Arcidiocesi di Filippopoli di Tracia

Filippopoli di Tracia
Sede arcivescovile titolare
Archidioecesis Philippopolitana in Thracia
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Filippopoli di Tracia
Mappa della diocesi civile di Tracia (V secolo)
Arcivescovo titolaresede vacante
IstituitaXIX secolo
StatoBulgaria
Arcidiocesi soppressa di Filippopoli di Tracia
Diocesi suffraganeeDioclezianopoli, Sebastopoli, Diospoli, Agathonikia, Constantia, Scoutarion, Lititza, Leucé, Dramitza, Bleptos, Joannitza, Belikia, Boukouba
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
L'ultimo metropolita di Filippopoli, Beniamino, che fu patriarca ecumenico di Costantinopoli dal 1936 al 1946.

L'arcidiocesi di Filippopoli è una sede soppressa del patriarcato di Costantinopoli (in greco Ιερά Μητρόπολις Φιλιππουπόλεως?, Iera Mitropolis Philippoupόleos) e una sede titolare della Chiesa cattolica (in latino Archidioecesis Philippopolitana in Thracia).

Filippopoli di Tracia, corrispondente alla città di Plovdiv in Bulgaria, è l'antica sede metropolitana della provincia romana di Tracia nella diocesi civile omonima e nel Patriarcato di Costantinopoli.

Secondo la tradizione greca, primo vescovo della città fu Erma[1][2], discepolo di san Paolo, menzionato nella lettera ai Romani (16,14[3]).

Filippopoli fu sede nel 344 di una riunione di vescovi dissidenti che, abbandonato il concilio di Sardica, si riunirono per sottoscrivere un documento dai contenuti ariani e nel quale lanciarono la scomunica contro Atanasio di Alessandria, Asclepa di Gaza ed altri vescovi ortodossi. A questa riunione prese parte il primo vescovo noto di Filippopoli, Eutichio.

Seguono i vescovi Brisone e Silvano, menzionati nella Historia ecclesiastica di Socrate Scolastico nella prima metà del V secolo. Francione fu tra i padri del concilio di Calcedonia del 451. Valentino sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Tracia all'imperatore Leone dopo la morte di Proterio di Alessandria.

Non sono più noti vescovi fino al X secolo, quando appare il vescovo Niceforo, destinatario di una lettera di un suo maestro; e poi due vescovi documentati dai rispettivi sigilli episcopali, entrambi vissuti tra X e XI secolo.

Nelle Notitiae Episcopatuum del patriarcato, la sede metropolitana è ininterrottamente documentata fino al XIII secolo.[4]

La cosiddette Notitia Episcopatuum dello pseudo-Epifanio, composta durante il regno dell'imperatore Eraclio I (circa 640), attribuisce a Filippopoli tre diocesi suffraganee: Dioclezianopoli, Sebastopoli e Diospoli.[5]

La Notitia Episcopatuum attribuita all'imperatore Leone VI (886-912) riconosce a Filippopoli dieci diocesi suffraganee, ma nell'elenco non appaiono le sedi menzionate tre secoli prima dallo pseudo-Epifanio. Questi cambiamenti sono dovuti al fatto che nella seconda metà del VII secolo la regione fu occupata dai Bulgari, inizialmente pagani, che sconvolsero l'organizzazione ecclesiastica bizantina. Dopo la loro conversione furono erette altre diocesi, così nominate dalla Notitia di Leone: Agathonikia, Lititza, Scoutarion, Leucé, Bleptos, Dramitza[6], Joannitza, Constantia, Belikia e Boukouba[7].[8][9]

Nell'Ottocento si sviluppò un forte movimento nazionalistico bulgaro, che portò a uno scisma e alla divisione della metropolia in due sedi episcopali distinte. Infatti, nel 1861 il metropolita Paisio smise di commemorare il patriarca ecumenico e annunciò di aderire al movimento indipendentista bulgaro; il 25 febbraio 1861 fu deposto e fu eletto un nuovo metropolita, Panareto. Paisio continuò a svolgere le sue funzioni di metropolita; nell'aprile 1861 il patriarcato ottenne dal governo ottomano il suo esilio, ma di fatto, dopo l'istituzione dell'Esarcato bulgaro, rimase fino alla sua morte metropolita di Filippopoli, sede distinta da quella dipendente dal patriarcato.

Anche il metropolita patriarcale Panareto si schierò dalla parte dei bulgari nel 1868 e partecipò alle iniziative che portarono all'istituzione dell'esarcato bulgaro. Il 15 gennaio 1872 il Santo Sinodo del patriarcato ecumenico lo depose, il 19 gennaio elesse il suo successore e il 13 maggio 1872 lo scomunicò. Il 20 giugno 1872 l'esarcato bulgaro lo elesse metropolita di Filippopoli, successore di Paisio.

Due metropoliti di Filippopoli, uno patriarcale e l'altro esarchiale, continuarono a coesistere fino al 21 luglio 1925, quando Beniamino fu trasferito alla metropolia di Nicea e il patriarcato non elesse il suo successore. Questa decisione pose fine alla metropolia patriarcale di Filippopoli.

Dal XIX secolo Filippopoli di Tracia è annoverata tra le sedi arcivescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 1º aprile 1967.

Arcivescovi greci

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Epoca romana e bizantina

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Epoca ottomana

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Arcivescovi titolari

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  1. ^ v. Erma (Sant'), in Biografia universale antica e moderna, vol. XVIII, Venezia, 1824, pp. 577-578.
  2. ^ Da non confondersi con Erma, padre della Chiesa, autore del Pastore di Erma.
  3. ^ Rm 16,14, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ (ELFR) Jean Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae. Texte critique, introduction et notes, Paris, 1981, indice pp. 508-509, voce Philippoupolis, métropole de Thrakè.
  5. ^ (ELFR) Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae, p. 212, nn. 418-421.
  6. ^ Villaggio del comune di Tundža.
  7. ^ Villaggio del comune di Părvomaj.
  8. ^ (ELFR) Darrouzès, Notitiae episcopatuum Ecclesiae Constantinopolitanae, p. 285, nn. 584-594.
  9. ^ (FR) Raymond Janin, La hiérarchie ecclésiastique dans le diocèse de Thrace, in Revue des études byzantines, tomo 17, 1959, p. 143-144.
  10. ^ a b c d e f (LA) Michel Le Quien, Oriens christianus in quatuor Patriarchatus digestus, Parigi, 1740, Tomo I, coll. 1155-1162.
  11. ^ Dopo Valentino, Le Quien aggiunge Nicola (879), che fu in realtà vescovo di Filippi. Cf. Nikolaos, Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, edizione online.
  12. ^ Nikephoros, «Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit», edizione online, nº 25577.
  13. ^ Gustave Léon Schlumberger, Sigillographie de l'empire byzantin, 1884, p. 117.
  14. ^ (EN) Theognostos, metropolitan of Philippoupolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  15. ^ (EN) Metropolitan of Philippoupolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  16. ^ (EN) Konstantinos, metropolitan of Philippopolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  17. ^ (EN) Symeon, metropolitan of Philippoupolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  18. ^ a b (EN) Lazaros, bishop of Philippopolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  19. ^ (EN) Metropolitan of Philippopolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  20. ^ (EN) Metropolitan of Philippopolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  21. ^ (FR) Venance Grumel, Les Regestes des actes du Patriarcat de Constantinople, nn. 963 e 965.
  22. ^ (EN) Basil metropolitan of Philippoupolis (eleventh century), www.doaks.org
  23. ^ (EN) Noah (?), metropolitan of Philippoupolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  24. ^ (EN) Metropolitan of Philippopolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  25. ^ a b Michele Italico, Dizionario biografico degli italiani, volume 74 (2010).
  26. ^ (EN) Theodoros, metropolitan of Philippoupolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  27. ^ (EN) Basileios, metropolitan of Philippoupolis, Prosopography of the Byzantine World, edizione 2016 online.
  28. ^ a b c d (EL) Μ. Σταμούλης, Συμβολή εις την ιστορίαν των εκκλησιών της Θράκης, Θρακικά, 14, 1940, p. 181.
  29. ^ a b (FR) Catherine Asdracha, Les Rhodopes dans la deuxième moitié du XIIIe s. : prosopographie, in «Revue des études byzantines», vol. 31, 1973, p. 296.
  30. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 8074.
  31. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 3751.
  32. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 8621.
  33. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 16804.
  34. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 5070.
  35. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 1406.
  36. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 9039.
  37. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 5498.
  38. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 3663.
  39. ^ (DE) Prosopographisches Lexikon der Palaiologenzeit, CD ROM-Version, Wien, 2001, nº 8919.
  40. ^ a b c d (EL) Μ. Σταμούλης, Συμβολή εις την ιστορίαν των εκκλησιών της Θράκης, Θρακικά, 14, 1940, p. 182.
  41. ^ (FR) M. Kouroupou, P. Gehin, Catalogue des manuscrits conservés dans la Bibliothèque du Patriarcat Œcuménique: les manuscrits du monastère de la Panaghia de Chalki, Turnhout, 2008, pp. 268–269.
  42. ^ (EL) M. Στρουμπάκης, Ιερεμίας Α' Πατριάρχης Κωνσταντινουπόλεως. Ο βίος και το έργο του, Αθήνα, 2004, p. 294.
  43. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am (EL) Γερμανός, μιτρ. Σάρδεων, Επισκοπικοί κατάλογοι των επαρχιών της βορείου Θράκης και εν γένει της Βουλγαρίας από της Αλώσεως και εξής, Θρακικά, 8, 1937, pp. 183-189.
  44. ^ (EL) Σ. Ευστρατιάδης, Μητροπολίται της Θράκης, Θρακικά, 8, 1937, pp. 58–59.
  45. ^ Nel 1813 sarà eletto metropolita di Anchialo.
  46. ^ Nel marzo 1820 è eletto metropolita di Skopje.
  47. ^ Nel 1827 è eletto metropolita di Pisidia.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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