HMAS Hobart (D63)
HMAS Hobart ex HMS Apollo | |
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Descrizione generale | |
Tipo | incrociatore leggero |
Classe | Leander |
Proprietà | Royal Australian Navy |
Identificazione | D 63 |
Ordine | 1931 |
Costruttori | Royal Navy |
Cantiere | HM Dockyard, Devonport, Gran Bretagna |
Impostazione | 15 agosto 1933 |
Varo | 9 ottobre 1934 |
Entrata in servizio | 13 gennaio 1936 |
Intitolazione | Hobart |
Destino finale | Venduto per la demolizione nel 1962 |
Caratteristiche generali | |
Dislocamento | 9000 |
Lunghezza | 169 m |
Larghezza | 17 m |
Pescaggio | 5,8 m |
Propulsione | vapore 4 caldaie a tubi d'acqua 1 turbina Parsons 4 eliche Potenza: 72000 hp |
Velocità | 32 nodi (59,26 km/h) |
Autonomia | 5730 miglia a 13nodi |
Equipaggio | 570 |
Armamento | |
Armamento | artiglieria alla costruzione:
siluri: 8 tubi lanciasiluri da 533mm |
Corazzatura | Depositi munizioni 76mm Ponte di coperta 25mm Torrette 25mm |
Mezzi aerei | Supermarine Walrus |
Note | |
Motto | Ubertas et fidelitas (in latino "Ricchezza e fedeltà") |
ribattezzato HMAS Hobart dopo un servizio con la Royal Navy | |
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La HMAS Hobart era un incrociatore leggero della classe Leander della Royal Australian Navy (RAN). Impiegata nelle Indie Occidentali dalla Royal Navy prima della seconda guerra mondiale, venne trasferita alla RAN nel 1938 dopo la crisi di Monaco ed operò nel teatro del Pacifico partecipando anche alla Battaglia del Mar dei Coralli e alla campagna di Guadalcanal.
Costruzione
[modifica | modifica wikitesto]La nave faceva parte del secondo lotto di Leander, insieme ad altre due gemelle. La differenza principale consisteva nell'avere due sale caldaie separate che consentivano alla nave di non perdere la propulsione anche se una delle due fosse stata messa fuori uso. I due fumaioli, uno per ogni sala caldaie, erano la principale caratteristica distintiva rispetto alle navi del primo lotto. La nave venne impostata come HMS Apollo il 15 agosto 1933[1].
Altre modifiche all'armamento con le due torri estreme da binate a trinate erano state programmate ma non vennero implementate dopo che i progettisti si resero conto che avrebbero influito negativamente sulla stabilità e sulla condotta del tiro. Come HMS Apollo venne immessa in servizio nel 1936[2] con il West Indies Squadron presso la North American and West Indies Station dove servì fino al 1938[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Dopo l'arrivo alla RAN, venne impegnata pattugliando dapprima lo Stretto di Bass insieme ad una scorta di cacciatorpediniere[1], e poi il Golfo del Bengala ed il Mar d'Arabia, dove venne impiegata durante la campagna del Somaliland, distruggendo poi le installazioni portuali nella Somalia britannica mentre faceva parte della Forza del Mar Rosso insieme alla HMS Liverpool[1].
Dopo la caduta del Somaliland la nave venne richiamata in patria ed impiegata, anche come ammiraglia della squadra australiana al posto della HMAS Canberra, fino al suo dispiegamento nel Mediterraneo nel giugno 1941 in sostituzione della gemella HMAS Perth. Scoppiata la guerra con il Giappone la nave tornò in Australia dove per un periodo venne impiegata essenzialmente di scorta ai convogli, e insieme al cacciatorpediniere HMS Tenedos, una delle navi che scortò la corazzata HMS Prince of Wales durante il suo affondamento, il 3 febbraio 1942 raccolse i naufraghi della motonave Norah Moller affondata da tre bombardieri giapponesi[2].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c Bastock, Australia's Ships of War, p. 124.
- ^ a b c Cassells, The Capital Ships, p. 73.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- John Bastock, Australia's Ships of War, Cremorne, NSW, Angus and Robertson, 1975, ISBN 0-207-12927-4, OCLC 2525523.
- Campbell, John, Naval Weapons of World War Two, Naval Institute Press, 1985, ISBN 0-87021-459-4.
- Vic Cassells, The Capital Ships: their battles and their badges, East Roseville, NSW, Simon & Schuster, 2000, ISBN 0-7318-0941-6, OCLC 48761594.
- Hector Donohue, From Empire Defence to the Long Haul: post-war defence policy and its impact on naval force structure planning 1945–1955, Papers in Australian Maritime Affairs, No. 1, Canberra, Sea Power Centre, October 1996, ISBN 0-642-25907-0, ISSN 1327-5658 , OCLC 36817771.
- Tom Frame, HMAS Sydney: Loss and Controversy, Rydalmere, NSW, Hodder & Stoughton, 1993, ISBN 0-340-58468-8, OCLC 32234178.
- George Hermon Gill, Royal Australian Navy, 1942–1945 (PDF), Australia in the War of 1939–1945, Series 2, Volume II, Canberra, Australian War Memorial, 1968, OCLC 65475, NLA registry number Aus 68-1798. URL consultato il 29 marzo 2011.
- Lenton, H.T. & Colledge, J.J, British and Dominion Warships of World War Two, Doubleday and Company, 1968.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su HMAS Hobart
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- HMAS Hobart history and images, U. S. Naval Historical Center