Elizabeth Diller
Elizabet Diller (Łódź, 17 giugno 1954) è un architetto statunitense.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nasce nel 1954 a Łódź, in Polonia, da genitori ebraici. Nel 1960 la sua famiglia emigra negli Stati Uniti. Elizabeth Diller ottiene nel 1979 il suo Bachelor's in architettura. Durante i suoi studi incontra Ricardo Scofidio: dapprima suo docente, negli anni '80 - terminati gli studi - diventerà suo marito. Con lui, Charles Renfro e Benjamin Gilmartin fonderà lo studio di architettura Diller Scofidio + Renfro, che si occupa di architettura, arti visive e dello spettacolo. A partire dal terzo millennio, diventa famosa per la sua architettura concettuale, i musei e altre istituzioni culturali.
Riconoscimenti
[modifica | modifica wikitesto]È considerata tra i più influenti designer di spazi culturali[1]. Nel 1999 ha ricevuto una borsa di studio della Fondazione MacArthur in architettura. Nel 2000 le è stato assegnato il James Beard Award per il design di ristoranti.[2]
Lo studio che ha co-fondato è stato insignito del premio Architecture Innovator of the Year 2017 del Wall Street Journal Magazine. Ha anche ricevuto lo Smithsonian Institution National Design Award.[3]
Nel 2018 è stata inclusa nella lista delle 100 personalità più influenti negli Stati Uniti secondo Time Magazine, unico architetto nella lista.[4] Nel 2019, è stata la vincitrice del Jane Drew Prize e la vincitrice del premio annuale Women in Architecture.[5]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Elizabeth Diller e Ricardo Scofidio, dal 2002, hanno creato molti progetti tra cui il Blur in Svizzera; l'Institute of Contemporary Art, Boston; la High Line sul lato ovest di Manhattan; una serie di lavori di ristrutturazione al Lincoln Center; un museo del cinema a Berkeley, in California; edifici della Brown University e della Stanford University; e il Broad Museum di Los Angeles. Ha lavorato inoltre su diversi altri progetti: Vagelos Center presso la Columbia Medical School; un nuovo edificio di business school per la Columbia University; il London Centre for Music at the Barbican; e un museo del cinema a Rio de Janeiro.[6]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Elizabeth Diller: one of architecture’s most articulate voices - Financial Times
- ^ RESTAURANT DESIGN AWARD WINNER ARCHIVE - James Beard Foundation
- ^ Elizabeth Diller - Princeton University
- ^ Elizabeth Diller named world's most influential architect by Time magazine - Dezeen
- ^ Liz Diller wins 2019 Jane Drew Prize - Architects' Journal
- ^ Elizabeth Diller Trusts Her Survivor's Instinct - Architectural Digest
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Elizabeth Diller
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su dsrny.com.
- (EN) Elizabeth Diller / Elizabeth Diller (altra versione), su TED, TED Conferences LLC.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 51806005 · ISNI (EN) 0000 0000 7834 7443 · ULAN (EN) 500029001 · LCCN (EN) n88199524 · GND (DE) 11936607X · BNF (FR) cb12559493f (data) · J9U (EN, HE) 987007456228005171 |
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