Michèle Ray-Gavras
Michèle Ray-Gavras, nata Michèle Ray (Parigi, 1939), è un produttrice cinematografica ed ex-giornalista francese.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Modella per Chanel a Parigi fino al 1960, abbraccia in seguito le idee della sinistra radicale e diventa una reporter indipendente.[1] Tra i suoi primi lavori, viaggia dalla Terra del Fuoco all'Alaska su di una Renault 4 per un reportage del periodico Elle.[2]
A 27 anni,[2] segue per Le Nouvel Observateur la guerra del Vietnam dal luglio 1966 al febbraio 1967,[1] prima in compagnia delle truppe americane e poi, oltrepassato il 17º parallelo nord, proseguendo da sola su di una Renault Dauphine.[2] Il 17 gennaio 1967 viene catturata dai Viet Cong, che la interrogheranno per 12 ore; sarà rilasciata il 6 febbraio seguente.[2] Durante la sua prigionia, Ray testimonierà di essersi trovata in un'occasione sotto bombardamento americano per ben 10 ore.[1] Quello stesso anno, il suo reportage per l'Observateur diventa un libro e viene utilizzato come materiale del film collettivo Lontano dal Vietnam,[2] mentre lei si trova in Bolivia a scrivere della morte di Che Guevara per Paris Match.[1]
Nel 1970, incontra in clandestinità Andreas Baader, Gudrun Ensslin ed Ulrike Meinhof della RAF, consegnando una registrazione a nastro di quest'ultima a Der Spiegel.[1] Nel 1971, mentre si trovava in Uruguay per seguire quelle che saranno le ultime elezioni libere del Paese prima del colpo di Stato del 1973 e della successiva dittatura, viene sequestrata dall'organizzazione anarchica OPR-33,[3] e rilasciata tre giorni dopo.[4]
Dalla fine degli anni settanta è diventata produttrice di tutti i film "francesi" del suo secondo[1] marito, il regista Costa-Gavras.[2][5] Nel 1995 è stata un membro della giuria internazionale del concorso al 48º Festival di Cannes.[6]
Vita privata
[modifica | modifica wikitesto]Ha incontrato Costa-Gavras all'età di 24 anni, sposandolo al termine delle riprese di Z - L'orgia del potere il 31 agosto 1968.[5] La coppia ha avuto tre figli: il produttore Alexandre Gavras (n. 1969), la regista Julie Gavras (n. 1970) e il regista Romain Gavras (n. 1981).
Filmografia
[modifica | modifica wikitesto]Produttrice
[modifica | modifica wikitesto]- El recurso del método, regia di Miguel Littín (1978)
- Hanna K., regia di Costa-Gavras (1983) - produttrice esecutiva
- Le Thé au harem d'Archimède, regia di Mehdi Charef (1985)
- Consiglio di famiglia (Conseil de famille), regia di Costa-Gavras (1986)
- Miss Mona, regia di Mehdi Charef (1987)
- Camomille, regia di Mehdi Charef (1988)
- La piccola apocalisse (La Petite Apocalypse), regia di Costa-Gavras (1993)
- Latcho Drom, regia di Tony Gatlif (1993)
- Dellamorte Dellamore, regia di Michele Soavi (1994) - produttrice esecutiva
- Sostiene Pereira, regia di Roberto Faenza (1995)
- Mondo, regia di Tony Gatlif (1995)
- Amen., regia di Costa-Gavras (2002) - produttrice esecutiva
- Cacciatore di teste (Le Couperet), regia di Costa-Gavras (2005)
- Cartouches Gauloises, regia di Mehdi Charef (2007)
- Verso l'Eden (Eden à l'ouest), regia di Costa-Gavras (2009)
- Le Capital, regia di Costa-Gavras (2012)
- Graziella, regia di Mehdi Charef (2015)
- Adults in the Room, regia di Costa-Gavras (2019)
Attrice
[modifica | modifica wikitesto]- Ladri di cadaveri - Burke & Hare (Burke & Hare), regia di John Landis (2010)
Opere letterarie
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Des deux rives de l'enfer, Parigi, Robert Laffont, ISBN 9782221207598.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f (DE) Bis irgendwohin, in Der Spiegel, n. 25, 14 giugno 1970, pp. 71–75. URL consultato il 13 agosto 2022.
- ^ a b c d e f (FR) François Forestier, Michele Ray, la femme qui a vu la guerre du Vietnam des deux côtés, in L'Obs, 30 marzo 2018. URL consultato il 13 agosto 2022.
- ^ (EN) Michele Ray Kidnapped From Uruguay Home, in The New York Times, 1º dicembre 1971, p. 14. URL consultato il 13 agosto 2022.
- ^ (EN) Judy Klemesrud, Costa‐Gavras: 'I'm Not Anti‐American', in The New York Times, 22 aprile 1973, p. 107. URL consultato il 13 agosto 2022.
- ^ a b (FR) Tahar Ben Jelloun, Costa-Gavras : une vie pleine sans ellipse, in Le Point, 4 aprile 2018. URL consultato il 13 agosto 2022.
- ^ (EN, FR) Giurie della 48ª edizione, su festival-cannes.com. URL consultato il 26 marzo 2020.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Michèle Ray-Gavras
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Michèle Ray-Gavras, su IMDb, IMDb.com.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 44210113 · ISNI (EN) 0000 0004 2435 0603 · LCCN (EN) nr98006773 · J9U (EN, HE) 987007385723405171 |
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