David Codey

David Codey
Dati biografici
PaeseAustralia (bandiera) Australia
Rugby a 15
RuoloTerza linea
Ritirato1988
Carriera
Attività provinciale
1983-84N. Galles del Sud6 (0)
1984-88Queensland
Attività di club[1]
1982-84Orange City
1984-88Gallopers
Attività da giocatore internazionale
1983-87Australia (bandiera) Australia12 (8)

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Statistiche aggiornate al 16 febbraio 2011

David Codey (Sydney, 7 luglio 1957) è un ex rugbista a 15 australiano, terza linea del Nuovo Galles del Sud e del Queensland, e 12 volte internazionale per l'Australia.

Cresciuto nelle giovanili del Manly[1], si trasferì nel 1982 a Orange, nell'entroterra, ed entrò a far parte dell'omonimo club di rugby[1].

Nel 1983 fu selezionato sia per rappresentare il Nuovo Galles del Sud che l'Australia (esordì durante un test match contro l'Argentina a Brisbane); l'anno successivo divenne il primo, e a tutt'oggi l'unico, rugbista a rappresentare sia il Nuovo Galles del Sud che il Queensland nella stessa stagione sportiva: ciò avvenne in quanto si trasferì a Brisbane ed entrò nei Gallopers[2] a metà del 1984[1], divenendo idoneo anche a rappresentare lo Stato del Queensland.

Fu poi selezionato per la Coppa del Mondo di rugby 1987 nella quale l'Australia si classificò quarta: nell'incontro valido per il 3º posto contro il Galles Codey stabilì il primato negativo di essere il primo australiano espulso in un test match[1]. Qualche mese più tardi vestì i gradi di capitano in quello che fu il suo ultimo incontro internazionale, la Bledisloe Cup contro la Nuova Zelanda. Nel 1988 si ritirò dall'attività[1].

  1. ^ a b c d e (EN) Sporting Hall of Fame Rugby Union : David Codey, su orange.nsw.gov.au. URL consultato il 16 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 16 febbraio 2011).
  2. ^ (EN) GPS Wallabies : David Codey, su gpsrugby.com.au. URL consultato il 16 febbraio 2011 (archiviato dall'url originale il 18 febbraio 2011).

Collegamenti esterni

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