Figlie della misericordia
Le Figlie della Misericordia sono un istituto religioso femminile di diritto pontificio.[1]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La fondazione della congregazione è attribuita al vescovo di Città di Castello Giovanni Muzi (1772-1849) che, come presidente della deputazione degli ospedali uniti della città, nel 1841 affidò la cura dei malati ricoverati nell'ospedale cittadino a una comunità orfane e trovatelle ricoverate nell'annesso conservatorio.
Durante l'episcopato del beato Carlo Liviero (1910-1932) le Figlie della Misericordia si sono aperte anche a una presenza nel campo educativo e al servizio in opere anche fuori della diocesi di origine. Nel corso del XX secolo giungono anche a costituire, per diversi decenni, una significativa presenza in Lombardia.
Nel 2011 è stata avviata una presenza missionaria in Ruanda e nel 2014 le due prime postulanti indigene hanno professato nell'istituto.[2]
Attività e diffusione
[modifica | modifica wikitesto]Le Figlie della Misericordia si dedicano all'assistenza ai malati, nell'ospedale e a domicilio, all'istruzione della gioventù, alle opere parrocchiali e alle missioni.
Sono presenti in Italia (Città di Castello, Lama e Perugia) e in Ruanda (Kizibere e Kabgai). La casa generalizia è a Città di Castello.[1]
Alla fine del 2008 la congregazione contava 28 religiose in 5 case.[1]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Ann. Pont. 2010, p. 1594.
- ^ Cancian in Ruanda, su corrieredellumbria.corr.it. URL consultato il 14-08-2014 (archiviato dall'url originale il 12 agosto 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Annuario Pontificio per l'anno 2010, Libreria Editrice Vaticana, Città del Vaticano 2010. ISBN 978-88-209-8355-0.
- Ubaldo Valentini, Giovanni Muzi, Edizioni Porziuncola, Assisi 1991.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Il sito web ufficiale della congregazione, su figliedellamisericordia.it. URL consultato il 10 agosto 2012 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2013).