Divisione unità mobili carabinieri

Divisione Unità Mobili Carabinieri
Descrizione generale
Attiva21 febbraio 2001 - oggi
NazioneItalia (bandiera) Italia
Servizio Arma dei Carabinieri
TipoUnità specializzate e mobili
RuoloPolizia militare
Operazioni speciali
DimensioneDivisione
Guarnigione/QGCaserma "Salvo D'Acquisto" Roma
Battaglie/guerreGuerra in Afghanistan
Parte di
Comando delle unità mobili e specializzate carabinieri "Palidoro"
Reparti dipendenti
Comandanti
Comandante in capoGenerale di divisione Carlo Cerrina
fonte[1]
Voci su gendarmerie presenti su Wikipedia
Caserma " Salvo D'Acquisto", sede della Divisione.

La Divisione Unità Mobili Carabinieri è un'unità militare dell'Arma dei Carabinieri posta alle dipendenze del Comando delle unità mobili e specializzate carabinieri "Palidoro".

La divisione è stata costituita il 1º febbraio 2001, con inizialmente alle dipendenze il 4º Reggimento carabinieri a cavallo e 13 battaglioni distribuiti sul territorio nazionale.[2] Nel 2013 il comando da Treviso è stato spostato a Roma, nella Caserma "Salvo D'Acquisto", acquisendo anche le unità militari dei CC con propensione all'impiego estero.

Oggi è composta da due brigate:

  • la 1a Brigata mobile, con 7 Reggimenti, 5 Battaglioni mobili e un Reggimento a cavallo;
  • la 2a Brigata mobile[3], con i tre Reggimenti mobili con propensione all'impiego in missioni all'estero, e le forze speciali dei GIS.

Dal gennaio 2024 è comandante il generale di divisione Carlo Cerrina.

Attraverso le brigate dipendenti svolge compiti militari come la difesa integrata del territorio nazionale e la partecipazione alle operazioni militari all'estero. Supporta inoltre l'Organizzazione territoriale dell'Arma e garantisce, come riserva del Comando Generale, una pronta e reattiva massa di manovra per le emergenze.

  • Codice dell'ordinamento militare (D.Lgs. 15 marzo 2010, n. 66) (PDF) [collegamento interrotto], su 151.1.141.238.

Collegamenti esterni

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  • carabinieri.it, Divisione unità mobili, su carabinieri.it. URL consultato il 4 settembre 2012 (archiviato dall'url originale il 25 agosto 2012).