Ebony
Ebony | |
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Stato | Stati Uniti |
Lingua | inglese |
Periodicità | mensile |
Genere | rivista |
Fondatore | John H. Johnson |
Fondazione | 1945 |
Sede | Los Angeles (dal 2017) Chicago (1945 - 2017) |
Editore | Johnson Publishing Company |
Diffusione cartacea | 1,333,421 (2015) |
ISSN | 0012-9011 |
Sito web | www.ebony.com/ |
Ebony è una rivista mensile statunitense, dedicata alla popolazione afroamericana degli Stati Uniti.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Fondata dall'editore di colore John Harold Johnson[1], ha iniziato le sue pubblicazioni nell'autunno del 1945 in concomitanza con una rivista gemella sempre di proprietà della Johnson Publishing, dal nome Jet. Le prime copertine videro personaggi come la nota cantante Lena Horne o l'attrice hollywoodiana Dorothy Dandridge, la prima attrice afroamericana a ricevere una nomination all'Oscar. La tiratura iniziale di Ebony fu di 25 000 copie, ma sul limitare del XXI secolo la rivista raggiunse una tiratura di circa 1 700 000 copie.[2]
Seguendo le orme del più popolare e diffuso Life, Ebony si è sempre occupato di evidenziare storie di successo di persone di origine afroamericana, presentandoli in chiave positiva. Grazie a questa iniziativa editoriale per la prima volta numerose compagnie e industrie del paese iniziarono a mostrare modelle e attori di colore per le loro pubblicità all'interno del magazine di Johnson.
Uno dei co-editori della rivista è Hans Massaquoi, autore del libro autobiografico Destined to Witness, nel quale l'autore racconta la sua esperienza giovanile di ragazzo di colore cresciuto in un piccolo appartamento del distretto di Barmbek di Amburgo nella Germania nazista.[3] Il libro è stato un best seller per diverse settimane ed ha ricevuto importanti celebrazioni dalla rivista tedesca Der Spiegel. Dall'autobiografia di Hans Massaquoi è stato prodotto un film per la televisione andato in onda il 1º ottobre 2006 sul secondo canale della televisione tedesca 2DF, con il titolo di Neger, Neger, Schornsteinfeger.[4][5][6]
A causa del debito aziendale, del cambiamento dei gusti e di internet, Ebony e Jet hanno messo all'asta l'intero archivio fotografico che documenta 70 anni di storia afroamericana; la collezione è la più vasta documentazione fotografica sulla vita degli afroamericani della seconda metà del XX secolo.[7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nel 1996, il presidente Bill Clinton ha conferito a John Harold Johnson la medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza civile della nazione.
- ^ (EN) John H. Johnson | American publisher, su Encyclopedia Britannica. URL consultato il 12 giugno 2021.«Ebony’s initial pressrun of 25,000 copies was completely sold out. By the early 21st century it had a circulation of some 1.7 million.»
- ^ Hans J. Massaquoi, Destined to witness : growing up black in Nazi Germany, 1st ed, W. Morrow, 1999, ISBN 0-688-17155-9, OCLC 41464909. URL consultato il 12 giugno 2021.
- ^ Tradotto in italiano: "Negro, negro, spazzacamino!"
- ^ Jörg Grünler, Thando Walbaum e Petra Kelling, Neger, Neger, Schornsteinfeger, Aspekt Telefilm-Produktion GmbH, 1º ottobre 2006. URL consultato il 12 giugno 2021.
- ^ (DE) Christian Buß, DER SPIEGEL, "Neger, Neger, Schornsteinfeger": Bequem ohne System, su spiegel.de. URL consultato il 12 giugno 2021.
- ^ (EN) Janell Ross, Ebony and Jet magazines transformed the narrative of black America. Now, their photo archive is up for sale., su NBC News, nbcnews.com, July 17, 2019. URL consultato il 12 giugno 2021.«The collection is considered the most extensive photographic record of black life in America in the second half of the 20th century.»
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Black Enterprise (Rivista economico-finanziaria afroamericana bimestrale)
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Ebano
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Sito ufficiale, su ebony.com.
- Ebony, su sapere.it, De Agostini.
- (EN) Ebony, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.