Jean-Louis Verdier

Emma Previato e Jean-Louis Verdier, 1984

Jean-Louis Robert Henri Verdier (Le Havre, 2 febbraio 1935Saint-Étienne-Vallée-Française, 25 agosto 1989[1]) è stato un matematico francese che si è dedicato in particolare alla geometria algebrica.

Verdier ha studiato dal 1955 presso l'École normale supérieure e nel 1967 ha conseguito il dottorato con la tesi Des Catégories Dérivées des Catégories Abéliennes sotto la supervisione di Alexander Grothendieck. Da lui derivano i concetti delle categorie derivate e della dualità di Verdier (variante della dualità di Poincaré per gli spazi singolari). Con la sua teoria delle hypercover ha anticipato anche le idee sull'omotopia etale di Michael Artin e Barry Mazur. Successivamente si è occupato della teoria dei sistemi dinamici integrabili.

È stato direttore del dipartimento di matematica presso l'École normale supérieure, lavorando per molti anni con Adrien Douady; negli anni 70 ha lavorato come direttore presso l'Università Paris VII, e in seguito presso l'Università di Montpellier. Nel 1984 è stato presidente della Société Mathématique de France.

Ha tenuto la supervisione di Arnaud Beauville per il conseguimento del suo dottorato.

È morto con la moglie a causa di un incidente stradale nel 1989.[2]

Alcune pubblicazioni

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  • Des Catégories dérivées des catégories abéliennes, Société mathématique de France, 1996.
  • Jean-Louis Verdier, Olivier Babelon, Pierre Cartier e Yvette Kosmann-Schwarzbach, Integrable Systems: the Verdier Memorial Conference: Actes du Colloque International de Luminy, Birkhäuser, 1993, ISBN 9780817636531.
  • Module des fibrés stables sur les courbes algébriques notes de l'Ecole Normale Supérieure, École normale supérieure, Basel Stuttgart Birkhäuser, 1985, ISBN 9783764332860.[3]
  1. ^ (FR) elenco decessi ufficiali Francia, su deces.matchid.io. URL consultato il 22 novembre 2022.
  2. ^ Olivier Babelon, Pierre Cartier, Yvette Kosmann-Schwarzbach: Integrable systems. The Verdier memorial colloquium. Birkhäuser, Progress in Mathematics, 1993.
  3. ^ Jean-Louis Verdier, WorldCat

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