Habash al-Hasib al-Marwazi
Ahmad ibn 'Abdallah Habash Hasib Marwazi (766 nell'attuale Iraq – Samarra, dopo il 869[1]) è stato un astronomo, geografo, matematico[2] iraniano[3][4][5], di Merv nel Khorasan, che per la prima volta descrisse le funzioni trigonometriche di seno, coseno, tangente e cotangente.
Habash fiorì a Baghdad e morì centenario dopo l'869. Lavorò sotto i califfi abbasidi Al-Maʾmūn e Al-Mu'tasim.[6][7]
Lavori
[modifica | modifica wikitesto]Ahmad ibn 'Abdallah Habash Hasib Marwazi effettuò osservazioni astronomiche da 100 a 2035 e compilò tre tavole astronomiche: le prime erano realizzate alla maniera degli astronomi indù; le seconde, dette tavole 'collaudate', erano le più importanti, probabilmente identiche alle tavole 'Mamuniche' o 'Arabe' e potrebbero essere un'opera collettiva degli astronomi di al-Ma'mun; le terze, dette "tavole dello Shah", erano più piccole.[8]
In merito all'eclissi solare dell'829, Habash ci fornisce il primo esempio di determinazione del tempo mediante un'altitudine (in questo caso, del sole); un metodo generalmente adottato dagli astronomi musulmani.[8]
Nell'830, sembra aver introdotto la nozione di "ombra", umbra (versa), equivalente alla nostra tangente in trigonometria, e compilato una tavola di tali ombre che sembra essere la prima del suo genere. Introdusse anche la cotangente e ne produsse le prime tavole.[9][10]
Nel suo al-Zij al-dimashqi (Tavole di Damasco), Al-Marwazi modernizzò il ragionamento dell'Almagesto introducendo le funzioni di seni, coseni e tangenti. Confrontò anche le sue misurazioni con quelle fatte da Tolomeo e le corresse di conseguenza. Fu anche interessato anche del problema della visibilità della Luna crescente, ossia lo studio del momento in cui essa è visibile poco prima dell'alba o subito dopo il suo tramonto.[11]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Charette, François, Ḥabash al‐Ḥāsib: Abū Jaʿfar Aḥmad ibn ʿAbd Allāh al‐Marwazī, in Thomas Hockey, The biographical encyclopedia of astronomers, Springer, 2007, ISBN 978-0-387-30400-7, OCLC 184930573.
- ^ (EN) E. J. Van Donzel, Islamic Desk Reference, BRILL, 1º gennaio 1994, p. 121, ISBN 978-90-04-09738-4.
- ^ (EN) General Cartography (PDF), su eiilmuniversity.co.in (archiviato dall'url originale il 9 dicembre 2017).«The Iranian geographers Abū Muhammad al-Hasan al-Hamdānī and Habash al-Hasib al-Marwazi set the Prime Meridian of their maps at Ujjain, a center of Indian astronomy»
- ^ (EN) In the Middle Ages, Muslim researchers, su www.coursehero.com. URL consultato il 23 gennaio 2023.
- ^ (EN) History of Islamic Science (PDF), su usc.edu (archiviato dall'url originale il 7 ottobre 2013).
- ^ (EN) Marmaduke William Pickthall e Muhammad Asad, Islamic Culture, vol. 26, Islamic Culture Board, 1952, p. 29.
- ^ (EN) Henry Thomas Colebrooke, Miscellaneous Essays by H. T. Colebrooke, with Life of the Author: In Three Volumes. III,2, vol. 3, Trübner, 1873, p. 460.
- ^ a b (EN) George Sarton, Introduction to the History of Science, Carnegie Institution of Washington, 1927, p. 565.
- ^ (EN) Trigonometry | Definition, Formulas, Ratios, & Identities | Britannica, su www.britannica.com.
- ^ (EN) Jacques Sesiano, Jacques Sesiano, "Islamic mathematics, in Helaine Selin, Mathematics across cultures : the history of non-western mathematics, Kluwer Academic, 2000, p. 157, ISBN 0-7923-6481-3, OCLC 44461960.
- ^ (FR) Rushdī. Rāshid e Régis Morelon, Histoire des sciences arabes. 1, Astronomie, théorique et appliquée, Seuil, 1997, pp. 46-49, ISBN 2-02-030355-8, OCLC 39059699.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Handbuch der Geschichte : aus den Handschriften der kk Hofbibliothek zu Wien, der herzoglichen Bibliothek zu Gotha und der Universitäts-Bibliothek zu Leyden (1850), a cura di: Ferdinand Wüstenfeld
- Un estratto da 'Adab al-Kâtib di Ibn Kutaiba; o, La guida dello scrittore (1877), ed.: William Oliver Sproull
- Adab-al-Kâtib di Ibn Kutaiba. Nach mehreren Handschriften hrsg. von Max Grünert (1900), a cura di: Max Grünert
- Liber poesis et poetarum (1904), a cura di: Michael Jan de Goeje
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