Giovanni (console 467)

Giovanni (latino: Iohannes; Epidamno, 440 circa – 482 circa) fu un politico dell'Impero romano d'Oriente.

La sua famiglia proveniva da Lychnidos. Nel 467 fu console posterior, scelto dalla corte d'Oriente, assieme a Illo Puseo. Tra il 467 e il 468 fu comes et magister officiorum e successivamente Prefetto del pretorio dell'Illirico (attestato nel 479), riconosciuto come amministratore giusto e protettore delle arti.

Sempre nel 479, in occasione della rivolta di Teodorico Strabone si trovava a Tessalonica, dove la sua vita fu messa in pericolo due volte: la prima dalla folla inferocita, e fu salvato dal clero e dai nobili del posto, poi da soldati ribelli, e giunse Adamanzio a salvarlo. Assieme al magister militum per Illyricum Sabiniano Magno consigliò all'imperatore Zenone di non scendere a patti con Teodorico, ma di continuare lo scontro.

Morì all'età di 42 anni. Il poeta Cristodoro gli dedicò due poemi.

Forse è da identificare col Flavio Giovanni Tommaso che fu Prefetto del pretorio dell'Illirico in un periodo compreso tra il 480 e il 486.

  • «Iohannes 29», PLRE I, pp. 600–601.
  • «Fl. Iohannes Thomas 13», PLRE I, p. 1115.

Predecessore Console romano Successore
Imperatore Cesare Flavio Valerio Leone Augusto III,
Taziano (Gallia)
467
con Puseo
Imperatore Cesare Procopio Antemio Augusto II,
(sine collega)