Telegramma

Primo telegramma italiano del 1869 da Bari a Modugno
Modello di telegramma diffuso in Italia negli anni Trenta

Il telegramma, talvolta chiamato anche radiotelegramma[1] o marconigramma[2] se inviato tramite un radiotelegrafo, è un sistema di comunicazione inventato nel 1844. Sebbene superato tecnologicamente da altri mezzi di comunicazione, in alcune occasioni è ancora utilizzato. La parola indica il testo trasmesso attraverso telegrafo e, per metonimia, il foglio stesso su cui il messaggio è scritto.

Il primo telegramma fu spedito da Samuel Morse il 24 maggio 1844, coprendo la distanza da Washington a Baltimora. Il messaggio conteneva una citazione biblica dal libro dei Numeri: What hath God wrought! ("Che cosa Dio ha creato!").

Molto utilizzato per trasmettere in maniera veloce dei brevi messaggi di testo, a partire dal secondo dopoguerra perse gradualmente la sua rilevanza per via della diffusione del telefono, divenuta capillare (anni 1950) e per l'avvento di nuove forme di comunicazione (telex e fax). Con il generale utilizzo della posta elettronica il telegramma è diventato definitivamente superato, salvo alcuni rari casi nel mondo: ad esempio in Italia nel 2010 se ne spedivano ancora 12 milioni e mezzo all'anno[3] per inviare le condoglianze alle famiglie di amici e parenti deceduti o per spedire messaggi di congratulazioni per eventi quali matrimoni, nascite e simili. Nel 2018 e nel 2017 Poste Italiane ha dichiarato di aver ricavato rispettivamente 38 e 41 milioni di euro dalla spedizione di telegrammi[4]. Nonostante sia coadiuvato da sistemi tecnologicamente più avanzati, il telegramma è ancora oggi il mezzo di comunicazione ufficiale nel Parlamento della Repubblica Italiana per quanto riguarda le convocazioni di deputati e senatori e altri avvisi.[5]

Una caratteristica dei testi dei telegrammi è l'utilizzo di parole equivalenti in latino allo scopo di evitare fraintendimenti: aut, et, est e habet al posto di "o", "e", "è" e "ha". Del pari, viene utilizzata anche la parola inglese stop per indicare il punto.

Nel 2006 la Western Union ha annunciato l'interruzione del servizio di telegrammi.[6] Il 21 giugno 2013 l'India ha interrotto le comunicazioni tramite telegrafo dopo 160 anni.[7] Nel 2022 anche le poste tedesche hanno messo in disuso il servizio.[8]

  1. ^ Radiotelegramma, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  2. ^ Marconigramma, in Treccani.it – Vocabolario Treccani on line, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana. URL consultato il 23 febbraio 2024.
  3. ^ Il postino non suona più il sabato, in Corriere della Sera, 28 luglio 2010. URL consultato il 15 aprile 2016.
  4. ^ https://www.posteitaliane.it/files/1476494854264/RFA-navigabile-ita.pdf Bilancio Poste Italiane al 31.12.18
  5. ^ Crisi governo, per riaprire le Camere telefonate ai capigruppo e telegramma ai parlamentari, in Corriere della Sera, 9 agosto 2019. URL consultato il 9 agosto 2019.
  6. ^ Luca Castelli, Dopo 161 anni, la Western Union spegne il telegrafo, su lastampa.it, 2 febbraio 2006. URL consultato il 15 aprile 2016 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2016).
  7. ^ India: il servizio telegrammi va in pensione dopo 160 anni di attività, su globalvoices.org, 21 giugno 2013. URL consultato il 15 aprile 2016.
  8. ^ (DE) Deutsche Post stellt Telegramm zum 31. Dezember 2022 ein, su tagesschau.de. URL consultato il 2 gennaio 2023.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
  Portale Telematica: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di reti, telecomunicazioni e protocolli di rete