Gianni De Gennaro

Disambiguazione – Se stai cercando il canoista italiano, vedi Giovanni De Gennaro.
Gianni De Gennaro
De Gennaro alla parata della Festa della Repubblica nel 2006.

Presidente di Leonardo
Durata mandato4 luglio 2013 –
18 maggio 2020
PredecessoreGuido Venturoni
SuccessoreLuciano Carta

Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica con delega alle Informazioni per la Sicurezza
Durata mandato11 maggio 2012 –
28 aprile 2013
Capo del governoMario Monti
PredecessoreGianni Letta
SuccessoreFilippo Patroni Griffi

Direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza
Durata mandato23 maggio 2008 –
11 maggio 2012
PredecessoreGiuseppe Cucchi
SuccessoreGiampiero Massolo

Commissario straordinario per la crisi dei rifiuti in Campania
Durata mandato11 gennaio 2008 –
26 maggio 2008
PredecessoreGoffredo Sottile
SuccessoreGuido Bertolaso

Capo della Polizia - Direttore Generale della Pubblica Sicurezza
Durata mandato26 maggio 2000 –
2 luglio 2007
PredecessoreFernando Masone
SuccessoreAntonio Manganelli

Direttore della Direzione Investigativa Antimafia
Durata mandato1993 –
1994
PredecessoreGiuseppe Tavormina
SuccessoreGiovanni Verdicchio

Direttore del Servizio centrale operativo
Durata mandato1989 –
1991
PredecessoreCarica istituita
SuccessoreAchille Serra

Dati generali
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
UniversitàUniversità degli Studi di Roma "La Sapienza"
ProfessioneFunzionario di pubblica sicurezza, Prefetto
Giovanni De Gennaro
Soprannome"Gianni"
NascitaReggio Calabria, 14 agosto 1948
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armata Corpo delle guardie di pubblica sicurezza
Polizia di Stato
DIS
Anni di servizio1973 - 2013[1]
GradoCapo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza
Comandante diPolizia di Stato
(Capo 2000-2007)
Vice capo vicario della Polizia di Stato
Dipartimento delle informazioni per la sicurezza
(direttore 2008-2012)
Servizio centrale operativo
(direttore 1989-1990)
Direzione Investigativa Antimafia
(capo 1993-1994)
DecorazioniCavaliere di gran croce dell'Ordine al merito della Repubblica Italiana
"fonti nel corpo del testo"
voci di militari presenti su Wikipedia

Gianni De Gennaro, all'anagrafe Giovanni De Gennaro (Reggio Calabria, 14 agosto 1948), è un poliziotto, dirigente pubblico, prefetto e dirigente d'azienda italiano. Ex capo della polizia durante il G8 di Genova, è stato sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri del governo Monti. Dal 2013 al 2020 è stato presidente dell'azienda Leonardo (ex Finmeccanica).

Si è laureato in giurisprudenza presso l'Università degli Studi di Roma "La Sapienza". Suo fratello minore Andrea è stato nominato Comandante generale della Guardia di Finanza il 23 maggio 2023.[2]

Funzionario di polizia

[modifica | modifica wikitesto]

Quindi si arruola in polizia nel 1973, con il primo incarico, col grado di commissario, presso la questura di Alessandria[3]. In seguito viene trasferito a Roma, alla sezione narcotici della Squadra mobile[4]. È stato promosso per meriti straordinari nel 1980 a vice questore aggiunto per aver posto fine, con irruzione solitaria e un conflitto a fuoco, al sequestro di trenta persone all'interno dell'ambasciata belga a Roma[3][5].Nel 1981 dirige la sezione della Criminalpol del Lazio e nel 1984 il "Nucleo centrale anticrimine".

Durante la sua carriera ha collaborato anche con Giovanni Falcone, svolgendo varie indagini anche a livello internazionale nella lotta a Cosa nostra. Nel 1984 si occupò dell'estradizione dal Brasile di Tommaso Buscetta che rivelò la struttura di cosa nostra, pur non essendo un pentito, nei colloqui avuti con Falcone dopo che De Gennaro cercò inutilmente di farlo parlare durante il viaggio aereo di rientro in Italia[5]. Il suo nome è legato alle indagini che portarono, nel 1990, alla liberazione della bambina Patrizia Tacchella[5], e per le indagini e per l'irruzione, da lui guidata e condotta a mano armata, in una casa di Colonia, per l'arresto di due ricercati per l'omicidio di Rosario Livatino[5].

Al pari di Giovanni Falcone, e altre figure di spicco dell'antimafia, il suo nome fu bersaglio delle diffamazioni della vicenda del "corvo" al Palazzo di Giustizia di Palermo[5].

Dirigente di polizia

[modifica | modifica wikitesto]

È stato, a fine 1989, il primo direttore del Servizio centrale operativo e nel 1990 viene promosso di nuovo, al grado di dirigente superiore, per meriti straordinari maturati per la "conclusione di una serie di importanti operazioni di rilievo internazionale contro la mafia siciliana"[3] , passando nel 1992 alla Direzione Investigativa Antimafia come vice direttore[6]. Nell'aprile 1993 ha assunto l'incarico di direttore della DIA e nel 1994 è stato nominato prefetto[7] e vice capo della Polizia. Il 19 dicembre 1997 il Consiglio dei ministri gli affida l'incarico di vice capo della Polizia vicario.

Il 26 maggio 2000, il governo Amato II nomina Gianni De Gennaro capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza. De Gennaro è a capo della polizia durante il G8 di Genova dei 2001 e i fatti della scuola Diaz, [8] per i quali la Corte europea dei diritti dell'uomo ha nel 2015 e 2017 condannato l'Italia per non avere prevenuto e punito la tortura da parte delle forze dell'ordine. De Gennaro fu assolto in Cassazione per il reato di induzione a falsa testimonianza.[8]

Il 2 luglio 2007 gli succede a capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza Antonio Manganelli, già suo vice, mentre De Gennaro diventa capo di gabinetto del Ministero dell'interno.[9] Dall'11 gennaio al 26 maggio 2008 riveste anche l'incarico di commissario straordinario per la crisi dei rifiuti in Campania.[10]

Il 23 maggio 2008, il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica sceglie l'ex poliziotto per l'incarico di direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza.[11]

Sottosegretario alla Presidenza

[modifica | modifica wikitesto]

L'11 maggio 2012, il governo Monti designa Gianni De Gennaro per la carica di sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri, assegnandogli il 14 la delega alle informazioni per la sicurezza della Repubblica[12]. L'ex-poliziotto ricopre tale carica fino al 28 aprile 2013, data in cui il governo tecnico cessa definitivamente di esistere.

Altri incarichi

[modifica | modifica wikitesto]

Il 3 luglio 2013, il governo Letta lo designa per il ruolo di presidente di Finmeccanica[13] (azienda del settore difesa a partecipazione statale successivamente ridenominata Leonardo[14]). Contro l'opportunità che De Gennaro copra la presidenza di Finmeccanica/Leonardo, in seguito alle sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo di Strasburgo per i fatti della scuola Diaz, quando De Gennaro era a capo della polizia durante il G8 di Genova, si sono espressi vari politici, tra cui il presidente del Partito Democratico Matteo Orfini, che ha definito la situazione "vergognosa", oltre ad esponenti del MoVimento 5 Stelle e di Sinistra Ecologia Libertà[8].

Questo incarico gli viene confermato dal consiglio di amministrazione della società il 15 maggio 2014[15] e poi nuovamente il 16 maggio 2017, quando gli viene inoltre assegnata la sovrintendenza all’attuazione delle regole di governo societario con riguardo all’integrità dei comportamenti aziendali e al contrasto alla corruzione[16] Termina il mandato nel maggio 2020.

Dal 2013 è presidente del Centro Studi Americani.[17]

Procedimenti giudiziari

[modifica | modifica wikitesto]

Irruzione alla scuola Diaz

[modifica | modifica wikitesto]

Nell'aprile 2008 viene richiesto il rinvio a giudizio per De Gennaro per istigazione alla falsa testimonianza nelle indagini inerenti ai fatti del G8 di Genova e in particolare i fatti della scuola Diaz.[18] Il 1º luglio 2009 il pm chiede che gli siano attribuiti due anni di reclusione per istigazione alla falsa testimonianza, cioè per pressioni sull'ex questore affinché dichiarasse il falso sugli eventi alla scuola Diaz durante il G8 di Genova, per cui in aprile dell'anno prima era stato chiesto il rinvio.[19]

L'8 ottobre 2009 nella sentenza di 1º grado, De Gennaro viene assolto.[20] Il 17 giugno 2010 De Gennaro viene condannato in appello ad un anno e quattro mesi di reclusione per istigazione alla falsa testimonianza nei confronti dell'ex questore di Genova Francesco Colucci nel processo per l'irruzione alla Diaz del G8 nel 2001[21][22][23]. Il 23 novembre 2011 viene infine assolto in quanto "non c'erano prove sufficienti di colpevolezza".[24] Il 10 dicembre 2012 l'ex questore di Genova Francesco Colucci è però condannato a due anni e otto mesi per falsa testimonianza in favore di De Gennaro, lasciando quindi diverse incongruenze circa il ruolo e le accuse rivolte a De Gennaro.[25]

Nell'aprile del 2015 la corte europea dei diritti umani accoglie un ricorso presentato da Arnaldo Cestaro, vittima del pestaggio all'epoca sessantaduenne e condanna così l'Italia per il reato di tortura data la violazione dell'art.3 della Convenzione europea dei diritti dell'uomo (CEDU). La sentenza unanime dichiara inoltre che il sistema normativo italiano risulta essere non adeguato per quanto riguarda sanzioni contro gli atti di tortura evidenziando così gli aspetti poco lineari dell'intera vicenda giudiziaria fino ad allora occorsa.[26]

Onorificenze italiane

[modifica | modifica wikitesto]
Commendatore dell'Ordine al merito della Repubblica italiana - nastrino per uniforme ordinaria
«Di iniziativa del Presidente della Repubblica»
— 9 febbraio 1993[29]

Onorificenze straniere

[modifica | modifica wikitesto]
FBI's Medal of Meritorious Achievement (Stati Uniti) - nastrino per uniforme ordinaria
FBI's Medal of Meritorious Achievement (Stati Uniti)
— Washington, 8 dicembre 2006[30]
  1. ^ Giovanni De Gennaro, 12 dicembre 2013. URL consultato il 6 gennaio 2020.
  2. ^ Gabriele Carrer, Chi è Andrea De Gennaro, nuovo comandante generale della Guardia di Finanza, su Formiche.net, 23 maggio 2023. URL consultato il 23 maggio 2023.
  3. ^ a b c Profilo di De Gennaro, su Polizia di Stato - sito ufficiale. URL consultato il 26 gennaio 2017.
  4. ^ Giorgio Dell'Arti, Gianni De Gennaro - Catalogo dei viventi, su cinquantamila.corriere.it. URL consultato il 26 gennaio 2017 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2017).
  5. ^ a b c d e Da Buscetta alla Tacchella: tutti i successi di De Gennaro, in la Repubblica, 7 ottobre 1990. URL consultato il 27 gennaio 2017.
  6. ^ http://www.repubblica.it/online/politica/polizia/degennaro/degennaro.html
  7. ^ Rinnovati i vertici dei servizi: De Gennaro al Dis, Piccirillo all'Aisi, in la Repubblica, 23 maggio 2008. URL consultato il 27 gennaio 2017.
  8. ^ a b c Il Post
  9. ^ De Gennaro capo di gabinetto al Viminale, su corriere.it, Corriere della Sera, 25 giugno 2007. URL consultato il 18-2-2007.
  10. ^ Prodi: «Pronto piano per lo smaltimento», su corriere.it, Corriere della Sera, 8 gennaio 2008. URL consultato l'8-1-2008.
  11. ^ Rinnovati i vertici dei servizi: De Gennaro al Dis, Piccirillo all'Aisi, su repubblica.it, la Repubblica, 23 maggio 2008.
  12. ^ Adn Kronos - De Gennaro sottosegretario delegato.
  13. ^ La Stampa - Finmeccanica, De Gennaro presidente
  14. ^ Finmeccanica: ok a nuovo nome 'Leonardo', su ansa.it, Ansa.
  15. ^ Finmeccanica Consiglio di Amministrazione
  16. ^ Leonardo: il consiglio di amministrazione nomina Alessandro Profumo amministratore delegato
  17. ^ Staff Centro Studi Americani
  18. ^ Massimo Calandro, G8, il pm di Genova accusa. "Piano per salvare De Gennaro", su repubblica.it, la Repubblica, 2 aprile 2008. URL consultato il 12-5-2008.
  19. ^ L'Ansa, G8:CHIESTI DUE ANNI PER DE GENNARO, su ansa.it, L'Ansa, 1º luglio 2009. URL consultato il 1-7-2009.
  20. ^ Giornale Radio Rai, G8 del 2001: De Gennaro assolto per l'irruzione alla Diaz, su radio.rai.it. URL consultato l'8-10-2009 (archiviato dall'url originale il 21 novembre 2014).
  21. ^ Redazione online, G8 di Genova, De Gennaro condannato - Un anno e 4 mesi per l'ex capo della polizia, in Corriere della Sera, 17 giugno 2010. URL consultato il 17 giugno 2010.
  22. ^ De Gennaro condannato a un anno e quattro mesi, in La Repubblica, 17 giugno 2010. URL consultato il 17 giugno 2010.
  23. ^ De Gennaro depistò le indagini per coprire l'insuccesso del servizio d'ordine, in Corriere della Sera, 18 dicembre 2010. URL consultato il 18 dicembre 2010.
  24. ^ Corriere della Sera, 23 novembre 2011, http://www.corriere.it/cronache/11_novembre_22/g8-cassazione-degennaro_51e1e24c-153c-11e1-9140-38f81e7faa5e.shtml. URL consultato il 23 novembre 2011.
  25. ^ Processo G8, condannato l'ex questore, in Corriere della Sera, 10 dicembre 2012. URL consultato il 10 novembre 2012.
  26. ^ CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL’UOMO, Sentenza della Corte Europea dei Diritti dell'Uomo del 7 aprile 2015 - Ricorso n. 6884/11 - Cestaro c. Italia, su giustizia.it. URL consultato il 15 febbraio 2017.
  27. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  28. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  29. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  30. ^ FBI's Medal of Meritorious Achievement - Prefetto Giovanni "Gianni" De Gennaro, Chief of the Italian National Police, su fbi.gov, Federal Bureau of Investigation - Press Release, 8 dicembre 2006. URL consultato il 18-2-2008 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2006).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]

Predecessore Presidente di Leonardo Successore
Guido Venturoni dal 4 luglio 2013 - maggio 2020 Luciano Carta

Predecessore Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei ministri
con delega alle Informazioni per la Sicurezza ed all'Autorità delegata per la sicurezza della Repubblica
Successore
Gianni Letta 11 maggio 2012 - 28 aprile 2013 Filippo Patroni Griffi

Predecessore Direttore del Dipartimento delle informazioni per la sicurezza Successore
Giuseppe Cucchi 23 maggio 2008 - 11 maggio 2012 Giampiero Massolo

Predecessore Commissario straordinario per la crisi dei rifiuti in Campania Successore
11 gennaio 2008 - 26 maggio 2008 Guido Bertolaso

Predecessore Capo della polizia - direttore generale della pubblica sicurezza Successore
Fernando Masone 26 maggio 2000 - 2 luglio 2007 Antonio Manganelli

Predecessore Capo della Direzione Investigativa Antimafia Successore
Giuseppe Tavormina 1993 - 1994 Giovanni Verdicchio

Predecessore Capo del Servizio centrale operativo Successore
carica istituita novembre 1989 - 1990 Antonio Manganelli