Alfonso Font
Alfonso Font (Barcellona, 28 agosto 1946) è un fumettista spagnolo; ha pubblicato sulle più note riviste europee di fumetti.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Negli anni sessanta iniziò a lavorare come apprendista nello studio della casa editrice Editorial Brugnera, realizzando prima illustrazioni e poi esordendo come fumettista disegnando storie a fumetti di vario genere per il mercato estero collaborando con l'agenzia Selecciones Illustradas.[1][2] In questo periodo pubblica anche alcune storie a fumetti sulla rivista Hazanas del Oeste e, alcune di queste, verranno poi pubblicate anche in Francia su Flèche noire dalle edizioni Aredit.[3][2] Negli anni settanta collabora con l'editore inglese Fleetway realizzando serie di genere bellico come Black Max, oltre a fumetti horror pubblicati negli Stati Uniti da Warren e Skywald.[2][4]
Nel 1974 pubblica in Spagna la serie Geminis con lo scrittore C. Echevarria e che verrà pubblicata anche in Francia su Maroufe, e, trasferitosi nel 1975 a Parigi, realizza per la rivista francese Pif Gadget [5]con lo sceneggiatore Patrick Cothias la serie Sandberg, pére et fils (1975-1977) e, conSolet, la serie "Les Dossiers Mystère" (1978);[1][2][3][4] segue poi I Robinson della terra (Les Robinsons de la Terre, 1979-1982) scritta da Roger Lecureux, serie che verrà pubblicato anche in Italia sulla rivista Più e che continuerà a realizzare per diversi anni, anche dopo il suo ritorno a Barcellona.[1][3][2] Pubblica fra il 1976 e il 1977 anche sulla rivista Scoop con due storie in collaborazione con Jean-Michel Charlier, su Tousse Bourin con "Foutu Job" sempre con Cothias (1976) e su Super-As la serie "Les Compagnons d'Atlantis" (1980) con Víctor Mora.[2]
Dalla fine degli anni settanta realizza le serie Le storie nere e i Racconti del futuro imperfetto,[1][4] pubblicate in patria e all'estero e ritenute alcuni dei suoi capolavori[6]; ritornò in Spagna all'inizio degli anni ottanta dove, con Víctor Mora, realizzò le serie "Sylvestre" e "Tequila Bang" pubblicate su La Calle; su Cimoc pubblicò la serie Frederico Mendelsshon Bartholdy e varie storie brevi per la rivista 1984.[2] nei primi anni ottanta idea i personaggi di Clarke e Kubrick, protagonisti della serie Clarke & Kubrick Spazialisti ltd (1982) pubblicata su Rambla e Cimoc; seguiranno altre serie come Carmen Bond per À Tope.[4][1][2] Collaborò per un decennio con la rivista Cimoc pubblicando le serie "El Prisionero de las Estrellas", "Jann Polynésia" e "Jon Rohner", personaggio questo che è l'evoluzione del precedente Jann Polynésia[4]. Per la rivista Circus della Glénat ha realizzato con Cothias "Alise et les Argonautes" (1986 - 1987).[2] Nel 1987 realizza la serie "Elle s'appelle Taxi" pubblicata in Francia su Pilote e su Charlie Mensuel[2] e in Italia sulla rivista Comic Art intitolata Il labirinto del drago[4]. In Italia, sulla rivista l'Eternauta, pubblica nel 1988 Alice e gli argonauti.[7][4]
Negli anni novanta ha realizzato nuove serie come "Negras Tormentas" con Juan Antonio De Blas pubblicata su Viñetas, e "Privado" e "Bri d'Alban" su Cimoc e, nel 1996, su Penthouse Comix ha pubblicato "Dra, Dare".[2] In Italia pubblica sulla rivista Skorpio storie brevi autoconclusive della serie Private Eye[4] e la serie di ambientazione medievale Bri d'Alban;[8][2][3][4] per la Sergio Bonelli Editore pubblica in Italia alcune storie della serie Tex;[6][9][2]
Nel 2010 realizza i disegni della serie francese Héloïse de Montfort di ambientazione medioevale e sceneggiato da Richard Marazano,[2] pubblicata in Italia da Editoriale Cosmo.
Per la Bonelli nel 2012 realizza anche una breve storia per Dylan Dog.[10]
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]- Premio Yellow Kid al 20º Salone Internazionale dei Comics di Roma nel 1996[9][4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e FFF - Fumetto, Alfonso FONT, su lfb.it. URL consultato il 10 gennaio 2020.
- ^ a b c d e f g h i j k l m n (EN) Alfonso Font, su lambiek.net. URL consultato il 10 gennaio 2020.
- ^ a b c d (FR) Philippe MAGNERON, Font, Alfonso - Bibliographie, BD, photo, biographie, su bedetheque.com. URL consultato il 10 gennaio 2020.
- ^ a b c d e f g h i j Alfonso Font, biografia e fumetti, su slumberland.it. URL consultato il 13 gennaio 2020.
- ^ Font Alfonso dans Vaillant/Pif, su bdoubliees.com. URL consultato il 12 febbraio 2023.
- ^ a b "Racconti di un futuro imperfetto", un classico della fantascienza di Alfonso Font, su Fumettologica, 30 gennaio 2018. URL consultato il 10 gennaio 2020.
- ^ Alice e gli argonauti, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 10 ottobre 2017.
- ^ Skorpio, su guidafumettoitaliano.com. URL consultato il 10 ottobre 2017.
- ^ a b Alfonso Font, su sergiobonelli.it. URL consultato il 10 gennaio 2020.
- ^ Scheda su Dylan Dog Color Fest numero 8 sul sito della Sergio Bonelli Editore, su shop.sergiobonelli.it. URL consultato il 14 maggio 2014.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Alfonso Font
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su alfonsofont.com. URL consultato l'8 ottobre 2013.
- Scheda dedicata a Font sul sito della Sergio Bonelli Editore, su sergiobonellieditore.it. URL consultato l'8 ottobre 2013.
- Biografia su Sluberland, su slumberland.it.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 20959041 · ISNI (EN) 0000 0000 6303 5383 · SBN RAVV077909 · LCCN (EN) n79048443 · GND (DE) 1057652830 · BNE (ES) XX877805 (data) · BNF (FR) cb11903040t (data) |
---|