Diploma di Alife

Con l'espressione diploma o trattato di Alife si indica l'atto giuridico tramite il quale re Carlo I d'Angiò stabilì la suddivisione in due parti del Giustizierato d'Abruzzo e del Principato e Terra Beneventana (quest'ultimo corrispondente grosso modo ai settori orientali dell'attuale Campania). Il diploma fu emanato il 5 ottobre 1273, presso Alife.[1][2]

I risultati che Carlo d‘Angiò intendeva perseguire intrecciavano governabilità e amministrazione di diverse regioni del regno di Sicilia. Per raggiungere maggiore efficienza gestionale, egli procedette a suddividere due dei dodici giustizierati che componevano il regno.

Giustizierato d'Abruzzo

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L'Abruzzo, situato all'estremità settentrionale del regno e considerato un distretto troppo esteso per essere ben amministrato e difeso, fu diviso lungo il confine naturale del corso del fiume Pescara.[1] In questo modo, a nord veniva a crearsi il giustizierato d'Abruzzo Ulteriore, ovvero Abruzzo Ultra (Ultra flumine Piscaria):[3], e a sud il giustizierato d'Abruzzo Citeriore ovvero Abruzzo Citra (Citra flumine Piscaria).[3]

L'Abruzzo Ulteriore comprendeva approssimativamente i territori delle attuali province di Teramo, L'Aquila, Pescara (limitatamente alla parte situata a nord dell'omonimo fiume) e Rieti (per i soli territori che formeranno il circondario di Cittaducale), mentre l'Abruzzo Citeriore corrispondeva all'odierna provincia di Chieti e alla rimanente parte dell'attuale provincia di Pescara.

Principato e Terra Beneventana

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Carlo d'Angiò ritenne inoltre opportuno dividere in due parti il preesistente giustizierato di Principato e Terra Beneventana, anch'esso troppo esteso per essere ben amministrato; nacquero così il Principatus ultra serras Montorii (ossia "Principato al di là delle montagne di Montoro", a nord) e il Principatus citra serras Montorii (ovvero "Principato al di qua delle montagne di Montoro", a sud). Il confine tra i due nuovi giustizierati era segnato dai monti Picentini.

Il territorio del giustizierato di Principato Ultra così delineato comprendeva gran parte delle attuali province di Avellino e Benevento (ad eccezione della stessa città di Benevento in quanto enclave dello Stato Pontificio), mentre il giustizierato di Principato Citra corrispondeva grosso modo all'attuale provincia di Salerno.

L'incipit del diploma di Alife è il seguente: "Die jovis quinto mensis octubris II indictione aput Alifiam de mandato domini regis".[4]

  1. ^ a b Nicola Montesano, Casaletto, Terra in Provincia di Principato Citra, Lulu.com, 2018, ISBN 978-02-44-06562-1, p. 36.
  2. ^ Miscellanea, 1893, digitalizzato dalla University of Michigan il 13 novembre 2008, p. 230.
  3. ^ a b Luca Gasbarri, 101 perché sulla storia dell'Abruzzo che non puoi non sapere, Newton Compton Editori, 2014, ISBN 978-88-54-17358-3.
  4. ^ Lorenzo Giustiniani, Dizionario geografico ragionato del Regno di Napoli (vol. 3), Presso V. Manfredi, Napoli, 1797, digitalizzato dalla Harvard University il 7 giugno 2019, p. 119.