Internazionale Socialista

Disambiguazione – Se stai cercando la Seconda Internazionale fondata nel 1889 e sciolta nel 1914, vedi Seconda Internazionale.
Internazionale Socialista
(EN) Socialist International
PresidenteSpagna (bandiera) Pedro Sánchez
SegretarioBenedicta Lasi
Stato Internazionale
SedeRegno Unito (bandiera) Londra
AbbreviazioneSI
Fondazione3 giugno 1951
IdeologiaSocialismo[1]
Socialdemocrazia[1]
Socialismo democratico[1]
Laburismo[1]
Correnti interne:
 · Revisionismo del marxismo
 · Marxismo
CollocazioneCentro-sinistra/Sinistra
Organizzazione giovanileInternational Union of Socialist Youth
Iscritti153
Sito websocialistinternational.org

L'Internazionale Socialista è un'unione mondiale di partiti politici d'ispirazione socialdemocratica e socialista, costituita nella presente forma nel 1951 a Francoforte sul Meno. Viene considerata l'erede della Seconda Internazionale formatasi nel 1889 a Parigi e scioltasi all'inizio della prima guerra mondiale.

Attualmente, l'Internazionale Socialista è un'organizzazione che comprende oltre 150 partiti di tutto il mondo. Ogni quattro anni si svolge il suo congresso, mentre il suo consiglio si riunisce due volte l'anno. La segreteria e gli uffici centrali si trovano a Londra. La sua organizzazione giovanile si chiama IUSY.

Nazioni dei partecipanti del Internazionale Socialista nel mondo

Dopo lo scioglimento a causa del supporto delle dirigenze dei principali partiti socialisti europei alla prima guerra mondiale (i gruppi parlamentari tedesco, austriaco, francese e inglese votarono i rispettivi crediti di guerra), l'Internazionale Socialista si ricostituì dopo la seconda guerra mondiale (1947) a Zurigo (vi aderiscono la socialdemocrazia italiana, il laburismo inglese, ecc.).

Anti-sovietica e filo-occidentale, non accolse per un certo periodo, caso unico nei Paesi occidentali, il Partito Socialista Italiano, che negli anni cinquanta era troppo legato al Partito Comunista Italiano, cosicché per lungo tempo l'unico referente italiano della IS fu il Partito Socialista Democratico Italiano di Giuseppe Saragat. Successivamente vi entrarono anche, dal 1969, il PSI stesso e, nel settembre 1992, con il beneplacito del PSI di Bettino Craxi e del PSDI di Antonio Cariglia[2], il PDS (poi DS); con la confluenza di quest'ultimo nel Partito Democratico, il PSI rifondato nel 2007 rimane l'unico membro italiano dell'Internazionale. Ne fa parte anche il Partito dei Socialisti e dei Democratici della Repubblica di San Marino.

Va ricordato che, in opposizione alla Seconda Internazionale socialista, venne fondata a Mosca nel 1919, la Terza Internazionale (Comintern) per organizzare, sulla base dell'esperienza sovietica, la rivoluzione proletaria mondiale.

Fra le figure di maggior spicco nella storia dell'Internazionale Socialista vi fu il leader del Partito Socialdemocratico di Germania (SPD) Willy Brandt (1913 - 1992), Cancelliere della Germania e premio Nobel per la pace 1971, che ne è stato presidente e figura carismatica dal 1976 al 1992. Tra gli anni '80 e '90 ha lungamente ricoperto la vice presidenza dell'Internazionale il leader socialista italiano Bettino Craxi, mentre nel 2003 e nel 2008 il deputato italiano Massimo D'Alema (DS-PD) ne è stato eletto vicepresidente.

Relazioni con l'America latina

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Per molto tempo, l'internazionale socialista è rimasta lontana dall'America Latina, considerando la regione come una zona di influenza degli Stati Uniti. Ad esempio, non denuncia il colpo di Stato contro il presidente socialista Jacobo Arbenz in Guatemala nel 1954 o l'invasione della Repubblica Dominicana da parte degli Stati Uniti nel 1964. Solo con il colpo di stato del 1973 in Cile abbiamo scoperto "un mondo che non conoscevamo", spiega Antoine Blanca, diplomatico del Partito Socialista francese. Secondo lui, la solidarietà con la sinistra cilena è stata "la prima sfida degna del nome, nei confronti di Washington, di un'Internazionale che, fino ad allora, aveva fatto di tutto per apparire soggetta alla strategia americana e alla NATO". Successivamente, in particolare sotto la guida di François Mitterrand, l'I.S. sostiene i sandinisti in Nicaragua e i movimenti armati in El Salvador, Guatemala e Honduras nella loro lotta contro le dittature sostenute dagli Stati Uniti[3].

Negli anni '90 vi hanno aderito partiti non socialisti che hanno preso atto del potere economico dei paesi europei governati o da governare dai loro partner oltreoceano e hanno calcolato i vantaggi che potevano trarne. Durante questo periodo, "l'internazionale socialista lavora in modo clientelare; alcuni partiti vengono qui a contatto con gli europei come se fossero nell'alta società", dice Porfirio Muñoz Ledo, uno dei rappresentanti del Partito della Rivoluzione Democratica Messicana presso l'IS. Secondo Il mondo diplomatico, ospita "l'Unione civica radicale argentina molto centrista (UCR); il Partito Rivoluzionario Istituzionale messicano (PRI), che per settant'anni non è stato molto democraticamente al potere; il Partito Liberale Colombiano - sotto i cui governi è stata sterminata la formazione di sinistra dell'Unione patriottica (1986-1990) - ha introdotto il modello neoliberale (1990-1994) e al quale, fino al 2002, apparterrà Alvaro Uribe". Nel decennio successivo, molti partiti di sinistra al potere (in Brasile, Venezuela, Bolivia, Nicaragua, Ecuador ed El Salvador) preferirono mantenere le distanze dalla IS[3].

Presidente Stato Inizio mandato Fine mandato
Morgan Walter Phillips Regno Unito (bandiera) Regno Unito 1951 1957
Alsing Andersen Danimarca (bandiera) Danimarca 1957 1963
Erich Ollenhauer Germania (bandiera) Germania 1963 1963
Bruno Pittermann Austria (bandiera) Austria 1964 1976
Willy Brandt Germania (bandiera) Germania 1976 1992
Pierre Mauroy Francia (bandiera) Francia 1992 1999
António Guterres Portogallo (bandiera) Portogallo 1999 2005
George Papandreou Grecia (bandiera) Grecia 2005 2022
Pedro Sánchez Spagna (bandiera) Spagna 2022 In carica

Segretari generali

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Segretario Stato Inizio mandato Fine mandato
Julius Braunthal Austria (bandiera) Austria 1951 1956
Bjarne Braatoy Norvegia (bandiera) Norvegia 1956 1957
Albert Carthy Regno Unito (bandiera) Regno Unito 1957 1969
Hans Janitschek Austria (bandiera) Austria 1969 1976
Bernt Carlsson Svezia (bandiera) Svezia 1976 1983
Pentti Väänänen Finlandia (bandiera) Finlandia 1983 1989
Luis Ayala Cile (bandiera) Cile 1989 2022
Benedicta Lasi Ghana (bandiera) Ghana 2022 in carica

Partiti membri

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Paese Nome Note
Albania (bandiera) Albania Partito Socialista d'Albania
Algeria (bandiera) Algeria Fronte delle Forze Socialiste
Andorra (bandiera) Andorra Partito Socialdemocratico
Angola (bandiera) Angola Movimento Popolare di Liberazione dell'Angola
Armenia (bandiera) Armenia Federazione Rivoluzionaria Armena
Argentina (bandiera) Argentina Partito Socialista
Argentina (bandiera) Argentina Unione Civica Radicale
Aruba (bandiera) Aruba Movimiento Electoral di Pueblo
Australia (bandiera) Australia Partito Laburista Australiano
Austria (bandiera) Austria Partito Socialdemocratico d'Austria
Belgio (bandiera) Belgio Partito Socialista
Benin (bandiera) Benin Partito Social-democratico
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina Alleanza dei Socialdemocratici Indipendenti Membro sospeso[4]
Bosnia ed Erzegovina (bandiera) Bosnia ed Erzegovina Partito Socialdemocratico di Bosnia ed Erzegovina
Brasile (bandiera) Brasile Partito Democratico Laburista
Bulgaria (bandiera) Bulgaria Partito Socialista Bulgaro
Bulgaria (bandiera) Bulgaria Partito dei Socialdemocratici Bulgari
Camerun (bandiera) Camerun Fronte Social Democratico
Capo Verde (bandiera) Capo Verde Partito Africano dell'Indipendenza di Capo Verde
Cile (bandiera) Cile Partito Socialista Cileno
Cile (bandiera) Cile Partito Radicale Social Democratico
Cile (bandiera) Cile Partito per la Democrazia
Colombia (bandiera) Colombia Partito Liberale Colombiano
Costa Rica (bandiera) Costa Rica Partito Liberazione Nazionale
Croazia (bandiera) Croazia Partito Socialdemocratico di Croazia
Curaçao (bandiera) Curaçao Partido MAN
Cipro (bandiera) Cipro Movimento dei Socialdemocratici - EDEK
Rep. Ceca (bandiera) Rep. Ceca Partito Social Democratico Ceco
Rep. Dominicana (bandiera) Rep. Dominicana Partito Rivoluzionario Dominicano
Ecuador (bandiera) Ecuador Sinistra Democratica
Guinea Equatoriale (bandiera) Guinea Equatoriale Convergencia para la Democracia Social
Estonia (bandiera) Estonia Partito Socialdemocratico
Russia (bandiera) Federazione Russa Russia Giusta
Finlandia (bandiera) Finlandia Partito Socialdemocratico Finlandese
Francia (bandiera) Francia Partito Socialista
Ghana (bandiera) Ghana Congresso Democratico Nazionale
Grecia (bandiera) Grecia Movimento Socialista Panellenico
Guatemala (bandiera) Guatemala Unità Nazionale della Speranza
Haiti (bandiera) Haiti Fusione dei Socialdemocratici Haitiani
Ungheria (bandiera) Ungheria Partito Socialista Ungherese
Islanda (bandiera) Islanda Alleanza Socialdemocratica
India (bandiera) India Congresso Nazionale Indiano[5]
Iraq (bandiera) Iraq Unione Patriottica del Kurdistan
Irlanda (bandiera) Irlanda Partito Laburista
Israele (bandiera) Israele Meretz
Italia (bandiera) Italia Partito Socialista Italiano
Giappone (bandiera) Giappone Partito Socialdemocratico
Libano (bandiera) Libano Partito Socialista Progressista
Lituania (bandiera) Lituania Partito Socialdemocratico di Lituania
Lussemburgo (bandiera) Lussemburgo Partito Operaio Socialista Lussemburghese
Malaysia (bandiera) Malaysia Partito d'Azione Democratica
Mali (bandiera) Mali Alleanza per la Democrazia in Mali
Mali (bandiera) Mali Raggruppamento per il Mali
Mauritania (bandiera) Mauritania Raggruppamento delle Forze Democratiche
Mauritius (bandiera) Mauritius Movimento Militante Mauriziano
Mauritius (bandiera) Mauritius Partito Laburista
Messico (bandiera) Messico Partito della Rivoluzione Democratica
Messico (bandiera) Messico Partito Rivoluzionario Istituzionale
Moldavia (bandiera) Moldavia Partito Democratico della Moldavia
Mongolia (bandiera) Mongolia Partito Rivoluzionario del Popolo Mongolo
Montenegro (bandiera) Montenegro Partito Socialdemocratico del Montenegro
Montenegro (bandiera) Montenegro Partito Democratico dei Socialisti del Montenegro
Marocco (bandiera) Marocco Unione Socialista delle Forze Popolari
Mozambico (bandiera) Mozambico Fronte di Liberazione del Mozambico
Namibia (bandiera) Namibia Organizzazione Popolare dell'Africa del Sud-Ovest
Nepal (bandiera) Nepal Partito del Congresso Nepalese
Nicaragua (bandiera) Nicaragua Fronte Sandinista di Liberazione Nazionale
Niger (bandiera) Niger Partito Nigerino per la Democrazia e il Socialismo
Pakistan (bandiera) Pakistan Partito Popolare Pakistano
Palestina (bandiera) Palestina Fatah
Panama (bandiera) Panama Partito Rivoluzionario Democratico
Paraguay (bandiera) Paraguay Partito Rivoluzionario Febrerista
Perù (bandiera) Perù Alleanza Popolare Rivoluzionaria Americana
Portogallo (bandiera) Portogallo Partito Socialista
Porto Rico (bandiera) Porto Rico Partito Indipendentista Portoricano
Romania (bandiera) Romania Partito Socialdemocratico
San Marino (bandiera) San Marino Partito dei Socialisti e dei Democratici
Senegal (bandiera) Senegal Partito Socialista
Serbia (bandiera) Serbia Partito Democratico
Slovacchia (bandiera) Slovacchia Direzione - Socialdemocrazia
Spagna (bandiera) Spagna Partito Socialista Operaio Spagnolo
Sudafrica (bandiera) Sudafrica Congresso Nazionale Africano
Tunisia (bandiera) Tunisia Forum Democratico per il Lavoro e le Libertà
Turchia (bandiera) Turchia Partito Popolare Repubblicano
Regno Unito (bandiera) Regno Unito Partito Laburista
Regno Unito (bandiera) Irlanda del Nord Partito Socialdemocratico e Laburista
Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti Democratic Socialists of America In seguito a votazione, il Movimento decide di abbandonare l'organizzazione nell'agosto 2017 nel corso della Convention.

Ne era stato membro a partire dalla propria fondazione avvenuta nel 1982.[6]

Uruguay (bandiera) Uruguay Nuevo Espacio
Venezuela (bandiera) Venezuela Azione Democratica
Venezuela (bandiera) Venezuela Movimento Autonomo por el Socialismo
Yemen (bandiera) Yemen Partito Socialista Yemenita
Zimbabwe (bandiera) Zimbabwe Movimento per il Cambiamento Democratico
  1. ^ a b c d (EN) About us, su socialistinternational.org. URL consultato il 5 giugno 2022.
  2. ^ Maurizio Caprara, Il PDS nell'Internazionale, freddo il sì di Craxi, in Corriere della Sera, 10 settembre 1992, p. 7. URL consultato il 13 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 13 marzo 2013).
  3. ^ a b (FR) Internationale socialiste ou les Pieds Nickelés en Amérique latine, su monde-diplomatique.fr, 1º gennaio 2012. URL consultato il 21 maggio 2019.
  4. ^ Socialist International - Progressive Politics For A Fairer World, su socialistinternational.org. URL consultato il 7 maggio 2012 (archiviato dall'url originale il 3 maggio 2013).
  5. ^ Memmber parties of the Socialist International, su socialistinternational.org.
  6. ^ (EN) DSA Votes for BDS, Reparations, and Out of the Socialist International, su Left Voice. URL consultato il 31 luglio 2019.

Voci correlate

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Altri progetti

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Collegamenti esterni

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