Governo Andreotti I
Governo Andreotti I | |
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Il governo durante il voto di fiducia al Senato | |
Stato | Italia |
Presidente del Consiglio | Giulio Andreotti (DC) |
Coalizione | DC |
Legislatura | V Legislatura |
Giuramento | 18 febbraio 1972 |
Dimissioni | 26 febbraio 1972 |
Governo successivo | Andreotti II 26 giugno 1972 |
Il Governo Andreotti I è stato il ventisettesimo esecutivo della Repubblica Italiana, il sesto e ultimo della V legislatura.
Rimase in carica dal 18 febbraio[1][2][3] al 26 giugno 1972[4], per un totale di 129 giorni, ovvero 4 mesi e 8 giorni.
Il 26 febbraio, con un totale di 152 voti a favore (DC, PLI, SVP e i senatori a vita Merzagora e Gronchi) e 158 contro, il governo non ottenne la fiducia del Senato e fu costretto a dimettersi dopo soli 8 giorni[5][6]. Tale governo è stato dunque finora quello col più breve periodo di pienezza dei poteri nella storia della Repubblica Italiana, e il terzo a vedersi rifiutato il voto di fiducia dal parlamento, fatto che provocò le prime elezioni anticipate della Repubblica.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Con le dimissioni di Emilio Colombo l'ipotesi delle elezioni anticipate prese sempre più corpo man mano che il capo dello stato effettuava le consultazioni. PSI e PRI cercarono una soluzione che potesse portare all'annullamento del referendum sul divorzio; il PSDI era favorevole all'assenso a un tripartito con DC e PLI. In questa situazione trovare un accordo era impossibile e il presidente uscente restituì l'incarico. In un estremo tentativo di salvare la legislatura venne incaricato Andreotti ma il suo governo non ottenne la fiducia. La scelta dei partiti di andare al voto rinviò di almeno un anno il problema del referendum.
Compagine di governo
[modifica | modifica wikitesto]Sostegno parlamentare
[modifica | modifica wikitesto]Camera dei Deputati | Seggi | |
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Democrazia Cristiana Totale Maggioranza | 266 266 | |
Partito Comunista Italiano Partito Socialista Italiano Partito Socialista Democratico Italiano Partito Liberale Italiano Movimento Sociale Italiano PSI di Unità Proletaria Partito Repubblicano Italiano PDI di Unità Monarchica Südtiroler Volkspartei Totale Opposizione | 177 62 29 31 24 23 9 6 3 364 | |
Totale | 630 |
Senato della Repubblica | Seggi | |
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Democrazia Cristiana Totale Maggioranza | 135 135 | |
PCI-PSI di Unità Proletaria Partito Socialista Italiano Partito Socialista Democratico Italiano Partito Liberale Italiano Movimento Sociale Italiano Partito Repubblicano Italiano PDI di Unità Monarchica Südtiroler Volkspartei Totale Opposizione | 101 36 10 16 11 2 2 2 180 | |
Totale | 315 |
Appartenenza politica
[modifica | modifica wikitesto]- Democrazia Cristiana (DC): Presidente del Consiglio, 24 ministri, 32 sottosegretari
Provenienza geografica
[modifica | modifica wikitesto]Regione | Presidente | Ministri | Sottosegretari | Totale |
---|---|---|---|---|
Lazio | 1 | - | 5 | 6 |
Lombardia | - | 3 | 4 | 7 |
Veneto | - | 4 | 2 | 6 |
Campania | - | 2 | 3 | 5 |
Piemonte | - | 2 | 3 | 5 |
Puglia | - | 2 | 2 | 4 |
Sicilia | - | 1 | 3 | 4 |
Liguria | - | 3 | - | 3 |
Calabria | - | 2 | 1 | 3 |
Basilicata | - | 1 | 1 | 2 |
Toscana | - | 1 | 1 | 2 |
Friuli-Venezia Giulia | - | - | 2 | 2 |
Marche | - | - | 2 | 2 |
Abruzzo | - | 1 | - | 1 |
Sardegna | - | 1 | - | 1 |
Emilia-Romagna | - | - | 1 | 1 |
Molise | - | - | 1 | 1 |
Composizione
[modifica | modifica wikitesto]Cronologia
[modifica | modifica wikitesto]Gennaio
[modifica | modifica wikitesto]- 16 gennaio: il presidente della repubblica Giovanni Leone avvia le consultazioni. La DC preme per un governo che, a prescindere dalla formula, porti a compimento la legislatura. PSI e PRI condizionano l'eventuale accordo per una riedizione del centro-sinistra alla risoluzione del problema del referendum sul divorzio. PCI e PSIUP da una parte, liberali e missini dall'altra, ritengono che la strada delle elezioni anticipate sia la più logica per uscire dalla crisi di una formula di governo ben più che logorata. Uditi tutti i pareri Leone reincarica Colombo, che deve però rinunciare per le insanabili divisioni interne nella DC tra chi vuole proseguire la legislatura e chi vuole andare a elezioni.
Nel nuovo giro di consultazioni Leone prende atto dell'impossibilità di formare un governo organico di centro-sinistra. Solo il PSDI concorda con la linea del presidente incaricato per un governo DC-PSDI con l’appoggio del PLI. La Direzione avanza tre ipotesi di governo elettorale: monocolore, governo di coalizione, rinvio alle Camere del governo Colombo. Dal dibattito emerge tuttavia la preferenza per un governo monocolore, ipotesi che trova contrario Aldo Moro.
L'incarico viene conferito a Giulio Andreotti che, con l'appoggio della direzione democristiana, costituisce un governo monocolore cui si oppongono la Base, Forze Nuove e gli Amici di Moro. - 16 febbraio: Andreotti presenta la lista dei ministri.
- 18 febbraio: il governo giura nelle mani del Capo dello Stato. Nello stesso giorno si svolge il primo consiglio dei ministri per la nomina dei sottosegretari. Viene fissata la data del referendum: si voterà l'11 e il 12 giugno.
- 24-26 febbraio: Andreotti presenta il governo al Senato. La mozione di fiducia viene respinta con 158 voti contrari e 151 a favore (DC, PLI, altoatesini, i senatori a vita Gronchi e Merzagora) Andreotti rassegna le dimissioni al presidente della Repubblica.
- 28 febbraio: preso atto che non è possibile formare una maggioranza il Capo dello Stato decreta per la prima volta lo scioglimento anticipato delle camere. Le elezioni sono convocate per il 7 maggio. Il referendum è rinviato alla primavera del 1972.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ 18 febbraio 1972 Il Presidente della Repubblica riceve in udienza, su archivio.quirinale.it.«11,00 (Studio alla Vetrata) Giuramento del Presidente del Consiglio dei ministri, On. Dott. Giulio ANDREOTTI.»
- ^ Fausto De Luca, I ministri hanno giurato ieri Donat-Cattin, assente, lo farà oggi, su archiviolastampa.it, 19 febbraio 1972.
- ^ Antonio Spinosa, Il ministro Donat Cattin non si presenta a giurare, in Corriere d'Informazione, 18 febbraio 1972.
- ^ Luca Giurato, Andreotti presenta a Leone il nuovo governo di centro, su archiviolastampa.it, 26 giugno 1972.
- ^ Il Presidente della Repubblica riceve in udienza, su archivio.quirinale.it.
- ^ Fausto De Luca, Andreotti battuto elezioni a maggio, su archiviolastampa.it, 27 febbraio 1972. URL consultato il 27 febbraio 2021.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- I governo Andreotti - 17 febbraio 1972-26 giugno 1972, su dellarepubblica.it, Associazione «dellaRepubblica», per la storia dell’Italia repubblicana. URL consultato il 30 aprile 2021.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]- Governi italiani per durata
- Presidente del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
- Presidenti del Consiglio dei ministri della Repubblica Italiana
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Governo Andreotti I
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Scheda sul Governo Andreotti I, su governo.it.
- Giovanni Leone Presidente della Repubblica, 1971 - 1978 - le nomine, su presidenti.quirinale.it. URL consultato il 27 febbraio 2021 (archiviato dall'url originale il 12 dicembre 2019).