Edwin Erich Dwinger

Edwin Erich Dwinger

Edwin Erich Dwinger (Kiel, 23 aprile 1898Gmund am Tegernsee, 17 dicembre 1981) è stato uno scrittore e militare tedesco.

Figlio di un ufficiale della marina tedesca, nella prima guerra mondiale si arruolò volontario come ufficiale di cavalleria, venendo inviato sul fronte orientale, dove rimase gravemente ferito e fu fatto prigioniero dall'esercito russo.[1][2] Dopo tre anni di prigionia trascorsa tra Irkutsk e la Siberia dell'est prese parte alla guerra civile russa arruolandosi volantario con l'Armata Bianca di Aleksandr Vasil'evič Kolčak. Dopo la sconfitta rovinosa dell'Armata riuscì fortunosamente a fuggire attraverso la Mongolia e a fare ritorno in Germania, dove diede inizio alla sua carriera letteraria con una serie di romanzi autobiografici.[1][2]

Fu autore tra i più popolari durante la Repubblica di Weimar e il Terzo Reich.[1][2] Benché sostanzialmente lontano dal nazismo, fu apprezzato da esso per il suo spirito nazionalista e per il suo anti-bolscevismo.[1][2] Nel 1935 fu nominato Obersturmführer del reparto di cavalleria delle SS.[1] Durante la seconda guerra mondiale per intercessione di Heinrich Himmler fu corrispondente di guerra sul fronte russo.[1][2] La sua pubblica opposizione all'ideologia nazista che predicava l'inferiorità razziale dei russi lo portò a perdere il favore dei nazisti, tanto da essere messo agli arresti domiciliari nel 1943.[1] Dopo un periodo di silenzio, tornò negli anni '50 ad essere tra gli autori tedeschi più prolifici e più letti, e nel 1957 pubblicò uno dei suoi lavori più noti, il controverso romanzo di fantascienza utopistica Es geschah im Jahre 1965 ("È successo nel 1965").[1]

  1. ^ a b c d e f g h (EN) Robert S. Wistrich, Dwinger, Edwin Erich, in Who's Who in Nazi Germany, Routledge, 2013, ISBN 978-1-136-41388-9.
  2. ^ a b c d e Henry Burnand Garland, Henry Garland e Mary Garland, Dwinger, Edwin Erich, in The Oxford Companion to German Literature, Oxford University Press, 1997, ISBN 978-0-19-815896-7.

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