Chiesa di Santa Croce e San Bonaventura dei Lucchesi
Chiesa di Santa Croce e di San Bonaventura dei Lucchesi | |
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Esterno | |
Stato | Italia |
Regione | Lazio |
Località | Roma |
Indirizzo | via dei Lucchesi - Roma |
Coordinate | 41°53′58.85″N 12°29′04.06″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Santa Croce, Bonaventura da Bagnoregio |
Diocesi | Roma |
Architetto | Mattia de Rossi |
Stile architettonico | barocco |
Inizio costruzione | 1695 |
Completamento | XIX secolo |
La chiesa della Santa Croce e di San Bonaventura dei Lucchesi è una chiesa di Roma, nel rione Trevi, in via dei Lucchesi, tra la Fontana di Trevi e la Pontificia Università Gregoriana. È la chiesa nazionale dei lucchesi residenti a Roma.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa fu costruita nel 1695 su una preesistente chiesa medievale, San Nicola de Portiis (o de Trivio), demolita nel 1685, e i cui resti sono visibili nei sotterranei della chiesa attuale.[1] L'antica chiesa, nel 1536 venne concessa da mons. Ludovico de Torres, per interessamento dei Colonna, ai padri cappuccini, che costruirono il loro convento nell'attiguo giardino, e la riedificarono per volere di Gregorio XIII nel 1575, dedicandola a san Bonaventura: la nuova chiesa fu consacrata nel 1580 dal vescovo Bartolomeo Doria. Essendosi poi i cappuccini, nel 1631, trasferiti nel nuovo convento presso Piazza Barberini, Urbano VIII concedette la chiesa ai Lucchesi, i quali avevano nell'Urbe una piccola comunità costituita soprattutto da mercanti e la dedicarono alla Santissima Croce, in virtù del culto reso al Volto Santo, antico Crocifisso ligneo venerato tuttora nella Cattedrale di Lucca.[2]
La nuova chiesa sorse su disegno di Mattia de Rossi e fu restaurata nel corso dell'Ottocento da Virginio Vespignani. Mattia de Rossi venne coadiuvato dai pittori lucchesi Giovanni Coli e Filippo Gherardi, che realizzarono gli affreschi della volta.[3] Essa, un tempo chiesa nazionale, è ora chiesa regionale dei Lucchesi.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]L'interno presenta una armoniosa decorazione barocca di marmi e fregi d'oro. Nella controfacciata si trovano due statue in stucco che raffigurano i santi vescovi di Lucca Frediano e Paolino. La volta presenta quattro affreschi realizzati tra il 1673 e il 1677 dai pittori Coli e Gherardi, i cui temi sono la restituzione della Vera Croce a Gerusalemme da parte di Eraclio I e dei gruppi di angeli con il Velo della Veronica, con il Volto Santo e con gli strumenti di tortura di Cristo.
La chiesa presenta un'unica navata con tre cappelle per lato. La prima cappella del lato destro è dedicata a santa Zita ed è decorata da due putti di marmo di Lorenzo Ottoni e dagli affreschi realizzati da Lazzaro Baldi, che realizzò anche la pala d'altare.[4] Venne eretta nel 1708 da monsignor Fatinelli, che viene ricordato da una lapide e da un busto posti vicino all'ingresso della chiesa.[3][5] La cappella successiva è dedicata alla Santissima Trinità (in origine era dedicata alla Concezione) e fu eretta per ordine del lucchese Frediano Castagnari dall'architetto Simone Costanzi.[4] La Maria Immacolata sull'altare è del pittore Biagio Puccini, mentre le pareti furono affrescate da Domenico Muratori (Liberazione di una ossessa ad opera di san Lorenzo Giustiniani) e Francesco del Tintore (San Frediano che devia il corso del fiume Serchio).[5][6] La terza cappella del lato destro fu dedicata all'arcangelo Raffaele, che è il soggetto del dipinto a olio sull'altare di Agostino Tofanelli.[5]
La prima cappella laterale a sinistra è dedicata al Santissimo Crocifisso. Al centro si trova un crocifisso ligneo del diciottesimo secolo, mentre le pareti presentano due affreschi i cui temi sono tratti dalla Passione di Gesù.[7] La seconda cappella del lato sinistro è dedicata a Maria come Regina dei cieli e presenta un quadro della Madonna in adorazione attorniata dai dodici apostoli.[7] Sulle pareti si trovano due monumenti funebri e varie lapidi. Segue la terza cappella, quella di san Bonaventura (già dedicata all'Assunzione di Maria), che venne rifatta e abbellita da Pompeo Pierleoni.[7] La pala d'altare (forse della scuola del Domenichino)[4][6] ritrae Maria Assunta in cielo e i santi Francesco d'Assisi e Girolamo in contemplazione, mentre le pareti affrescate ritraggono alcuni santi, tra i quali Margherita da Cortona e Caterina da Siena.[8]
La pala dell'altare maggiore raffigura il Volto Santo, un crocifisso di legno che viene venerato nella cattedrale di San Martino a Lucca. Nel presbiterio si trova un dipinto raffigurante la Madonna di Lucca. Alla chiesa è annessa la casa generalizia della Società di Maria Riparatrice: la chiesa conserva le spoglie della beata Maria di Gesù, fondatrice della congregazione.
Note
[modifica | modifica wikitesto]Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Mariano Armellini, Le chiese di Roma dal secolo IV al XIX, Roma, 1891, p. 261.
- D. da Isnello, Il Convento della Santissima Concezione de' Padri Cappuccini, Viterbo 1923, p. 18.
- Christian Hülsen, Le Chiese di Roma nel Medio Evo, Firenze, 1927, pp. 407–408.
- Antonio Nibby, Roma nell'anno MDCCCXXXVIII, Roma, Tipografia delle Belle Arti, 1839.
- L. Pratesi, Rione II Trevi, in AA.VV, I rioni di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, Vol. I, pp. 131–201.
- Claudio Rendina, Le Chiese di Roma, Newton & Compton Editori, Milano 2000, p. 82.
- Oreste Ferdinando Tencajoli, Le chiese nazionali italiane in Roma, Roma, 1928.
- Filippo Titi, Descrizione delle Pitture, Sculture e Architetture esposte in Roma, Roma, 1763, pp. 312–313
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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