Malattia granulomatosa cronica
Malattia granulomatosa cronica | |
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Malattia rara | |
Cod. esenz. SSN | RD0050 |
Specialità | immunologia |
Classificazione e risorse esterne (EN) | |
OMIM | 306400 |
MeSH | D006105 |
MedlinePlus | 001239 |
eMedicine | 956936 e 1116022 |
La Malattia granulomatosa cronica, chiamata pure CGD (da Chronic granulomatous disease), in campo medico è una forma di patologia che può essere sia a forma di malattia autosomica recessiva che legata al cromosoma X.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Tale condizione è stata descritta per la prima volta nel 1957 come "una fatale granulomatosi dell'infanzia ".[1][2] mentre nel 1967 sono state scoperte le reali cause della malattia.
Eziologia e Patogenesi
[modifica | modifica wikitesto]La causa che comporta tale manifestazione si ritrova in un malfunzionamento delle cellule del sistema immunitario innato che hanno difficoltà a formare i componenti necessari quali il superossido e altri radicali liberi dell'ossigeno, per il deficit di un enzima, la NADPH ossidasi fagocitica (PHOX). Questo enzima viene utilizzato dai Macrofagi e dai Neutrofili (e anche dagli Eosinofili) per produrre radicale superossido a partire dall'ossigeno. Il radicale superossido è convertito poi in perossido di idrogeno (acqua ossigenata) dalla superossido dismutasi (SOD) e quest'ultimo in derivati alogenati, come l'ipoclorito (principio attivo della candeggina), ad opera della mieloperossidasi (MPO), altro enzima presente nei fagociti. La produzione di questi radicali, tossici tanto per i microbi, quanto per le cellule dell'organismo, avviene all'interno dei fagolisosomi, in modo da ridurre al minimo la dispersione nei tessuti di queste molecole altamente reattive (una certa quota di radicali è comunque liberata). È quindi evidente come un deficit a carico dell'enzima, che sia a causa di una mancata produzione o di deficit funzionale, che innesca tutto il processo di produzione di radicali, ovvero l'Ossidasi Fagocitica (NADPH-Ossidasi), determini un grave deficit nella funzione di killing fagocitico Ossigeno-dipendente. Infatti i radicali sono lo strumento più efficace che l'immunità innata ha a disposizione per uccidere i microbi. Certi batteri producono essi stessi perossido di idrogeno. I batteri che producono tale molecola, ma che sono privi di catalasi, enzima in grado di distruggerla, sono suscettibili all'uccisione anche nei soggetti affetti da deficit della NADPH-Ossidasi. Tutti gli altri batteri, invece, risultano resistenti all'uccisione, e instaurano infezioni persistenti che inducono una risposta di tipo granulomatoso. L'organismo comincia quindi a sviluppare una gran quantità di granulomi nelle sedi più disparate. I granulomi sono costituiti da macrofagi, molti dei quali fusi tra loro a formare cellule giganti plurinucleate, che in questo tipo di granulomi (ovvero granulomi immunitari) prendono il nome di Cellule Epitelioidi (per la disposizione delle cellule, le une a stretto contatto con le altre, e interdigitate). Il significato di tale risposta è, probabilmente, il seguente: nell'impossibilità di uccidere l'invasore, l'organismo tenta di contenerlo, segregandolo all'interno dei granulomi, e di impedirne la disseminazione.
La maggior parte dei casi sono causati da mutazioni del cromosoma X:[3]
- Mutazione gp91 Phox (gene CYBB): 60-80% dei casi. Rappresenta la forma più grave.
Le forme autosomiche recessive sono più numerose ma meno frequenti:
- Mutazione p22phox (gene CYBA): 5%, a livello di chr 16;
- Mutazione p47phox (gene NCF-1): 20%, a livello di chr 7;
- Mutazione p67phox (gene NCF-2): 5%, a livello di chr 1.
- Mutazione p40phox (gene NCF-4): < 5% (rara), a livello del chr 22.
Sintomatologia
[modifica | modifica wikitesto]I sintomi e i segni clinici mostrano continue manifestazioni di infezioni batteriche e fungine. Sinusite, polmonite e ascessi vari sono le infezioni più comuni. Altri sintomi sono l'artrite settica e osteomielite.
La gravità dipende anche dal livello funzionale dell'enzima NADPH ossidasi:
- un livello del 5% del funzionamento è sufficiente per la sopravvivenza e combattere i patogeni;
- un livello del 1-3% delle potenzialità funzionale presenta quadri gravi che necessitano cure.
I patogeni più comuni sono quelli da infezioni tipiche di immunidepressi: aspergillo, stafilococco, salmonella e burkhordelia. Queste causano polmoniti, infiammazioni supporative ai linfonodi, ascessi a pelle e fegato, granulomi ostruttivi gastroenterici o renali, sepsi, ostiomelite. Anche pazienti portatrici della malattia possono presentare, in alcuni casi, sintomi e segni clinici.
Terapie
[modifica | modifica wikitesto]La terapia consiste nel curare i sintomi e le infezioni, e nella somministrazione di IFN-gamma, che può alleviare la causa scatenante. Ciò è efficace quando l'enzima NADPH ossidasi è perlomeno espresso pur a bassissimi livelli. Se le infezioni sono causate dai funghi itraconazolo,[4] nuovi studi stanno effettuando test sul voriconazolo che sembrerebbe essere ancora più efficace.[5]; se causate da batteri, antibiotici. Il trapianto di cellule staminali ematopoietiche da midollo osseo di un donatore compatibile può far migliorare di molto la malattia, pur non essendo privo di rischi.[6][7]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Berendes H, Bridges RA, Good RA, A fatal granulomatosus of childhood: the clinical study of a new syndrome, in Minn Med, vol. 40, n. 5, 1957, pp. 309-12, PMID 13430573.
- ^ Bridges RA, Berendes H, Good RA, A fatal granulomatous disease of childhood; the clinical, pathological, and laboratory features of a new syndrome, in AMA J Dis Child, vol. 97, n. 4, 1959, pp. 387-408, PMID 13636694.
- ^ Winkelstein J, Marino M, Johnston R et al, Chronic granulomatous disease. Report on a national registry of 368 patients., in Medicine (Baltimore), vol. 79, n. 3, 2000, pp. 155-69, PMID 10844935.
- ^ Cale C, Jones A, Goldblatt D, Follow up of patients with chronic granulomatous disease diagnosed since 1990., in Clin Exp Immunol, vol. 120, n. 2, 2000, pp. 351-5, DOI:10.1046/j.1365-2249.2000.01234.x, PMID 10792387.
- ^ Sabo J, Abdel-Rahman S, Voriconazole: a new triazole antifungal., in Ann Pharmacother, vol. 34, n. 9, 2000, pp. 1032-43, DOI:10.1345/aph.19237, PMID 10981251.
- ^ Jones LB, McGrogan P, Flood TJ, Gennery AR, Morton L, Thrasher A, Goldblatt D, Parker L, Cant AJ, Special article: chronic granulomatous disease in the United Kingdom and Ireland: a comprehensive national patient-based registry, May 2008
- ^ Soncini E, Slatter MA, Jones LB, Hughes S, Hodges S, Flood TJ, Barge D, Spickett GP, Jackson GH, Collin MP, Abinun M, Cant AJ, Gennery AR, Unrelated donor and HLA-identical sibling haematopoietic stem cell transplantation cure chronic granulomatous disease with good long-term outcome and growth, April 2009
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Joseph C. Segen, Concise Dictionary of Modern Medicine, New York, McGraw-Hill, 2006, ISBN 978-88-386-3917-3.
- Douglas M. Anderson, A. Elliot Michelle, Mosby’s medical, nursing, & Allied Health Dictionary sesta edizione, New York, Piccin, 2004, ISBN 88-299-1716-8.
- Sergio Romagnani, Emmi Lorenzo, Almerigogna Fabio, Malattie del sistema immunitario seconda edizione, Milano, McGraw-Hill, 2000, ISBN 978-88-386-2366-0.
- Guido Majno, Isabelle Joris, Cells, Tissues, and Disease: Principles of Generale Pathology 2/e, Oxford University Press, 2004, ISBN 978-88-08-18076-6, ASIN 0195140907.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) chronic granulomatous disease, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.