Calcio Femminile Modena Femminile
Calcio Femminile Modena Femminile Calcio | |
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Segni distintivi | |
Uniformi di gara | |
Colori sociali | Giallo, blu |
Dati societari | |
Città | Modena |
Nazione | Italia |
Confederazione | UEFA |
Federazione | FIGC |
Fondazione | 1995 |
Scioglimento | 1999 |
Presidente | Massimo Maramotti |
Allenatore | Maurizio Berselli |
Stadio | Stadio Braglia (1996-1998) Stadio Lolli (1998-1999) ( posti) |
Palmarès | |
Scudetti | 2 |
Trofei nazionali | 1 Supercoppe italiane |
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Il Calcio Femminile Modena Femminile, nota anche come Modena Femminile, Modena Amadio e Modena Bellentani, è stata una squadra italiana di calcio femminile con sede a Modena. Fondata nel 1996, riuscì a conquistare due scudetti consecutivi nei campionati di Serie A 1996-1997 e 1997-1998, oltre alla prima edizione della Supercoppa italiana nel 1997.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Nel 1993 la Polisportiva Real Saliceta di Baggiovara (frazione di Modena) non vinse il campionato di Serie C regionale ma fu ugualmente ammessa in Serie B al posto del rinunciatario Persiceto nella stagione 1993-1994. Nella stagione successiva chiuse al terzo posto del girone A. Nell'estate 1995 il "Real Saliceta" si fuse con il "Calcio Femminile Modena", dando origine al "Modena Calcio Femminile Forese Nord", che vinse il girone B della campionato di Serie B 1995-1996.
A seguito di problemi finanziari, la squadra rischiò di non disputare il campionato di Serie A: per tale motivo il quotidiano locale Gazzetta di Modena e Nadia Melargo lanciarono un appello per cercare di salvare la squadra[1].
Nel mese di agosto 1996, in extremis, si fece avanti l'imprenditore Massimo Maramotti[2], il quale riuscì in poco tempo a ingaggiare una rosa vincente di giocatrici di alto calibro, provenienti dal Verona CF (campione uscente) e di ruolo della nazionale di calcio femminile, come Carolina Morace, Patrizia Panico, Manuela Tesse, Federica D'Astolfo, Florinda Ciardi e Stefania Antonini[3].
Il primo anno nella Serie A fu un grande successo per la squadra allenata da Maurizio Berselli (Baffo), con la conquista dello scudetto 1996-1997 e della classifica dei capocannonieri da parte di Morace (49 gol), oltre che della prima edizione della Supercoppa italiana[4].
Nella stagione sportiva successiva 1997-1998 il club trovò un nuovo sponsor Amadio, riuscendo a vincere nuovamente il secondo scudetto consecutivo, dopo lo spareggio vinto 2-0 contro il Cascine Vica sul campo neutro di Pavia davanti ad un pubblico di 900 spettatori[5]. Al termine della stagione Carolina Morace (capocannoniere della stagione con 42 reti) annunciò il proprio ritiro come calciatrice[6], dopo oltre venti anni di carriera. Il 6 giugno 1998 venne giocata allo stadio Braglia una partita di addio amichevole di all stars. Anche il presidente Maramotti e l'allenatore Berselli decisero di lasciare la squadra, anche in polemica con lo scarso pubblico di Modena[7] mai superiore ai 300 spettatori[8]. Peraltro, la Divisione Calcio Femminile multò di 14 milioni di lire la squadra, per non aver istituito il settore giovanile.
Nel terzo campionato disputato in Serie A (1998-1999), la squadra, che fu sponsorizzata FIAT Bellentani ed affidata all'allenatore Domenico Cannatello, venne ridimensionata con l'ingaggio di giocatrici provenienti dalla Serie B, mentre le poche rimaste dalla stagione precedente (Tavalazzi, D'Astolfo e Bertolini) se ne andarono in fretta prima dell'inizio del campionato. Senza giocatrici di punta la squadra subì un tracollo, perdendo malamente il torneo della Supercoppa 1998 con quattro reti subite dal Milan e venendo eliminata in Coppa Italia. Nonostante il ritorno momentaneo dell'allenatore Maurizio Berselli a novembre[9], sostituito poi da Stefania Antonini[10], il Modena Bellentani chiuse al 14º posto della classifica finale di campionato, con la conseguente retrocessione alla Serie B. Tuttavia, per motivi finanziari, il club non si iscrisse più al campionato e nel 2001 venne definitivamente radiato dalla FIGC per inattività[11].
Cronistoria
[modifica | modifica wikitesto]Cronistoria del Calcio Femminile Modena Femminile | |
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Stadio
[modifica | modifica wikitesto]Nelle prime due stagioni, la squadra disputò le partite casalinghe allo stadio Alberto Braglia di Modena. Inizialmente vi furono polemiche con l'amministratore delegato del Modena maschile sulla concessione dell'impianto alle donne[14].
Il terzo campionato di Serie A venne invece giocato in casa a Mirandola presso lo stadio Libero Lolli.
Gli allenamenti si svolgevano presso il campo sportivo della Polisportiva Saliceta, a Modena.
Palmarès
[modifica | modifica wikitesto]Competizioni nazionali
[modifica | modifica wikitesto]Altri piazzamenti
[modifica | modifica wikitesto]- Finalista: 1998
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Calcio femminile. Amadio dopo il secondo scudetto di fila Adesso quale futuro? Si spera nel mirandolese Signoretto [collegamento interrotto], in Gazzetta di Modena, 9 giugno 1998.
- ^ Stefano Aravecchia, Quando a Modena il calcio era (anche) rosa. E vinceva, in Gazzetta di Modena, 22 giugno 2015.
- ^ Paolo Reggianini, Dove c'è la Morace c'è lo scudetto: stavolta tocca a Modena, in Gazzetta dello Sport, 4 maggio 1997.
- ^ Italy - List of Women's Champions - RSSSF
- ^ Calcio femminile. Maurizio Berselli, tecnico del Modena Amadio, non è del tutto soddisfatto «A Sorrento soltanto un brodino» 2000 «Ci manca un vero gioco» Cassanelli: «Miglioreremo» [collegamento interrotto], in Gazzetta di Modena, 26 gennaio 1998.
- ^ Carolina Morace dà l'addio al calcio, in Gazzetta di Modena, 2 aprile 1998. URL consultato il 1º agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2018).
- ^ Maramotti-Berselli `Noi chiudiamo qui' Il `binomio' vincente passa la mano, in Gazzetta di Modena, 8 giugno 1998. URL consultato il 1º agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2018).
- ^ Calcio donne A. Sfogo di Maramotti (Amadio): Sì, Modena è una città che ama solo chi perde, in Gazzetta di Modena, 4 maggio 1998. URL consultato il 1º agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2018).
- ^ Il siluramento di Cannatello Sulla panchina tricolore torna Maurizio Berselli, in Gazzetta di Modena, 23 novembre 1998. URL consultato il 1º agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2018).
- ^ Bellentani, colpo: che debutto per Antonini, in Gazzetta di Modena, 20 dicembre 1998. URL consultato il 1º agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2018).
- ^ Federazione Italiana Giuoco Calcio, Decadenza dalla affiliazione (PDF), in comunicato ufficiale n. 58, 14 giugno 2001, p. 4. URL consultato il 1º agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
- ^ Così erroneamente riportato sul comunicato ufficiale della F.I.G.C.
- ^ Il Real Saliceta non prese parte ai play-off nazionali per la promozione in Serie B, ma ammesso direttamente alla competizione al posto del corregionale Persiceto per cercare di completare i quadri stagionali troppo defezionati. Alla presentazione dei nuovi calendari il girone B (quello del Real Saliceta) risultò composto da 2 squadre in meno.
- ^ Calcio femminile. L'ex amministratore del Modena maschile ritorna al fianco di Maramotti. Beppe Galassi, beato tra le donne. E il Pisa chiama Romeo Anconetani. L'Amadio oggi a Riva del Garda., in Gazzetta di Modena, 31 gennaio 1998. URL consultato il 1º agosto 2018 (archiviato dall'url originale il 1º agosto 2018).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Luca Barboni e Gabriele Cecchi, Annuario del CALCIO FEMMINILE 1998-1999, Fornacette (PI), Mariposa Editrice S.r.l., dicembre 1998, p. 76, che ha pubblicato una parte della storia del club.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Italy - List of Women's Championship Final Tables, su rsssf.com.