatore leggero Admiral Spaun, e delle navi da battaglia Tegetthoff e Viribus Unitis. Dopo lo scoppio della prima guerra mondiale fu comandante della 5ª Divisione navale e poi della flottiglia incrociatori. Tra il 1 e il 3 febbraio 1918 fu tra i protagonisti della repressione dell'ammutinamento di Cattaro.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Theresienstadt il 16 settembre 1863.[1] Arruolatosi nella k.u.k. Kriegsmarine, iniziò a frequentare la Marineakademie di Fiume da cui uscì nel 1882 come Seekadett di 2ª classe. Imbarcatosi sulla corvetta Erzherzog Friedrich ha preso parte a crociere nelle Indie Occidentali, Sud America e Sudafrica.[1] Ancora una volta, ora come ufficiale sulla nave SMS Albatros, salpò per il Sud America e l'Africa occidentale e nel 1880 completò la sua specializzazione nei siluri.[1] Con il grado di Linienschiffleutnant comandò l'incrociatore protetto Leopard, assegnato alla I Squadra navale del contrammiraglio Johann von Hinke,[2] forte di nove navi, durante il blocco navale dell'isola di Creta effettuato dalle forze internazionali antiturche, comprendenti anche quelle di Inghilterra, Francia, Russia e Italia, dal 4 febbraio 1897 al 12 aprile 1898.[2]
Promosso Fregattenkapitän, il 15 gennaio 1910 fu nominato comandante del nuovo incrociatore leggero Admiral Spaun, mantenendo tale incarico fino al settembre 1911. Tra il 27 marzo e l'aprile 1913 condusse le prove in mare della nuova corazzata Tegetthoff, e tra il 25 aprile 1913 e il marzo 1914 fu comandante della nave da battaglia Viribus Unitis.[1] Nel 1914, con il grado di contrammiraglio, fu nominato comandante dell'Arsenale di Pola e dopo l'inizio della prima guerra mondiale divenne comandante della 5ª Divisione navale, composta dalle tre corazzate della classe Monarch, in sostituzione del contrammiraglio Wilhelm Richard Ritter von Barry.[3] Il 4 marzo 1917, in sostituzione dell'ammiraglio Paul Fiedler,[4] assunse il comando della flottiglia incrociatori, alzando la sua insegna sull'incrociatore corazzato Sankt Georg.[1] Il 15 maggio dello stesso anno una forza austro-ungarica composta da tre incrociatori leggeri e alcuni cacciatorpediniere di scorta, di ritorno da un importante attacco al canale di Otranto, fu intercettata da una più potente forza di navi da guerra alleate guidate dall'incrociatore leggero Dartmouth.[5] Salpato con l'incrociatore corazzato Sankt Georg, due cacciatorpediniere e quattro torpediniere di scorta, per supportare le forze austriache, dopo aver ricevuto la notizia da un idrovolante che nove navi nemiche si trovavano nelle vicinanze della navi austro-ungariche ordinò alla nave da battaglia Budapest di prendere il largo con la scorta di tre torpediniere d'alto mare.[6] Avvistato il fumo delle navi da guerra austro-ungariche in avvicinamento, le navi alleate invertirono la rotta e rientrarono in porto, mentre il Sankt Georg e la Budapest, con le rispettiva scorte rientrarono a Cattaro.[6] Tra il 1 e il 3 febbraio 1918, insieme al suo aiutante di bandiera Egon Zipperer von Arbach, svolse un ruolo significativo nel reprimere la rivolta dei marinai nella baia di Cattaro,[7] e il 1 maggio successivo venne promosso viceammiraglio.[1] Il 1 settembre dello stesso anno fu messo a riposo,[1] e si spense a Vienna il 4 novembre, il giorno prima che la flotta italiana entrasse nella rada di Pola.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]Annotazioni
[modifica | modifica wikitesto]Fonti
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f g h i Regionalexpress.
- ^ a b Austro-Hungarian Army.
- ^ Sondhaus 2014, p. 262.
- ^ Sondhaus 2014, p. 302.
- ^ Halpern 2004, p. 93.
- ^ a b Halpern 2004, pp. 101-102.
- ^ Sondhaus 2014, p. 312.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Wilhelm Donko, Österreichs Kriegsmarine in Fernost: Alle Fahrten von Schiffen der k.(u.)k . Kriegsmarine nach Ostasien, Australien, und Ozeanien von 1820 bis 1914, Berlin, Verlagsgruppe Holtzbrink, 2013.
- (DE) Karl Gogg, Österreichs Kriegsmarine 1848-1918, Salzburg, Verlag das Bergland-Buch, 1974, ISBN 3-7023-0042-2.
- (EN) Paul G. Halpern, The Battle of the Otranto Straits: Controlling the Gateway to the Adriatic in WW I, Bloomington, Indiana, Indiana University Press, 2004, ISBN 0-253-34379-8..
- (EN) Lawrence Sondhaus, The Great War at Sea: A Naval History of the First World War, Cambridge, Cambridge Univertity Press, 2014.
- (EN) Lawrence Sondhaus, The Naval Policy of Austria-Hungary, 1867-1918: Navalism, Industrial Development and the Politics of Dualism, West Lafayette, Pourdue Univertity Press, 1994, ISBN 1-55753-034-3.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (HR) Pomorski Arsenal u Puli 1856. - 1918. (7. dio), su Regionalexpress, http://www.regionalexpress.hr. URL consultato il 7 novembre 2020.
- (EN) Order of Battle of the k.u.k. Troops during the international blockade of Crete 1897/98, su Austro-Hungarian Army, http://www.austro-hungarian-army.co.uk. URL consultato il 26 ottobre 2020 (archiviato dall'url originale il 20 aprile 2021).