Amoco Cadiz
Amoco Cadiz | |
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Naufragio dell'Amoco Cadiz | |
Descrizione generale | |
Tipo | Motonave petroliera VLCC |
Armatore | Amoco Transport Co. |
Proprietà | Amoco |
Porto di registrazione | Monrovia |
Identificazione | Indicativo di chiamata radio ITU: IMO: 7336422 |
Costruttori | Astilleros Españoles |
Cantiere | Cadice, Spagna |
Varo | 1974 |
Radiazione | 1978 |
Destino finale | Naufragata il 16 marzo 1978 sugli scogli di Portsall |
Caratteristiche generali | |
Stazza lorda | 109 700 tsl |
Portata lorda | 233 690 tpl |
Lunghezza | 334,02 m |
Larghezza | 51,06 m |
Pescaggio | 19,8 m |
Propulsione | Un motore Diesel con potenza di 30.400 CV, un'elica |
Velocità | 15 nodi (27,78 km/h) |
Capacità di carico | 262.400.000 litri di greggio |
Equipaggio | 44 membri |
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La Amoco Cadiz è stata una superpetroliera di tipo Very Large Crude Carrier (VLCC) da 234.000 tonnellate di stazza lorda lunga 330 metri, costruita nel 1974 ed immatricolata in Liberia, noleggiata dalla compagnia petrolifera statunitense Amoco. Il 16 marzo 1978 s'incagliò al largo delle coste bretoni, proprio davanti al borgo di Portsall. Lo sversamento in mare di petrolio che ne seguì è annoverato come uno dei maggiori disastri ambientali della storia.
L'antefatto
[modifica | modifica wikitesto]Il viaggio della nave cominciò nel Golfo Persico con destinazione il porto di Le Havre (Francia), ed il disastro che ne seguì è considerato il 5º nella storia delle maree nere. Il carico era di 230.000 tonnellate di petrolio greggio iraniano trasportate, alle quali si aggiunsero 3.000 tonnellate di gasolio, che vennero tutte riversate lungo 400 km di coste bretoni (Francia).
La mattina del 16 marzo del 1978, verso le ore 9:00, le condizioni meteorologiche erano davvero proibitive: mare in burrasca, temporali e forti venti, che causarono la rottura dell'impianto idraulico del timone. Il comandante della nave non ebbe altra scelta che richiedere soccorsi e assistenza alle autorità francesi. Dopo l'arrivo di un super rimorchiatore, il comandante chiese autorizzazione alla società Amoco per fare rimorchiare la nave in difficoltà; è da notare come il costo delle operazioni di rimorchio e salvataggio fosse estremamente oneroso, secondo le regole stabilite dal codice della navigazione che prevede un compenso commisurato al valore della nave e del carico salvato. Il comandante rimase ad attendere l'ordine dei dirigenti Amoco, senza considerare che nave e carico potevano essere perduti attendendo che l'autorizzazione arrivasse. Infatti a causa dei fortissimi venti, la superpetroliera senza governo raggiunse una secca con degli scogli affioranti in prossimità della costa, dove s'incagliò spezzandosi in due e versando il suo carico inquinante in mare. I due tronconi del relitto giacciono a 12 metri ed a 30 metri di profondità presso gli scogli di Portsall, prospicienti la città bretone del Finistère.
La mobilitazione
[modifica | modifica wikitesto]Centinaia di volontari si mossero immediatamente, organizzati da associazioni ecologiste, e si diedero da fare per scongiurare una contaminazione dei litorali. Circa 90 comuni hanno avuto le loro spiagge invase dalla marea nera. Le autorità locali hanno in seguito dichiarato che ci sono voluti sei mesi per pompare e disperdere il petrolio al fine di pulire le spiagge colpite. In realtà la gran parte del lavoro è stato eseguito dalle onde e dai batteri normalmente presenti sulle spiagge e in mare.
Le reazioni
[modifica | modifica wikitesto]La catastrofe nel paese transalpino ha suscitato notevole sconcerto, tant'è che pochi giorni dopo l'accaduto, alcune organizzazioni ecologiste hanno diramato un appello al fine di boicottare la Shell (la società alla quale il carico era destinato), anche perché la stessa multinazionale non si è affatto impegnata nelle operazioni di bonifica delle aree contaminate.
Le conseguenze all'ambiente e il danno causato
[modifica | modifica wikitesto]Questo incidente, che è il decimo per gravità nella storia delle maree nere, è sicuramente il primo per la grande perdita di vita marina causata[senza fonte]. I decessi non sono avvenuti immediatamente, bensì la più alta mortalità di animali si è verificata nell'arco di due mesi dalla catastrofe. Già dopo un paio di settimane milioni di molluschi ed echinoidee (ricci di mare) morirono, a cui si aggiunsero circa 9.000 tonnellate di ostriche. Per mesi i pescatori hanno pescato animali con ulcere e tumori alla pelle, e quelli che a "prima vista" apparivano sani, avevano uno sgradevole sapore di petrolio.
Nel 1988 venne stimato il danno ai richiedenti, Stato, comuni, singoli privati, associazioni professionali e ambientali in circa 250 milioni di dollari al turismo ed ai pescatori. Il Governo francese presentò un "conto" di 2 miliardi di dollari. Nel 1992 un accordo stragiudiziario permise all'Amoco di pagare un conto di 230 milioni di dollari.
A seguito di questo incidente, nel 1982 sull'isola di Ouessant è stata costruita una torre radar che assicura controllo e assistenza ai naviganti che transitano in questo trafficatissimo tratto di mare.
Navi gemelle
[modifica | modifica wikitesto]La Cadiz aveva diverse navi gemelle che hanno avuto un analogo destino.
- Haven, affondata il 14 aprile 1991 di fronte alla costa ligure di Arenzano.[1][2]
- María Alejandra, esplosa l'11 marzo 1980 di fronte alle coste della Mauritania.[3]
- Mycene, esplosa il 3 aprile del 1980 di fronte alle coste della Sierra Leone.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Comune di Arenzano - Sito ufficiale - La Petroliera Haven, su comune.arenzano.ge.it. URL consultato il 9 gennaio 2021 (archiviato dall'url originale il 18 gennaio 2013).
- ^ (EN) Center for Tankship Excellence - Casualty database: Amoco Cadiz (archiviato dall'url originale il 25 luglio 2011).
- ^ (EN) Center for Tankship Excellence - Casualty database: Maria Alejandra (archiviato dall'url originale il 2 aprile 2015).
- ^ (EN) Center for Tankship Excellence - Casualty database: Mycene (archiviato dall'url originale il 14 agosto 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- AA.VV., The Amoco Cadiz oil spill: A preliminary scientific report (PDF) (archiviato dall'url originale l'8 giugno 2015).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Amoco Cadiz
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR, EN, ES) Cedre - Centre de documentation de recherche et d'expérimentations sur les pollutions accidentelles des eaux, su cedre.fr.
- (EN) Sito dedicato all'incidente, su cedre.fr.
Controllo di autorità | LCCN (EN) n78063239 · J9U (EN, HE) 987007379586905171 |
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