Nevol Querci
Nevol Querci | |
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Fotografia ufficiale per la Camera dei Deputati, 1972 | |
Deputato della Repubblica Italiana | |
Durata mandato | 5 giugno 1968 – 11 luglio 1983 |
Legislatura | V, VI, VII, VIII |
Collegio | 19 - Roma |
Sito istituzionale | |
Dati generali | |
Prefisso onorifico | onorevole |
Partito politico | Partito Socialista Italiano |
Titolo di studio | laurea in ingegneria civile |
Università | Università di Parma |
Professione | ingegnere |
Nevo Querci detto Nevol (Pistoia, 23 dicembre 1927 – Pistoia, 18 febbraio 2000) è stato un politico italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Laureato in ingegneria civile, cui si dedicò a partire dagli anni cinquanta lavorando nell'impresa familiare a Roma, Pistoia e Parigi, Nevol Querci fu attivo in politica sin da ragazzo, prima nelle file del Partito Comunista Internazionalista[1], poi vicino alle posizioni socialdemocratiche di sinistra e accostandosi infine al Partito Socialista Italiano in sintonia con le posizioni di sinistra di Riccardo Lombardi. Fu eletto deputato nel 1968 nelle liste del PSI: alla Camera dei deputati tornò anche nelle tre legislature successive.
Membro del Comitato centrale e della direzione nazionale del PSI a partire dal 1974, si occupò della formazione quadri dal 1976. Nel corso del tempo si avvicinò alle posizioni di Francesco De Martino e assunse dopo il comitato centrale straordinario del 1976 una posizione molto critica nei confronti del nuovo segretario Bettino Craxi. Successivamente diventò co-presidente, con Paolo Battino Vittorelli, dell'assemblea nazionale del PSI e dal 1987 al 1991 fu commissario straordinario dell'Inadel (oggi Inpdap).
Vicende giudiziarie
[modifica | modifica wikitesto]Il 28 ottobre 1992 Querci fu arrestato con l'accusa di concussione nell'ambito dell'inchiesta Mani pulite. Gli fu contestato di avere ricevuto tangenti sulla vendita di palazzi all'amministrazione pubblica[2]; in seguito dichiarò che l'allora segretario del partito socialista, Bettino Craxi, era al corrente delle attività di riscossione[3]. Qualche anno più tardi fu indagato nel corso di un'altra inchiesta su presunte tangenti versate per agevolare l'affidamento alle cooperative rosse di appalti pubblici[4].
Attività editoriale
[modifica | modifica wikitesto]In parallelo all'attività politica avviò numerose iniziative editoriali: La base socialdemocratica (1964-66), La base (1966-68), Programma (1971), Programma notizie (1972-74), Nuovo programma (1979). Dopo Mani pulite promosse Ragioni Socialiste (1994-2000), testata che si proponeva l'obiettivo di ricomporre le diverse anime del socialismo verso una prospettiva unitaria, in un "partito nuovo" di tutte le forze della sinistra e di progresso di ispirazione socialista e comunista e del cattolicesimo avanzato.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Nevol Querci, Nevol Querci: a colloquio con Bordiga, in La base socialdemocratica (1964-1968), n. 9, Roma, Carocci, 10 settembre 1965, ISBN 8843063723. URL consultato il 18 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 3 novembre 2014). Ospitato su Avanti barbari!.
- ^ Flavio Haver, Mani pulite spazza la Capitale, in Corriere della Sera, 29 ottobre 1992, p. 4. URL consultato il 25 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 5 novembre 2015).
- ^ Parla Nevol Querci: "Sulle tangenti Craxi sapeva tutto", in Corriere della Sera, 30 dicembre 1992, p. 13. URL consultato il 25 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 27 aprile 2014).
- ^ Flavio Haver, Mazzette delle coop: processo a Roma per il "compagno G", in Corriere della Sera, 12 maggio 1996, p. 15. URL consultato il 25 novembre 2021 (archiviato dall'url originale il 26 aprile 2014).
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su nevolquerci.org (archiviato il 24 luglio 2017).
- Nevol Querci, su storia.camera.it, Camera dei deputati.
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