Douglas DC-9

Douglas DC-9
Un Douglas DC-9-10 di USA Jet Airlines.
Descrizione
TipoAereo di linea
Aereo cargo
Equipaggio2 piloti +
gli assistenti di volo
ProgettistaStati Uniti (bandiera) Douglas
CostruttoreStati Uniti (bandiera) Douglas
Data primo volo25 febbraio 1965
Anni di produzione1965-1982
Data entrata in servizio8 dicembre 1965 con Delta Air Lines
Utilizzatori principali
(Febbraio 2024)
Messico (bandiera) Aeronaves TSM
17 esemplari
Stati Uniti (bandiera) Ameristar Jet Charter
4 esemplari
Kenya (bandiera) African Express Airways
2 esemplari
Utilizzatori storiciStati Uniti (bandiera) Northwest Airlines
197 esemplari assoluti (1986-2010)
Stati Uniti (bandiera) Delta Air Lines
162 esemplari assoluti (1965-2019)
Esemplari976[1]
Costo unitario5,2 milioni di $ (1972)
(45,4 milioni di $ oggi)
Altre variantiMcDonnell Douglas C-9
McDonnell Douglas MD-80
Boeing 717
Dimensioni e pesi
Lunghezza36,36 m
Apertura alare28,44 m
Diametro fusoliera3,34 m
Freccia alare25°
Altezza8,50 m
Superficie alare92,9
Peso a vuoto25 789 kg
Peso carico49 442 kg
Peso max al decollo48 988 kg
PasseggeriFino a 115
Capacità combustibile13 926 L
Propulsione
Motore2 turboventola PW JTD8-7
Spinta56-62 kN
Prestazioni
Velocità max0,84 Mach (1 037,23 km/h)
Velocità di crociera0,76 Mach (938,45 km/h)
Autonomia3 056 km (1 650 nmi)
Tangenza10 668 m (35 000 ft)
NoteDati tecnici riferiti alla versione -30

Dati estratti da DC9-boeing.com

voci di aerei civili presenti su Wikipedia
Un DC-9-30 di Iberia
Un Douglas DC-9 di Alitalia

Il Douglas DC-9, anche noto come McDonnell Douglas DC-9, è un bireattore da trasporto passeggeri a fusoliera stretta per il corto e medio raggio, progettato e messo in produzione nel 1965 dalla statunitense Douglas Aircraft Company (che nel 1967 fu rilevata dalla McDonnell Aircraft Corporation, dando luogo alla McDonnell Douglas).

Aereo di notevole successo commerciale a livello mondiale, apprezzato per l'economia operativa e le caratteristiche tecniche, fu costruito in varie versioni di lunghezza e capienza diversa: alla cessazione della produzione, nel 1982, ne erano stati consegnati 976 esemplari. La filosofia progettuale fu alla base della famiglia di aerei MD-80, la cui produzione proseguì (con varie denominazioni e aggiornamenti tecnici e strutturali) fino al 2006.

Storia del progetto

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Nei tardi anni 1950 la Douglas Aircraft Company, non pienamente soddisfatta dell'andamento delle vendite del proprio quadrireattore a lungo raggio, il DC-8 (DC è l'acronimo di Douglas Commercial),[2] tentò di adattare il progetto per realizzare un aereo da corto/medio raggio, sempre spinto da quattro motori. Il Model 2067 non vide però mai la luce, dal momento che l'interesse all'acquisto da parte delle compagnie fu residuale. La Douglas provò allora ad accordarsi con la francese Sud Aviation per commercializzare in America il Caravelle, ipotizzando anche di produrlo su licenza qualora vi fosse stata una buona richiesta. Nuovamente, agli auspici non fecero riscontro richieste di acquisto, pertanto anche questa pista fu abbandonata.[3][4]

Si decise pertanto di riprendere lo sviluppo di un proprio aereo: nel 1962 prese avvio il progetto del Model 2086,[5] che prevedeva di realizzare un aereo capace di 63 passengers per un peso a pieno carico di 31,3 tonnellat.[3] L'8 aprile 1963 la Douglas annunciò ufficialmente l'inizio della progettazione operativa del DC-9;[3] Delta Air Lines garantì le risorse necessarie, ordinando 15 aerei con opzione per altri 15. Entro gennaio 1965 gli ordini effettivi erano arrivati a 58 unità, con opzione per altre 44.[6]

A differenza della Boeing, che aveva replicato diverse soluzioni del 707 sui suoi modelli di punta a corto raggio (727 e 737), la Douglas scelse di procedere sulla strada di un progetto quasi del tutto nuovo, concepito specificamente per garantire alle compagnie la massima economicità operativa.[6] Per i motori, la scelta cadde sui turbofan Pratt & Whitney JT8D a basso bypass;[7][8] sempre al fine di ridurre i costi, si scelse inoltre di esternalizzare la produzione delle ali, che fu affidata alla de Havilland Canada.[6]

Produzione e entrata in servizio

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La Delta Air Lines fu la prima compagnia a impiegare il DC-9.

Lo sviluppo procedette rapidamente:[9] il prototipo del DC-9 compì il primo volo il 25 febbraio 1965.[10][11] Poche settimane dopo anche il secondo esemplare era operativo, ed entro giugno la flotta "base" impiegata nei test era di cinque unità. I primi voli evidenziarono la necessità di intervenire sul bordo d'attacco al fine di ridurre la resistenza fluidodinamica.[12] Il 23 novembre 1965 il DC-9 Series 10 (prima versione) ricevette il certificato di tipo dalla Federal Aviation Administration; l'8 dicembre successivo l'aereo effettuò il primo servizio commerciale, sotto le insegne di Delta.[10]

Il successo commerciale fu rapido e rese il DC-9 l'aereo passeggeri più venduto al mondo (primato poi sottrattogli dal Boeing 737, entrato in servizio poco dopo); i proventi non riuscirono però a scongiurare la cessione della Douglas alla McDonnell, avvenuta nel 1967.[13] A maggio 1976 erano stati consegnati ben 726 DC-9.[6][14][15]

Alle prime versioni (identificate coi numeri -10, -15 e -20) si affiancò quella costruita nel maggior numero di esemplari, la -30, che presentava un sensibile allungamento della fusoliera, motori più potenti e l'affinamento degli slat sul bordo d'attacco alare che consentivano un notevole miglioramento delle prestazioni da piste corte ed in condizioni "hot and high". Limitata diffusione ebbero le versioni successive -40 (con fusoliera ulteriormente allungata rispetto alla -30 e motori ancora più potenti) e la -50 (ulteriore allungamento). L'ultimo esemplare venne consegnato nell'ottobre 1982.

Alla fine degli anni settanta la casa statunitense cominciò a pensare ad una evoluzione più "radicale" del velivolo che fosse più al passo con i tempi (anche sulle tratte a corto raggio il numero di passeggeri aumentava costantemente) così nacque il progetto DC-9 Super 80 che, a partire dalla prima metà degli anni ottanta, venne rinominato MD-80 (veniva abbandonata la vecchia sigla "DC", acronimo di Douglas Commercial, e introdotta quella di "MD", ovvero l'acronimo di "McDonnell Douglas".

Le soluzioni aerodinamiche adottate si caratterizzano per essere mirate ad un'estrema efficienza aerodinamica. Tra esse si notano:

  1. Motori montati sulla parte posteriore della fusoliera, per migliorare l'efficienza dell'ala.
  2. Coda a T che in condizioni di volo normali (ma non in caso di stallo) rimane sempre immersa in un flusso aerodinamico indisturbato e perciò ha dimensioni più contenute, riducendo in tal modo il peso e la resistenza.

Furono numerose le versioni sviluppate nel corso degli anni. Negli anni settanta troviamo il DC-9/15, DC-9/30, DC-9/50, dall'inizio degli anni ottanta il DC-9 si evolve nel progetto Super80 e, in seguito in MD Super80 ed infine in MD-80. Dall'MD-80 sono derivati poi vari modelli ed evoluzioni (MD-81, MD-82, MD-83, MD-87, MD-88, MD-90), fino ad arrivare negli anni 2000 quando, in seguito all'acquisizione di McDonnell Douglas da parte di Boeing, si è arrivati al Boeing 717. Le differenze tra di esse sono più che altro limitate alla lunghezza della fusoliera, al relativo dimensionamento dei motori e alla forma delle ali più corte e prive di slat nelle prime versioni. L'avionica dell'MD-80 è stata aggiornata nel corso degli anni (con, ad esempio, l'aggiunta dell'EFIS). Il progetto si è sempre rivelato vincente facendo mantenere il Mad Dog (questo il nomignolo attribuito all'MD-80) in testa alle classifiche di affidabilità e di popolarità. Il primo prototipo volò nel 1965. Il velivolo ora non è più prodotto (evolvendosi nel Boeing 717), ma per l'assistenza in linea di volo l'azienda responsabile è la Boeing di Seattle.

Impiego operativo

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Secondo la Rete della Sicurezza dell'Aviazione (al maggio 2008)[16] l'ultimo incidente con un McDonnell Douglas DC-9, versione -51 (prodotto nel 1977, marche 9Q-CHN) è accaduto il 15 aprile 2008 con aereo della Hewa Bora Airways della Repubblica Democratica del Congo in partenza dall'Aeroporto di Goma (IATA: GOM, ICAO: FZNA). L'aereo ha iniziato il decollo, ma, in seguito al guasto ad un motore presentatosi subito dopo, è precipitato dopo cento metri dalla fine della pista su un quartiere residenziale, causando quarantaquattro morti secondo i dati ufficiali.[16]

Per quanto riguarda l'Italia, tristemente nota è stata la distruzione in volo, avvenuta il 27 giugno del 1980 del DC9 Itavia con marche I-TIGI. Evento noto come la Strage di Ustica, ove persero la vita 81 persone, tra cui 16 bambini.

Un anno prima, il 14 settembre 1979, un DC9-32 con marche I-ATJC, partito da Alghero e diretto a Cagliari, si schiantò sui monti tra Capoterra e Sarroch. Nell'incidente morirono tutti i 27 passeggeri e i 4 uomini dell'equipaggio. È la più grave sciagura dell'aria avvenuta in Sardegna.

Cabina di pilotaggio di un DC9
Incidenti DC-9
Modello Distrutti Incidenti Ultimo incidente Fonte
DC-9-10/15 25 30 6 luglio 2008 DC-9-10/15, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011.
DC-9-20 1 1 20 gennaio 1973 DC-9-20, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011.
DC-9-30 69 80 12 febbraio 2008 DC-9-30, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011.
DC-9-40 2 2 18 aprile 1993 DC-9-40, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011.
DC-9-50 4 4 15 aprile 2008 DC-9-50, su aviation-safety.net, ASN. URL consultato l'11 luglio 2011.
  • Douglas DC-9-10 - fino a 90 passeggeri, lunghezza 31,8 metri, primo volo il 25 febbraio 1965.
  • Douglas DC-9-10C - (C come Convertible)
  • Douglas DC-9-20 - fino a 90 passeggeri, lunghezza 31,8 metri, prima consegna nel dicembre 1968.
  • Douglas DC-9-30 - fino a 115 passeggeri, lunghezza 36,3 metri, prima consegna nel febbraio 1967.
  • Douglas DC-9-30C - (C come Convertible)
  • Douglas DC-9-30F - (F come Freighter)
  • Douglas DC-9-40 - fino 125 passeggeri, lunghezza 38,3 metri, prima consegna nel marzo 1968.
  • Douglas DC-9-50 - fino a 139 passeggeri, lunghezza 40,7 metri, prima consegna nell'agosto 1975.
  • Douglas DC-9-C9A - C-9A Nightingale, aeromedical evacuation aircraft per l'USAF
  • Douglas DC-9-C9B - C-9B Skytrain II, convertible passenger/transport versions per l'US Navy e l'USMC
  • Douglas DC-9-VC-9C - militare - trasporto VIP, executive transport aircraft per l'USAF
  • McDonnell Douglas MD-80 - la nuova versione, inizialmente conosciuta come DC-9 Super80.
  • McDonnell Douglas MD-90 - una nuova versione aggiornata dell'MD-80.
  • McDonnell Douglas MD-95 - l'ultima versione, commercializzata come Boeing 717.
Specifiche tecniche[17][18][19]
Dati DC-9-10 DC-9-20 DC-9-30 DC-9-44 DC-9-50 DC-9-10F DC-9-30F
Codice ICAO DC91 DC92 DC93 DC94 DC95 DC91 DC93
Codice IATA D91 D92 D93 D94 D95 D9X D9C
Equipaggio in cabina di pilotaggio 2 piloti
Capacità massima passeggeri 90 115 125 135 Cargo Cargo
Lunghezza totale 31,82 m 36,36 m 38,28 m 40,72 m 31,82 m 36,36 m
Diametro cabina 3,11 m
Diametro fusoliera 3,34 m
Larghezza piano orizzontale 11,25 m 11,22 m 11,23 m 11,25 m 11,22 m
Apertura alare 27,25 m 28,44 m 28,45 m 27,25 m 28,44 m
Superficie alare 86,8 93,0 86,8 93,0
Freccia alare 25°
Altezza fusoliera 4,70 m
Altezza totale 8,40 m 8,50 m 8,70 m 8,80 m 8,40 m 8,50 m
Passo 13,32 m 16,22 m 17,10 m 18,57 m 13,32 m 16,22 m
Peso operativo a vuoto (OEW) 22 300 kg 23 879 kg 25 789 kg 27 821 kg 29 336 kg 24 131 kg 25 596 kg
Peso massimo senza carburante (MZFW) 33 566 kg 38 102 kg 39 463 kg 42 184 kg 44 679 kg 33 566 kg 40 823 kg
Peso massimo durante il rullaggio (MTW) 41 504 kg 45 813 kg 49 442 kg 52 163 kg 55 338 kg 41 504 kg 49 442 kg
Peso massimo al decollo (MTOW) 41 141 kg 45 359 kg 48 988 kg 51 710 kg 54 885 kg 41 141 kg 48 988 kg
Peso massimo all'atterraggio (MLW) 37 059 kg 43 227 kg 44 906 kg 46 266 kg 49 895 kg 37 059 kg 44 906 kg
Carico utile massimo 11 266 kg 11 501 kg 13 674 kg 14 363 kg 15 343 kg 9 435 kg 6 137 kg
Capacità cargo 17,0 25,3 28,9 33,2 78,2 119
Capacità massima carburante 13 979 L 13 926 L
Velocità di crociera 0,76 Mach (938,45 km/h)
Velocità massima 0,84 Mach (1 037,23 km/h)
Autonomia 1 800 nmi
3 333 km
1 750 nmi
3 241 km
1 650 nmi
3 056 km
1 400 nmi
2 593 km
1 350 nmi
2 500 km
1 800 nmi
3 333 km
1 650 nmi
3 056 km
Quota di tangenza 35 000 ft (10 668 m)
Motori (x2) PW JT8D-1 PW JT8D-11 PW JT8D-7 PW JT8D-15 PW JT8D-17 PW JT8D-1 PW JT8D-7
Spinta (x2) 56-62 kN 56-64 kN 56-62 kN 61-69 kN 68-71 kN 56-62 kN 56-62 kN
Lo stesso argomento in dettaglio: Utilizzatori del Douglas DC-9.

Delta Air Lines, dal momento dell'acquisizione di Northwest Airlines, gestì molti di DC-9, la maggior parte di oltre 30 anni. Con forti aumenti dei prezzi del carburante nell'Estate del 2008, Northwest Airlines iniziò a ritirare i suoi DC-9, passando agli Airbus A319 con un risparmio di carburante del 27%.[20] Man mano che la fusione Northwest / Delta procedeva, quest'ultima restituì al servizio diversi DC-9 precedentemente ritirati. Delta Air Lines effettuò il suo ultimo volo commerciale di un DC-9 da Minneapolis ad Atlanta il 6 gennaio 2014.[21][22]

La flotta di DC-9 in servizio commerciale si restrinse sempre di più con il passare degli anni, e non sembrava probabile che si verificassero modifiche strutturali, soprattutto perché il design delle ali rendeva difficile l'adattamento.[23] È quindi probabile che i DC-9 venissero ulteriormente sostituiti in servizio da nuovi aerei di linea, come Boeing 737, Airbus A320, Embraer E-Jets e Airbus A220.

Un ex DC-9-21 di SAS è utilizzato come piattaforma di paracadutismo all'aeroporto di Perris Valley, in California. Con i gradini sulle scale rimossi, è l'unico jet di trasporto aereo certificato dalla FAA per le operazioni di paracadutismo dal 2016.[24][25]

L'ultimo volo passeggeri commerciale fu effettuato il 22 gennaio 2014 da parte di Delta Air Lines, da Valparaiso ad Atlanta, Stati Uniti.[26]

Al febbraio 2024, dei 976 esemplari prodotti, 30 sono operativi. Il Douglas DC-9 non è più in produzione, tutti i velivoli ordinati sono stati consegnati.

Gli utilizzatori sono[27][28]:

Governativi e militari

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Gli utilizzatori sono[27][28]:

Galleria d'immagini

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  1. ^ (EN) Boeing commercial: orders and deliveries, su boeing.com. URL consultato il 14 gennaio 2021.
  2. ^ DC-1 Commercial Transport, su boeing.com. URL consultato il 27 marzo 2010 (archiviato dall'url originale il 7 febbraio 2010).
  3. ^ a b c Endres, Gunter. McDonnell Douglas DC-9/MD-80 & MD-90. London: Ian Allan, 1991. ISBN 0-7110-1958-4
  4. ^ Eden 2016, p. 81.
  5. ^ Douglas 2086 Fate Hinges on 125 Orders, in Aviation Week & Space Technology, vol. 76, n. 16, 16 aprile 1962, p. 40, ISSN 0005-2175 (WC · ACNP).
  6. ^ a b c d Anderton 1976, p. 86.
  7. ^ Eden 2016, p. 114.
  8. ^ Vasigh, Taleghani and Jenkins 2012, p. 80.
  9. ^ Eden 2016, p. 107.
  10. ^ a b Air International June 1980, p. 293.
  11. ^ Vasigh, Taleghani and Jenkins 2012, p. 79.
  12. ^ Sadraey 2012, p. 239.
  13. ^ Eden 2016, p. 112.
  14. ^ Eden 2016, p. 7.
  15. ^ Vasigh, Taleghani and Jenkins 2012, p. 78.
  16. ^ a b ASN Aircraft accident McDonnell Douglas DC-9-51 9Q-CHN Goma Airport (GOM).
  17. ^ (EN) Boeing, DC-9 AIRPLANE CHARACTERISTICS FOR AIRPORT PLANNING JUNE 1984 (PDF), su boeing.com.
  18. ^ (EN) FAA, DC-9 TYPE CERTIFICATE DATA SHEET (PDF), su rgl.faa.gov. URL consultato il 15 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 3 dicembre 2019).
  19. ^ (EN) Aircrafts codes, su avcodes.co.uk.
  20. ^ (EN) Micheline Maynard, To Save Fuel, Airlines Find No Speck Too Small, in The New York Times, 11 giugno 2008. URL consultato il 7 aprile 2020.
  21. ^ (EN) Nancy Trejos, Delta DC-9 aircraft makes final flight, su USA TODAY. URL consultato il 7 aprile 2020.
  22. ^ (EN) Matt Smith, Delta retires last DC-9, su CNN. URL consultato il 7 aprile 2020.
  23. ^ (EN) Read "Assessment of Wingtip Modifications to Increase the Fuel Efficiency of Air Force Aircraft" at NAP.edu. URL consultato il 7 aprile 2020.
  24. ^ (EN) Matt Falcus, Perris Skydiving DC-9-21 Back to Flight, su Airport Spotting Blog, 13 febbraio 2018. URL consultato il 7 aprile 2020.
  25. ^ (EN) DC-9 Modified for Skydiving, su aviationpros.com. URL consultato il 7 aprile 2020.
  26. ^ (EN) Delta's DC-9 Completes Final US DC-9 Flight, su Airways Magazine, 23 gennaio 2014. URL consultato il 9 aprile 2020 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2016).
  27. ^ a b (EN) McDonnell Douglas DC-9 Production List, su planespotters.net. URL consultato il 10 aprile 2020.
  28. ^ a b (EN) McDonnell Douglas DC-9 Operators, su planespotters.net. URL consultato il 18 aprile 2020.

Voci correlate

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Aerei comparabili per ruolo, configurazione ed epoca
Altro
Principali incidenti
Sviluppo correlato

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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