Castello Orsini (Soriano nel Cimino)

Castello Orsini
Il castello Orsini domina il centro abitato di Soriano nel Cimino.
Ubicazione
StatoStato della Chiesa, Regno d'Italia, Repubblica Italiana, Comune di Soriano nel Cimino
Stato attualeItalia (bandiera) Italia
RegioneLazio
CittàSoriano nel Cimino
Indirizzovia della Rocca, 461
Coordinate42°25′10.92″N 12°14′07.52″E
Informazioni generali
TipoCastello
StileGuelfo
Costruzione1200-1278
Primo proprietarioGuastapane-Pandolfo
Condizione attualeEsterno: in buone condizioni.
Interno: completamente manomesso.
Proprietario attualeStato italiano (demanio)
VisitabileIl sabato e la domenica[1]
Informazioni militari
Funzione strategicaDifesa del borgo di Soriano
Termine funzione strategicaNel 1848 viene adibito a carcere
EventiLeggenda della Vecchia del Carnaiolo e battaglia del Fosso del buonincontro[2]
Fonti: Comune[1] e Pro Loco[2] di Soriano nel Cimino
voci di architetture militari presenti su Wikipedia

il castello Orsini è una struttura difensiva situata nel comune di Soriano nel Cimino in provincia di Viterbo. Costruito a partire dal XIII secolo, è stato ampliato e modificato nel corso dei secoli, arrivando ai giorni nostri in buone condizioni di conservazione.

Posto sulla sommità della collina sulla quale sorge l'abitato di Soriano nel Cimino, sul versante nord-orientale del monte Cimino, il castello Orsini, caratterizzato da un'architettura severa e maestosa, domina il borgo di origine medioevale e centro storico del paese.

Residenza di nobili e papi

[modifica | modifica wikitesto]

Il primo nucleo del castello è costruito all'inizio del Duecento, quando, sulle rovine di una precedente costruzione, il rudere di un castelletto eretto intorno all'anno 1000, viene edificato un palazzo-torre, di circa 35 metri di altezza, da parte dei Guastapane-Pandolfo, probabilmente un ramo della famiglia romana dei Porcari.
La torre, tuttora esistente, diviene poi il maschio del castello più ampio edificato attorno ad essa da papa Niccolò III Orsini tra il 1277 e il 1278; il pontefice, che amava molto la città, volle fortemente questa costruzione, nella quale si spegnerà due anni più tardi[3].

Il cassero, dalla forma di un massiccio parallelepipedo, è addossato alla torre più antica e a questa collegato, a nord, tramite un muraglione delimitato da una torre cilindrica e a sud con un braccio minore. L'intero complesso è interamente circondato da un cammino di ronda che si snoda in senso antiorario in salita e termina con un torrione, originario accesso al castello ed è delimitato da una cinta muraria e sormontato da merli guelfi.

Nel 1848, quando Soriano viene ceduta allo Stato pontificio, il castello è abbandonato dalla nobiltà e adattato a struttura carceraria: è prima carcere della Santa Sede e poi, dal 1871, dello Stato italiano.

È adibito a carcere, come casa di lavoro, fino alla fine degli anni ottanta: nel 1989 viene definitivamente chiuso.

Il castello oggi

[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la chiusura del carcere il complesso ha subito diverse vicissitudini. Oggi è aperto al pubblico dal Venerdì alla Domenica dalle 10 alle 19.

Stato di conservazione

[modifica | modifica wikitesto]

Più volte restaurato nel corso dei secoli, il complesso edilizio ha subito nel Rinascimento notevoli trasformazioni e aggiunte e, in epoca recente, varie deturpazioni e manomissioni a causa della sua destinazione ad uso detentivo. Paradossalmente ciò ha permesso la perfetta conservazione esterna della struttura a causa dei continui lavori di manutenzione sostenuti dal Ministero di Grazia e Giustizia. È attualmente una splendida struttura architettonica che domina con imponenza la cittadina di Soriano nel Cimino[4].

Galleria d'immagini

[modifica | modifica wikitesto]
  1. ^ a b Arte e Monumenti: ll castello Orsini, su comune.sorianonelcimino.vt.it, Comune di Soriano nel Cimino. URL consultato il 3 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 23 febbraio 2012).
  2. ^ a b Cultura e tradizioni » Sagra delle Castagne, su prolocosoriano.it, Pro Loco di Soriano nel Cimino. URL consultato il 3 maggio 2011 (archiviato dall'url originale il 4 marzo 2016).
  3. ^ Valentino D'Arcangeli, Antonietta Santocchi, Soriano nel Cimino, Viterbo, Agnesotti, 1993.
  4. ^ Guida di Soriano nel Cimino, 1995.

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]