Flora Robson

Flora Robson negli anni quaranta

Flora McKenzie Robson (South Shields, 28 marzo 1902Brighton, 7 luglio 1984) è stata un'attrice britannica.

Figlia di un ingegnere navale di origine scozzese, che la incoraggiò a recitare fin dall'infanzia, Flora Robson si diplomò nel 1921 alla Royal Academy of Dramatic Art (R.A.D.A.),[1] ed esordì sul palcoscenico nei panni della Regina Margherita in Will Shakespeare, apparendo per un certo periodo in opere classiche, molte delle quali di repertorio shakespeariano[2]. Lasciò successivamente le scene e lavorò per quattro anni come assistente sociale[2], prima di tornare definitivamente sul palcoscenico e di fare il suo debutto cinematografico in Dance Pretty Lady (1932) di Anthony Asquith.

I lineamenti comuni ma espressivi, con fronte alta e naso e bocca pronunciati, il timbro di voce e il portamento regale[2] resero Flora Robson interprete ideale di ruoli di sovrana. Nel 1934 interpretò l'imperatrice Elisabetta di Russia nel film La grande Caterina di Paul Czinner, mentre tre anni più tardi impersonò la regina Elisabetta I nel film Elisabetta d'Inghilterra (1937), a fianco di Laurence Olivier e Vivien Leigh.

Nel 1938 si trasferì a Hollywood, dove partecipò al melodramma La voce nella tempesta di William Wyler (1939), nel ruolo della vecchia Nellie Dean, e all'avventura in costume Lo sparviero del mare (1940) con Errol Flynn, in cui riprese il ruolo di Elisabetta I[3]. Nel 1946 la Robson ottenne una candidatura all'Oscar alla miglior attrice non protagonista per il ruolo di Angelique Buiton, la cameriera di Clio Dulaine (Ingrid Bergman), nel film Saratoga (1945) di Sam Wood.

Flora Robson nel 1973

Rientrata in Inghilterra dopo la fine della seconda guerra mondiale, la Robson recitò in uno dei più costosi ma fallimentari film della storia del cinema britannico[1], Cesare e Cleopatra (1945), di Gabriel Pascal, ancora accanto a Vivien Leigh, e nel dramma Narciso nero (1947), di Michael Powell e Emeric Pressburger, in cui interpretò il ruolo di Suor Philippa. L'attrice si confermò tra le migliori caratteriste del teatro e del cinema britannico[2], continuando a recitare nei decenni successivi in pellicole di vario genere, tra cui Giulietta e Romeo (1954) di Renato Castellani (in cui impersonò la nutrice dei Capuleti), film vincitore del Leone d'Oro alla 19ª Mostra internazionale d'arte cinematografica di Venezia, La zingara rossa (1958) di Joseph Losey, 55 giorni a Pechino (1963) di Nicholas Ray, in cui interpretò l'imperatrice della Cina Tzu-Hsi, e Missione in Manciuria (1966) di John Ford, nel ruolo di Miss Binns, a capo di una missione religiosa britannica in Oriente.

Insignita nel 1960 dell'onorificenza di "Dama dell'Impero Britannico", la Robson comparve ancora una volta in un ruolo regale nel film per ragazzi Le avventure di Alice nel Paese delle Meraviglie (1972), impersonando la Regina di Cuori. Durante gli anni settanta lavorò prevalentemente in film per la televisione e apparve per l'ultima volta sullo schermo nel fantasy Scontro di titani (1981), nel ruolo di una delle tre mitologiche Graie.

Flora Robson non si sposò mai e non ebbe figli. Dal suo ritorno definitivo in Gran Bretagna risiedette a Brighton con le sorelle Shela e Margaret. Morì nel 1984, all'età di 82 anni, per un cancro.

Flora Robson nel film La grande scrofa nera (1972)

Doppiatrici italiane

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Riconoscimenti

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Premi Oscar 1947 – Candidatura all'Oscar alla miglior attrice non protagonista per Saratoga

  1. ^ a b Le Garzantine - Cinema, Garzanti, 2002, pag. 992
  2. ^ a b c d Il chi è del cinema, De Agostini, 1984, Vol. II, pag. 451-452
  3. ^ George Morris, Errol Flynn, Milano Libri Edizioni, 1985, pag. 48

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