I fiumi di porpora 2 - Gli angeli dell'Apocalisse

I fiumi di porpora 2 - Gli angeli dell'Apocalisse
Una scena del film
Titolo originaleLes Rivières pourpres II: Les Anges de l'apocalypse
Paese di produzioneFrancia, Italia, Regno Unito
Anno2004
Durata95 min
Generethriller
RegiaOlivier Dahan
SceneggiaturaLuc Besson
ProduttoreAlain Goldman, Luc Besson, Aurelio De Laurentiis
Distribuzione in italianoFilmauro
FotografiaAlex Lamarque
MontaggioRichard Marizy
MusicheColin Towns
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

I fiumi di porpora 2 - Gli angeli dell'Apocalisse (Les Rivières pourpres II: Les Anges de l'apocalypse) è un film del 2004 diretto da Olivier Dahan.

Il film, sceneggiato da Luc Besson, è il seguito di I fiumi di porpora del 2000.

Dopo aver rinvenuto un cadavere fra le mura di un monastero nella Lorena, in Francia, il commissario Niemans, si ritrova con un suo vecchio collega, il giovane detective Reda, per indagare sul caso. Reda infatti stava indagando sul tentato omicidio del giovane Jesus, che poi verrà collegato agli omicidi di altre persone rispecchianti nomi e professioni dei dodici apostoli. Le indagini dei due uomini, uniti alla detective Marie, esperta di religioni, portano a sospettare di un gruppo di fanatici religiosi che si fanno chiamare "gli angeli dell'Apocalisse". Costoro fanno capo a Heinrich von Garten, un ministro tedesco, e sono un'associazione segreta neonazista. Operano lungo la Linea Maginot, dove, al termine dell'uccisione dei cosiddetti "dodici apostoli", trovano il tesoro descritto nelle leggende come appartenente a Lotario II di Lotaringia.

I monaci dell'associazione sono costantemente sotto l'effetto di una droga, proibita dal '45, in grado di donare una forza sovraumana e rendere immuni dal dolore, e non hanno difficoltà a catturare i due detective e a portarli nei sotterranei della Linea. Li fanno assistere al loro trionfo, che però viene bloccato da un meccanismo installato in maniera che il sotterraneo venisse allagato.

I due detective scappano dall'acqua e dai neonazisti, salvandosi per poco.

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