Giustina Renier Michiel

Caterina Piotti Pirola: Ritratto di Giustina Renier Michiel

Giustina Renier Michiel (Venezia, 15 ottobre 1755Venezia, 6 aprile 1832) è stata una scrittrice italiana, amante delle arti e delle scienze, animatrice di un noto salotto letterario.

«Orgoglio di nessuna fatta allignò in lei giammai: non per aver sortito i natali in mezzo ad ogni repubblicana grandezza, non per vedersi da una famiglia, splendida al pari per onori e dovizie, accolta sposa desiderata; non per essersi indi a poco fatta ammirare dall'inclita Roma, il cui cielo ispiratore di belle e grandiose immagini, valse forse, durante l'anno che ivi stette presso il padre ambasciatore, a sviluppare in lei quell'altezza d'animo, e quell'amore per le arti belle che non le venner mai meno; non finalmente per aver ottenuto una gloria d’ogni altra più bella, giacché tutta Sua propria, quella d’esser salita in fama come cultrice delle lettere»

Il doge Paolo Renier, nonno di Giustina, ritratto da Longhi
Madame de Staël scrittrice

Figlia di Andrea Renier e Cecilia Manin, appartenne a una importante famiglia del patriziato veneziano (gli ultimi due dogi, Paolo Renier e Ludovico Manin erano, rispettivamente, il nonno paterno e lo zio materno di Giustina).

Studiò presso le Cappuccine di Treviso, quindi presso una dama francese. Seguì corsi di fisica, botanica, chimica presso lo Studio padovano. Conobbe le lingue francese e inglese.

Vincenzo Monti, ritratto dall'Appiani

Dal matrimonio con Marcantonio Michiel, celebrato nel 1775, nacquero tre figlie: Elena (1776-1828), la quale sposerà il nobile Alvise Bernardo ma non avrà figli, Chiara (1777-1787) e Cecilia (1778-?) che sposerà il nobile bresciano Lodovico Matinengo dal Barco ed avrà tre figli, Leopardo, Maddalena e Giustina.

Approfittando dell'alta carica di ambasciatore a Roma rivestita dal padre di Giustina, la coppia si trasferisce per un anno a Palazzo Venezia. La dama ha dunque modo di frequentare la società romana; in particolare l'incontro con Vincenzo Monti segna l'inizio dell'interesse per la cultura e per gli studi letterari.

Nel 1784 si divide dal marito: la motivazione, addotta dalla stessa Giustina, è "molesta coabitazione". Un riavvicinamento si avrà nel 1828, a seguito della morte della figlia Elena.

Intrattenne per molti anni un celebre salotto letterario in corte Contarina a S. Moisè frequentato, tra l'altro, da Ugo Foscolo, Antonio Canova, Ippolito Pindemonte, Madame de Staël, Melchiorre Cesarotti, Vincenzo Monti, Lord Byron, Cesare Cantù.

Morì nel 1832 a Venezia, nel proprio palazzo presso le Procuratie Vecchie, accanto alle Mercerie.

Un'iscrizione posta nella Basilica di San Marco, ove ebbero luogo i funerali, così la ricordava:

«ammirata dai suoi concittadini
e da quelli di ogni nazione
accolse benigna i migliori ingegni
per animarli a seguire
il vero ed il bello
»

Melchiorre Cesarotti, poeta e scrittore
Isabella Teotochi Albrizzi, animatrice di un salotto letterario

Fu sepolta nel secondo cortile del Cimitero di San Michele (Chiostro grande, fine emiciclo) ove una lapide ancora la ricorda:

«Giustina Renier Michiel
cui l’animo buono e l’ingegno elevato
fecero scrivere degnamente
le patrizie feste
ornata di varia letteratura
di arguta giovialità nel conversare
amatissima dai suoi, nota agli stranieri
»

La sua amica e rivale Isabella Teotochi Albrizzi la commemorò scrivendone un Ritratto nel 1833.

«Giustina Renier Michiel Veneziana
Avo Zio Padrino ebbe Dogi
Ingenua d'animo e di fido intelletto
Principale testimonio dei suoi studi
Le Feste Veneziane
Insegnano quali esser debbano
Per ogni popolo
E fossero di Veneziani nel miglior tempo
Onorate cagioni di pubblica allegrezza
Lasciò le terra nel MDCCXXXII
Famosa e onorata.»

Renier Michiel, Origine delle feste Veneziane, Milano, 1829

Origine delle feste veneziane

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A partire dal 1817 vengono pubblicati in italiano e francese i primi fascicoli dell'Origine delle feste veneziane. Per circa vent'anni Giustina dedica il proprio tempo a sfogliare libri e documenti, a consultare esperti, a correggere e pubblicare la propria opera.

Una raccolta delle feste veneziane, curata da Alessandro Venier, è stata pubblicata nel 2007 da M&C di Martellago per conto di Fiippi Editore di Venezia. Contiene anche il "Ritratto di Giustina Renier Michel" fatto da Isabella Teotochi Albrizzi e una "Biografia" scritta da Giroamo Dandolo.

Traduzione di Shakespeare

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Fu inoltre la prima a tradurre in italiano, pare con l'aiuto di Melchiorre Cesarotti[1], alcune opere di Shakespeare. Le traduzioni di tre tragedie (Otello, Macbeth e Coriolano) furono edite dapprima a Venezia nel 1798, quindi a Firenze nel 1801.

  1. ^ Malamani, p. 49.
  • Luigi Carrer, Anello di sette gemme o Venezia e la sua storia. Considerazioni e fantasie, Venezia, co' tipi del Gondoliere, 1838, pp. 1-96: Prima gemma. Giustina Renier Michiel.
  • Vittorio Malamani, Giustina Renier Michiel. I suoi amici, il suo tempo, Venezia, Visentini, 1890.

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