Campionato italiano di hockey su ghiaccio 1956-1957

Stagione 1956-1957
CampionatoCampionato italiano
Sport Hockey su ghiaccio
Numero squadre6 Serie A
? Serie B
Retrocesse in Serie Bnon conosciuta (bandiera) Ortisei
Campione italianoCortina

Il Campionato italiano di hockey su ghiaccio 1956-57 vede il ritorno della serie A che si gioca dopo una stagione di stop, dovuta alla contemporaneità con le Olimpiadi a Cortina.

Molte le novità: la più importante riguarda le due società milanesi (Milano Inter e Diavoli Rossoneri Milano). I rispettivi dirigenti, stanchi di esporsi finanziariamente, intendono chiudere le società, ma al termine di diverse trattative, volute dal Presidente della FISG Remo Vigorelli -(Presidente dal 1952 al 1961)- si giunge alla fusione delle due squadre creando una nuova società, il Milan Inter Hockey Club il cui Presidente è Mario Lucioni.

Sempre per motivi economici l'Alleghe cessa l'attività sportiva e al suo posto, con l'avallo della Federazione, viene creata una nuova società denominata HC Monte Civetta Alleghe iscritta al Campionato di Promozione (il torneo della serie cadetta).

La formazione dell'SG Cortina campione d'Italia

Dopo la defezione dell'Alleghe e la fusione delle due squadre meneghine sono quindi sei le squadre iscritte: HC Milan Inter, SG Cortina, HC Bolzano, Fiat Torino, HC Auronzo ed Ortisei.

Si gioca un girone all'italiana con partite di andata e ritorno. L'ultima squadra retrocede nella serie cadetta.

Alla vigilia le formazioni favorite sono quelle del Milaninter, del Cortina, del Bolzano e del Fiat Torino. Più staccate Auronzo e Ortisei che potrebbero essere penalizzate dalla mancanza di una superficie artificiale su cui giocare ed allenarsi. Sul ghiaccio, però, i pronostici vengono in parte smentiti, l'Auronzo risulta essere più ostico del previsto, mentre la lotta per la conquista dello scudetto vede in lizza solo Milaninter e Cortina. E sono proprio le gare che mettono di fronte le due formazioni ad essere determinanti: nella gara di andata, giocata a Cortina, le condizioni atmosferiche sono proibitive, a causa di una bufera di neve e della scarsa visibilità; nonostante ciò gli arbitri (Bruno Stenico e Romano Gasser) decidono di disputare ugualmente la partita che termina 3-1 per i padroni di casa; i milanesi sporgono reclamo alla Commissione Tecnica (di cui lo stesso Bruno Stenico fa parte) che viene respinto.

La gara di ritorno ha il sapore di una finale; alla vigilia le due squadre sono appaiate in classifica a 14 punti e con un incontro a testa ancora da disputare. Per il quoziente reti, se per i milanesi è obbligatorio vincere, agli ospiti basta un pareggio. La gara risulta essere emozionante e piena di capovolgimenti di fronte. Per ben due volte, nel primo periodo, gli ampezzani si portano in vantaggio con Nebby Thrasher e Gianfranco Da Rin, ma Anthony Poeta annulla il vantaggio con una doppietta. Il periodo centrale si chiude in parità con le reti di Ernesto Crotti e Gianfranco Da Rin. Nell'ultima frazione di gioco Ernesto Crotti porta in vantaggio i milanesi realizzando il 4-3, ma due minuti più tardi Nebby Thrasher pareggia. All'11' è Francesco Macchietto a chiudere l'incontro riprendendo una corta respinta di Vittorio Bolla e insaccando il disco per il definitivo 5-4 che assegna al Cortina il suo secondo titolo. Nelle ultime due gare, contro il Fiat Torino, gli ampezzani vincono per 6-3, mentre il Milaninter pareggia 7-7.

Classifica Finale

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Teams Punti
1. Cortina 18
2. Milaninter HC 15
3. Auronzo 10
4. Fiat Torino 9
5. Bolzano 8
6. Ortisei 0

L'Ortisei retrocede (tuttavia rimarrà in Serie A per la rinuncia a partecipare al massimo campionato da parte dell'HC Torino la stagione seguente).

La Sportivi Ghiaccio Cortina vince il suo secondo scudetto, 25 anni dopo il primo.
Formazione Campione d'Italia: Portieri: Elio Alverà e Angelo Bernardi. Difensori: Carmine Tucci - Gianfranco Da Rin - Giampaolo Gaspari - Luciano Alberti - Annibale Frener. Attaccanti: Giulio Oberhammer - Francesco Macchietto - Bruno Frison - Alberto Da Rin - Wilfred Thrasher - Luigi Da Rin - Paolo Gaspari.

Collegamenti esterni

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