La donna che inventò l'amore
La donna che inventò l'amore è un film del 1952 diretto da Ferruccio Cerio, tratto dall'omonimo romanzo di Guido da Verona.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]1910. Un nobile e spiantato ufficiale di cavalleria prende in prestito una somma di denaro da un usuraio. Questi, saputo che l'ufficiale è l'amante di sua figlia, vuole mandarlo in rovina, ma la ragazza brucia la cambiale a garanzia. L'uomo la caccia di casa e denuncia il fatto al colonnello superiore, che costringe il nobile alle dimissioni. Sposata la giovane per interesse, va a vivere con lei a casa dell'usuraio, riprendendo contemporaneamente la relazione con un'altra donna. La moglie accetta la corte di un uomo anziano e ricchissimo per indurlo a spendere parole di favore per il marito da indurlo alla riammissione nell'alta società. Ma un suo amico rivela ogni cosa al marito, il quale, in preda alla disperazione, parte volontario per la guerra libica. Poco prima della partenza, però, la donna riesce a provare che il supposto tradimento è stato soltanto platonico. Lui le crede e parte con fiducia, convinto che al suo ritorno una donna lo aspetterà.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film è ascrivibile al filone dei melodrammi sentimentali strappalacrime (allora molto in voga tra il pubblico italiano), in seguito ribattezzato dalla critica con il termine neorealismo d'appendice.
Girato negli studi di Cinecittà, venne presentato alla Commissione di Revisione Cinematografica il 31 maggio 1952, ottenne il visto di censura n. 12.126 del 9 giugno 1952 con una lunghezza della pellicola dichiarata di 2.522 metri e accertata di 2.400 metri; non sappiamo in cosa consistono i 122 metri mancanti del film[1].
Distribuzione
[modifica | modifica wikitesto]Il film venne distribuito nel circuito cinematografico italiano il 2 agosto del 1952[2].
Il film venne proiettato in Francia, con il titolo La femme qui inventa l'amour il 25 settembre 1953, in Portogallo con il titolo A Mulher Que Inventou o Amor il 26 marzo 1954, ed in Germania Ovest con il titolo Die frau, die liebe erfand.
Altri tecnici
[modifica | modifica wikitesto]- Arredatore: Giorgio Venzi
- Direttore di produzione: Fabio Franchini
- Aiuto regista: Gianfranco Baldanello
- Operatore: Alberto Fusi
- Fonico: Bruno Brunacci, Alberto Bartolomei
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Come si evince dal visto di censura originale tratto dal sito Italia Taglia.
- ^ Come si evince dalla pagina delle proiezioni tratta dal sito IMDB.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Roberto Chiti, Roberto Poppi, Dizionario del Cinema Italiano. I film dal 1945 al 1959, Editore Gremese, Roma (2007), pag. 141.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- La donna che inventò l'amore, su CineDataBase, Rivista del cinematografo.
- La donna che inventò l'amore, su MYmovies.it, Mo-Net Srl.
- La donna che inventò l'amore, su ANICA, Archiviodelcinemaitaliano.it.
- (EN) La donna che inventò l'amore, su IMDb, IMDb.com.
- (EN, ES) La donna che inventò l'amore, su FilmAffinity.
- (EN) La donna che inventò l'amore, su Box Office Mojo, IMDb.com.