Economico (Senofonte)

Economico
Titolo originaleΟἰκονομικός
Altri titoliLeggi per il governo della casa
Busto di Socrate a opera di Domenico Anderson
AutoreSenofonte
1ª ed. originaleIV secolo a.C.
Editio princepsFirenze, Filippo Giunti, 1516
Generedialogo
Lingua originalegreco antico
PersonaggiSocrate, Critobulo, Iscomaco

L'Economico (in greco antico: Οἰκονομικός?, composto da οἶκος, casa in senso lato, e νόμος, legge), o Leggi per il governo della casa, è un dialogo dello scrittore greco antico Senofonte.

I primi cinque capitoli contengono un dialogo tra Socrate e Critobulo sulla oikonomìa, ossia la scienza dell'amministrazione domestica, riferito da Senofonte che afferma di avervi assistito; all'interno di questa conversazione si apre un secondo dialogo, dal cap. VII al XXI, tra Socrate e il ricco proprietario Iscomaco sulla gestione patrimoniale e sulla conduzione di una fattoria.

Più nel dettaglio, nel primo capitolo si dà una definizione di oikonomìa come scienza[1], spiegando la differenza tra possesso e proprietà e che la ricchezza dev'essere commisurata al bisogno[2].

Socrate, poi, nel cap. 3, esamina gli oggetti della scienza economicaː la disposizione della casa[3], il governo dei servi[4], la coltivazione dei campi e l’allevamento dei cavalli[5], per poi discutere l’educazione e il ruolo della donna nell’economia domestica [6].

Si giunge, poi, a dire che le scienze migliori sono l'arte della guerra e l'agricoltura, che educa alla giustizia e al comando[7]. A tal proposito, Socrate riferisce, ancora, a Critobulo, l'incontro con Iscomaco[8], il quale parla dell'educazione della moglie; in tal modo si passa a parlare, dopo l'elogio dell'ordine[9], a parlare dell'ordine domestico, di cui ha responsabilità la donna come "regina della casa"[10] e come colei che bada all'essere più che all'apparire.

Iscomaco parla, ancora, delle sue occupazioni[11] e si sofferma a parlare delle prerogative che devono avere i suoi sovrintendentiː lealtà, impegno, moderazione, esperienza e capacità di comando, onestà e senso di giustizia[12].

L'ultima parte riguarda valore e utilità dell’arte dell’agricoltura, con particolare attenzione ai vari lavoriː lavorazione del maggese, semina, zappatori, mietitura, trebbiatura, spula, coltivazione degli alberi[13]. Infine, negli ultimi due capitoli, dopo aver ribadito che, nonostante la semplicità dell'agricoltura, Socrate e Iscomaco convengono che l'impegno e la capacità di comando sono la chiave del successo.

Il tema della donna

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Di notevole interesse, nell'Economico, è il fatto che Iscomaco ricordi le varie conversazioni tra lui e la moglie all'inizio del matrimonio, in cui che, nel governo della casa, può essere di aiuto la moglie, paragonata a un'ape regina in un alveare, ovvero guardare che nessuno resti inoperoso e ordinare ogni cosa per il meglio[14]. Anche Esiodo aveva utilizzato l'immagine dell'ape in riferimento alla donna, ma il tono di Senofonte è completamente diverso: alla consorte viene assegnato un ruolo di responsabilità all'interno della famiglia e il matrimonio è visto come l'unione di esseri di pari dignità, disposti a collaborare reciprocamente al benessere comune. L'idea di fondo che emerge da questo scritto, è che l'agricoltura sia l'attività più utile, adatta ed educativa per un uomo libero e che sia da preferire alle attività tecniche.[15]

  1. ^ 1, 1-4.
  2. ^ 2, 1-8.
  3. ^ 3, 1-3.
  4. ^ 3, 4.
  5. ^ 3, 5-10.
  6. ^ 3, 11-16.
  7. ^ 4-5.
  8. ^ Capp. 6-7, 1-3.
  9. ^ cap. 8.
  10. ^ 9, 14-19.
  11. ^ capp. 10-11.
  12. ^ Capp. 12-14.
  13. ^ Capp. 15-19.
  14. ^ 7, 32-43.
  15. ^ Antonio Saltini, Storia delle scienze agrarie, vol. 1. Dalle origini al Rinascimento, Bologna, EdAgricole, 1985, p. 33.
  • Senofonte, Economico, a cura di F. Roscalla, Milano, BUR, 1991.
  • Senofonte, Tutti gli scritti socratici: Apologia di Socrate-Memorabili-Economico-Simposio, a cura di L. De Martinis, Milano, Bompiani, 2013 - ISBN 9788845274244

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