Diocesi di Filadelfia di Lidia

Filadelfia di Lidia
Sede vescovile titolare
Dioecesis Philadelphiensis in Lydia
Patriarcato di Costantinopoli
Sede titolare di Filadelfia di Lidia
Mappa della diocesi civile di Asia (V secolo)
Vescovo titolaresede vacante
IstituitaXVI secolo
StatoTurchia
Diocesi soppressa di Filadelfia di Lidia
Suffraganea diSardi
Eretta?
Soppressa?
Dati dall'annuario pontificio
Sedi titolari cattoliche
Resti della chiesa bizantina di San Giovanni a Alaşehir.

La diocesi di Filadelfia di Lidia (in latino Dioecesis Philadelphiensis in Lydia) è una sede soppressa e sede titolare della Chiesa cattolica.

Filadelfia di Lidia, identificabile con Alaşehir nell'odierna Turchia, è un'antica sede episcopale della provincia romana della Lidia nella diocesi civile di Asia. Faceva parte del patriarcato di Costantinopoli ed era suffraganea dell'arcidiocesi di Sardi.

Filadelfia è sede di un'antica comunità cristiana, le cui origini risalgono agli albori del cristianesimo. Secondo il libro delle Costituzioni apostoliche, i primi due vescovi conosciuti, Lucio e Demetrio, sarebbero stati istituiti rispettivamente dall'apostolo Paolo e dall'evangelista Giovanni. Si vuole identificare Lucio con quello menzionato da san Paolo nei saluti finali della lettera ai Romani (16,21[1]), e Demetrio con l'omonimo personaggio citato nella terza lettera di Giovanni (12[2]). La comunità cristiana di Filadelfia fu poi oggetto delle critiche dell'apostolo Giovanni, che la menziona fra le Sette Chiese dell'Asia a cui si indirizza nel libro dell'Apocalisse (3,7-13[3]). I suoi fedeli furono destinatari anche di una delle lettere scritte da Ignazio di Antiochia, ove si afferma l'esistenza di un vescovo, ma senza menzionarne il nome.

Sono diversi i vescovi di questa diocesi conosciuti e documentati dalle fonti antiche. Etemasio fu uno dei padri del primo concilio di Nicea del 325. Cirino aderì all'arianesimo e, assieme agli altri vescovi antiniceni, nell'autunno del 343 abbandonò il concilio di Sardica.

Nel sinodo ariano di Seleucia, nel 359, Teodosio prese le distanze dai suoi colleghi ariani, sottoscrisse la formula ortodossa di Acacio di Cesarea e per questo motivo fu deposto. Teodosio è ancora documentato nel 363 per aver indetto un sinodo per condannare alcune ordinazioni episcopali da lui ritenute anticanoniche; in questo sinodo manifestò posizioni teologiche eterodosse.

Teofanio fu un anticirilliano convinto e come tale fece opposizione durante il concilio di Efeso del 431; al termine del concilio subì una condanna, come si evince da una lettera del 433. Appiano sottoscrisse nel 458 la lettera dei vescovi della Lidia all'imperatore Leone dopo la morte di Proterio di Alessandria. Eustazio sottoscrisse la lettera sinodale contro Severo di Antiochia e il partito monofisita nel sinodo convocato a Costantinopoli nel 518 dal patriarca Mena.

Giovanni partecipò al terzo concilio di Costantinopoli nel 680. Licasto assistette al secondo concilio di Nicea nel 787.[4] Michele visse all'epoca del patriarca san Niceforo (806-815) e fu incaricato da questi di portare una missiva a papa Leone III; in questa occasione sembra che la sede fosse già elevata al rango di arcidiocesi. Infine un sigillo episcopale riporta il nome del vescovo Agapeto di Filadelfia, che Vitalien Laurent attribuisce, con il beneficio del dubbio, al X secolo.

Nel XIV secolo Filadelfia ereditò i diritti metropolitici che furono di Sardi.

Dal XVI secolo Filadelfia di Lidia è annoverata tra le sedi vescovili titolari della Chiesa cattolica; la sede è vacante dal 26 novembre 1970.

Vescovi greci

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  • Lucio †
  • Demetrio †
  • Anonimo † (menzionato attorno al 107)
  • Etemasio † (menzionato nel 325)[5]
  • Cirino ? † (menzionato nel 344)[6]
  • Teodosio † (prima del 359 - dopo il 363)[7]
  • Teofanio † (prima del 431 - dopo il 433)[8]
  • Appiano † (menzionato nel 458)[9]
  • Eustazio † (menzionato nel 518)[10]
  • Giovanni † (menzionato nel 680)[11]
  • Licasto † (menzionato nel 787)[12]
  • Michele † (all'epoca del patriarca san Niceforo)[13]
  • Agapeto † (X secolo ?)[14]

Vescovi titolari

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I vescovi di Filadelfia di Lidia appaiono confusi con i vescovi di Filadelfia di Arabia e di Filadelfia Minore (Isauria), perché nelle fonti citate le cronotassi delle tre sedi non sono distinte.

  1. ^ Rm 16,21, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  2. ^ 3Gv 12, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  3. ^ Ap 3,7-13, su La Parola - La Sacra Bibbia in italiano in Internet.
  4. ^ Jean Darrouzès, Listes épiscopales du concile de Nicée (787), in «Revue des études byzantines» 33 (1975), p. 35.
  5. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 452.
  6. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 600-601. Nei documenti coevi non è indicata la provincia di appartenenza; secondo Destephen è arbitrario attribuire questo vescovo alla sede di Filadelfia di Lidia, visto che esistevano anche le sedi di Filadelfia di Isauria e Filadelfia di Arabia.
  7. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 904-905.
  8. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, pp. 915-917.
  9. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 165. In alcune traduzioni latine è indicato con il nome di Asianus
  10. ^ (FR) Destephen, Prosopographie du diocèse d'Asie, p. 388.
  11. ^ Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, edizione online, nº 2723.
  12. ^ Prosopographie der mittelbyzantinischen Zeit, edizione online, nº 4649.
  13. ^ (LA) Le Quien, Oriens christianus, vol. I, col. 870.
  14. ^ (FR) Vitalien Laurent, Le Corpus des Sceaux de l'empire byzantin, Paris, 1963, vol. V/1, p. 264, nº 369.
  15. ^ a b Vescovo ausiliare di Eichstätt.
  16. ^ Gaetano Moroni, Dizionario di erudizione storico-ecclesiastica, vol. 24, pp. 263-265. Il prelato è menzionato da Catholic Hierarchy in Filadelfia di Arabia.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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