Non farti cadere le braccia
Non farti cadere le braccia album in studio | |
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Artista | Edoardo Bennato |
Pubblicazione | 1973 |
Durata | 39:14 |
Dischi | 1 |
Tracce | 10 |
Genere | Folk pop |
Etichetta | Ricordi SMRL 6109 |
Produttore | Sandro Colombini |
Edoardo Bennato - cronologia | |
Album precedente — |
Non farti cadere le braccia è il 1º album in studio del cantautore italiano Edoardo Bennato, pubblicato nel 1973.
Il disco
[modifica | modifica wikitesto]«Ci vollero nove anni di gavetta per ottenere un contatto discografico: quando finalmente raggiunsi l'obiettivo, ce la misi davvero tutta. Devo onestamente dire che quando completai il mio primo album ebbi la sensazione di avercela fatta. Avevo canzoni forti come "Un giorno credi", "Rinnegato" e "Campi Flegrei" e un grande senso dell'innovazione ritmica e sonora. Per le orchestrazioni sinfoniche mi ero rivolto a un musicista ed arrangiatore del calibro di Roberto De Simone. Non volevo un'orchestra di accompagnamento ma che si muovesse in modo ritmico. La fonte di ispirazione erano due album di Elton John che avevo scoperto a Londra: Madman Across the Water e Tumbleweed Connection, impreziositi dallo straordinario lavoro di Paul Buckmaster che aveva studiato al Conservatorio di San Pietro in Maiella. In origine per la copertina del disco qualcuno pensò a un cortile medievale con me vestito da giullare e una nobildonna entrambi affacciati a una finestra bifora. Credevo molto in quel disco, ma intorno a quel debutto ci fu un silenzio assordante. Venne ignorato dalle radio e dai media. Salvini della Ricordi mi disse: "Noi non ci rimproveriamo niente. Vedi, questo mestiere passa attraverso i media e alla Rai dicono che la tua voce è sgraziata. Meglio che ti rassegni e fai l'architetto". Mi licenziò. Contratto finito. A quel punto, tutto quel che avevo era il disco in qualche scaffale.[1]»
È l'album di esordio dell'artista napoletano. I pezzi sono tutti firmati dallo stesso Bennato, tranne Lei non è qui...non è là, con il testo scritto da Bruno Lauzi, che lo aveva già inciso nel 1971 nell'album Amore caro amore bello....., e Un giorno credi, il cui testo è stato scritto da Patrizio Trampetti, conosciuto da Bennato tramite suo fratello Eugenio, poiché entrambi sono in quegli anni membri della Nuova Compagnia di Canto Popolare.
È un disco ancora non a fuoco[senza fonte], con l'artista ad indossare due scarpe: quella del cantautore della Numero Uno (la casa discografica con cui aveva già inciso diversi dischi e scritto alcuni brani per vari artisti), e il nuovo Bennato cantastorie di protesta. Tuttavia, alcune canzoni sono tra le più significative che il cantautore ha scritto: la stessa title track, o Rinnegato (in cui si rivolge ai suoi collaboratori, da Trampetti al produttore Colombini, dal fratello Eugenio all'arrangiatore del disco Roberto De Simone) o ancora Campi flegrei, dedicato da Bennato al Viale Campi Flegrei, la strada nel quartiere Bagnoli a Napoli, in cui è nato e cresciuto. Il punto da cui ripartire è Un giorno credi, riproposta anche nel successivo album I buoni e i cattivi.
Tra i musicisti che suonano nel disco da rilevare la presenza di Massimo Luca, collaboratore in quegli anni anche di Lucio Battisti, del bergamasco Titta Colleoni (ex tastierista del gruppo beat dei Raminghi) e della torinese Silvana Aliotta, cantante dei Circus 2000 (che però nella copertina del disco è citata, erroneamente, come Alliotta). Il disco è prodotto da Alessandro Colombini e arrangiato da Roberto De Simone che dirige l'orchestra e il coro; le edizioni musicali delle canzoni sono la Wiz Music/Pegaso, tranne che per "Lei non è qui...non è là" (Ed. Universale). Con questo disco Bennato comincia ad essere notato da critica e pubblico.
Nel 2023 per celebrare il cinquantennale, il disco è uscito in tiratura limitata di 500 copie su vinile rosso[2].
La copertina
[modifica | modifica wikitesto]«La copertina, semplice ma diretta, aveva una manifattura divertente, il cartonato era ritagliato e l'unico fiammifero si alzava assieme alla sua base. Per ragioni di vendita la busta si presentava come un pacchetto aperto, anche se io avrei preferito che la scatola di minerva, fosse chiusa, con l'immagine di Edoardo senza nessuna scritta. Ho letto ultimamente su Wikipedia, l’enciclopedia mediatica di internet, che il disco si sarebbe dovuto chiamare L'ultimo fiammifero, non so da chi è arrivata questa notizia, ma è falsa perché, quando mi dettero il titolo Non farti cadere le braccia, pensai che il modo per raccontarla fosse quello di usare l'immagine di una confezione dove era rimasto l'ultimo fiammifero.[3]»
Tracce
[modifica | modifica wikitesto]Testi e musiche di Edoardo Bennato, eccetto dove indicato.
- Lato A
- Mm – 0:59
- Non farti cadere le braccia – 3:46
- Una settimana... un giorno... – 4:18
- Ma quando arrivi treno – 1:32
- Campi Flegrei – 4:19
- Tempo sprecato – 4:05
Durata totale: 18:59
- Lato B
- Detto tra noi – 6:08
- Lei non è qui... non è là – 3:43 (B. Lauzi, E. Bennato)
- Un giorno credi – 3:39 (P. Trampetti, E. Bennato)
- Rinnegato – 6:45
Durata totale: 20:15
Formazione
[modifica | modifica wikitesto]- Edoardo Bennato – voce, chitarra a 12 corde, armonica, kazoo, tamburello
- Massimo Luca – chitarra
- Titta Colleoni – pianoforte
- Eugenio Bennato – chitarra, mandolino, mandoloncello
- Roberto De Simone – pianoforte, arrangiamenti coro ed orchestra
- Fulvio Monieri – basso
- Michele Capogrosso – batteria
- Silvana Aliotta – percussioni, cori
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Edoardo Bennato, Panorama, 2016
- ^ Federico Vacalebre, Edoardo Bennato, 50 anni suonati: torna «Non farti cadere le braccia», su ilmattino.it, 3 gennaio 2023. URL consultato il 21 gennaio 2023 (archiviato il 21 gennaio 2023).
- ^ http://cesaremonti.blogspot.com/2012/01/edoardo-bennato-non-farti-cadere-le.html
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Non Farti Cadere Le Braccia, su Discogs, Zink Media.
- (EN) Non farti cadere le braccia, su MusicBrainz, MetaBrainz Foundation.
- Edoardo Bennato Official Fans Club, su edofansclub.org. URL consultato il 1º febbraio 2007 (archiviato dall'url originale il 4 agosto 2006).