Lloyd Fredendall

Lloyd Fredendall
Lloyd Fredendall
NascitaCheyenne, 28 dicembre 1883
MorteSan Diego, 4 ottobre 1963
Dati militari
Paese servito Stati Uniti
Forza armata United States Army
Anni di servizio1907 - 1946
GradoTenente generale
GuerrePrima guerra mondiale
Seconda guerra mondiale
BattaglieOperazione Torch
Campagna di Tunisia
Comandante diCentral Defense Command
Second United States Army
II Corps
XI Corps
4th Infantry Division
57th Infantry Regiment
DecorazioniArmy Distinguished Service Medal
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Lloyd Fredendall (Cheyenne, 28 dicembre 1883San Diego, 4 ottobre 1963) è stato un generale statunitense.

È noto per aver comandato la Central Task Force nell'Operazione Torch, nella quale diresse con scarso successo il II Corpo d'armata statunitense. Le sue forze subirono pesanti sconfitte nella battaglia di Sidi Bou Zid e nella battaglia del passo di Kasserine contro le esperte truppe tedesche dell'Afrikakorps. Dopo queste sconfitte, Fredendall venne considerato inetto e sostituito.

Venne descritto dal generale Lucian K. Truscott come:[senza fonte]

«Piccolo di statura, rumoroso e rude nel parlare, era franco nelle sue opinioni e critico verso i superiori come verso i sottoposti. Era incline a saltare alle conclusioni, che non erano sempre ben fondate. Raramente lasciò il suo posto di comando per visite di persona e ricognizioni, eppure era impaziente di avere i pareri dei sottoposti più familiari di lui con il terreno e altre condizioni.»

Il suo comandante inglese, Anderson, lo considerava incompetente ben prima della sconfitta di Kasserine. A Fredendall veniva permesso di parlare e emanare ordini usando un suo gergo, per cui chiamava le unità di fanteria walking boys o quelle di artiglieria popguns. Invece di usare gli indicatori di posizione standard delle mappe militari, basati su griglie, creava codici confusionari come "il posto che inizia per C". Ciò portò spesso a confondere i suoi sottoposti e a sprecare tempo prezioso nel cercare di comprendere cosa intendeva[1].

Prima di Kasserine, Fredendall impiegò una compagnia del genio per costruire un grosso comando di corpo seminterrato, a oltre 100 km dietro la linea del fronte. Il generale Omar N. Bradley lo definì «un imbarazzo per ogni soldato americano»[2]. Fredendall non visitò mai il fronte, né considerò le informazioni date dai comandanti che si trovavano più vicini. Divise le unità e le disperse su un ampio territorio, spesso posizionando gli elementi troppo distanti per un mutuo sostegno o un uso efficace dell'artiglieria, l'arma più forte dell'esercito statunitense.[senza fonte]

Dopo la battaglia del Passo di Kasserine, il 5 marzo 1943, Eisenhower visitò il quartier generale del II Corpo e parlò con Bradley. Eisenhower chiese «Cosa pensa di questo comando?» La risposta di Bradley fu: «Va abbastanza male. Ho parlato con tutti i comandanti di divisione. Hanno perso fiducia in Fredendall come comandante di Corpo». Il giorno seguente, su ordine di Eisenhower, il generale George S. Patton prese il posto di Fredendall[1].

Fredendall passò il resto della II guerra mondiale con incarichi di addestramento in patria[3].

Lo storico statunitense (ed ex ufficiale dell'esercito) Carlo D'Este ha descritto Fredendall come «...uno dei più inetti ufficiali anziani a detenere un alto comando durante la II guerra mondiale». Il comandante della 2ª Divisione Corazzata, Ernest Harmon, nel suo rapporto a seguito della battaglia di Kasserine, chiamò Fredendall «un figlio di puttana» e successivamente disse che era fisicamente e moralmente un codardo[4].

  • 1936-1938 Ufficiale comandante del 57º Reggimento, Filippine
  • 1938-1939 Vice comandante del Comando di Fanteria
  • 1940-1941 Generale comandante della IV Divisione
  • 1941-1943 Generale comandante del II Corpo
  • 1942 Generale comandante della Central Task Force, Operazione Torch, Africa del Nord
  • 1943 Generale comandante del XI Corpo
  • 1943 Vice comandante generale della II Armata statunitense
  • 1943-1946 Comandante generale della II Armata statunitense
  • 1943-1946 Comandante generale del Comando Centrale di Difesa
  • 1946 Pensionamento
  1. ^ a b Carr, Vincent M., The Battle of Kasserine Pass: An Examination of Allied Operational Failings, Air Command And Staff College, Maxwell AFB, (April 2003), pp. 18-21
  2. ^ Steven L. Ossad, Command Failures: Lessons Learned from Lloyd R. Fredendall, in Army Magazine, marzo 2003. URL consultato il 20 novembre 2008.
  3. ^ Blumenson, p. 284
  4. ^ D'Este, Carlo, Patton: A Genius for War, Harper/Collins (1996), ISBN 0-06-092762-3, ISBN 978-0-06-092762-2, p. 460

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