Blitz (programma televisivo)
Blitz | |
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Sigla di testa del programma | |
Paese | Italia |
Anno | 1981-1984 |
Genere | varietà, musicale, contenitore |
Lingua originale | italiano |
Realizzazione | |
Conduttore | Gianni Minà Milly Carlucci Carla Urban |
Regia | Giuliano Nicastro |
Autori | Aldo Bruno, Giovanni Minoli, Gianni Minà |
Rete televisiva | Rete 2 |
Blitz è stato un programma televisivo della Rete 2, trasmesso dal 22 novembre 1981 la domenica pomeriggio alle 15:15 fino al 1984.[1]
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]Il programma, condotto da Gianni Minà e Milly Carlucci (che venne poi sostituita da Carla Urban), era una lunga diretta del pomeriggio domenicale in cui, ogni settimana, un personaggio famoso partecipava alle varie fasi della trasmissione, coadiuvato da collaboratori ed amici. Il lungo contenitore, che si occupava dei temi più disparati, dallo sport alla musica, vedeva Milly Carlucci come showgirl e interprete della sigla[2]. Gli spazi comici erano animati dal gruppo I Gufi: vi erano poi varie rubriche tra cui Il sistemone, sorta di prologo in onda il sabato pomeriggio, dedicato alle schedine del Totocalcio, e A chi tocca, condotta dalla giornalista Stella Pende.
Il programma ospitò celebrità italiane ma anche straniere come Muhammad Ali, Robert De Niro, Jane Fonda, Betty Faria, Gabriel Garcia Marquez, Léo Ferré.
Il "caso" Mastelloni
[modifica | modifica wikitesto]La trasmissione fu al centro di un caso, quando nella puntata del 22 gennaio 1984 Leopoldo Mastelloni, intervistato dall'inviata Stella Pende in collegamento dalla Bussoladomani, lanciò una bestemmia in diretta, dopo una sequela di parolacce. La rubrica della Pende venne sospesa e sia la giornalista sia Mastelloni furono allontanati dalla RAI per alcuni anni[2][3][4]. Il programma stesso finì per essere cancellato dal palinsesto al termine della stagione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Programmi Radio e Tv in ordine alfabeticoRai Teche.
- ^ a b Vedi
- ^ Vedi
- ^ Vedi: [1] Archiviato il 15 luglio 2015 in Internet Archive.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Aldo Grasso, Enciclopedia della televisione, Garzanti
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su raiplay.it.