Neodamodi

I Neodamodi (in greco antico: νεωδαμώδεις^[1] o νεοδαμάδεις^[2]?) erano un gruppo sociale presente nella polis di Sparta, la cui esistenza è attestata per la prima volta in Tucidide^[3] e poi più frequentemente nelle Elleniche di Senofonte.

Tra i neodamodi più famosi, anche se le fonti spesso non sono concordi nel definirli così, ci furono Lisandro e Gilippo.

La testimonianza storica sulla loro esistenza ci indica un periodo compreso tra il 421 a.C. e il 369 a.C.: sostanzialmente erano gli Iloti liberati che, in virtù della loro situazione precedente, pur ottenendo i diritti civili non godevano però di diritti politici. Erano una delle classi sottoposte alla grande classe degli Spartiati. Potevano essere inquadrati nell'esercito, in truppe secondarie o di riserva: per esempio lo stesso Senofonte riporta che Tibrone, nel 400 a.C., utilizzò un esercito comprendente mille neodamodi.

I Neodamodi furono coinvolti nella congiura di Cinadone.

• Sparta, storie e protagonisti, D. P. Orsi, con prefazione di Luciano Canfora, ISBN 88-389-2177-6
• Paola Zancan, Neodamodi, in: Enciclopedia Italiana (1934), Istituto dell'Enciclopedia italiana Treccani

V · D · M Costituzione spartana
Basi	Grande rhetra · Licurgo · Politeia
Istituzioni	Re di Sparta · Gherusia · Eforato · Apella
Classi sociali	Spartiati · Perieci · Iloti · Neodamodi · Motaci · Trofimi · Inferiori
Esercito	Esercito spartano · Agoghé · Sissizi

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