Olive Cotton
Olive Edith Cotton (Sydney, 11 luglio 1911 – Cowra, 27 settembre 2003) è stata una fotografa australiana.
Insieme al collega e poi marito Max Dupain è stata tra i pionieri della fotografia modernista australiana e internazionale.[1][2][3][4]
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nata in un sobborgo di Sydney da una famiglia artistica (il padre Leo aveva fotografato Ernest Shackleton durante la spedizione britannica nell'Antartide del 1907), ricevette la sua prima macchina fotografica a 11 anni (una Brownie), sviluppando da subito una gran passione per l'arte della fotografia.[5]
Nel 1924, mentre era in vacanza presso la spiaggia di Newport con i genitori, conobbe il giovane Max Dupain e ne diventò subito un'amica importante, uniti entrambi dalla passione per la fotografia.
Dopo essersi laureata nel 1934, si dedicò a tempo pieno all'arte fotografica e negli anni successivi realizzò le sue opere più famose, in collaborazione anche con il suo amico d'infanzia Dupain che infine sposerà nel 1939.[6] Dopo essersi divorziata nel 1941 ed essersi risposata con Ross McInerney nel 1944, si trasferì a Cowra dove insegnò matematica in una scuola locale e dove aprì anche uno studio fotografico specializzato nella ritrattistica.
Mentre l'ex marito Dupain rimase abbastanza noto nel suo settore, solo a partire dall'inizio degli anni '80 i lavori della Cotton hanno ricominciato a ricevere le attenzioni della critica e del pubblico, culminando nel 1985 con una mostra permanente curata da Dupain stesso.[7]
Le è stato dedicato un premio riguardante la fotografia ritrattistica, l'Olive Cotton Award.[8]
Opere
[modifica | modifica wikitesto]Teacup ballet, scattata nel 1935, è l'opera più famosa dell'artista: rappresentano delle tazze da tè fotografate in modo da sembrare delle ballerine che danzano. Tale opera è stata riprodotta su un francobollo australiano del 1991 in onore dei 150 anni della nascita della fotografia in Australia[6], continuando ad ispirare ancora oggi molti artisti[3].
Nel corso degli anni '30 la Cotton produsse altri lavori degni di nota, caratterizzati da forte cariche chiaroscurali e giustapposizioni di luci e ombre per risaltare la volumetria dei soggetti: ne è un altro esempio Sunbaker del 1937 o Max after Surfing del 1939, in cui è ritratto lo stesso amico Dupain dopo un bagno a Culburra Beach.
Galleria d'immagini
[modifica | modifica wikitesto]- Sunbaker, 1937 (National Gallery of Victoria)
- Max after surfing, 1939
- Only to taste the warmth, the light, the wind, 1939
- Scatto in chiaroscuro della Cotton di Culburra Beach, dove lei e Dupain spesso andavano anche per i loro lavori fotografici.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Max Dupain, su fotografiaedanza.it, 19 novembre 2019. URL consultato il 23 febbraio 2024.
- ^ La storia della fotografia in Australia, su marcocrupi.it, 18 marzo 2018. URL consultato il 23 febbraio 2024.
- ^ a b “Ballerine de l’air”, la serie fotografica di Bradscanvas, su collater.al, 29 ottobre 2020. URL consultato il 23 febbraio 2024.
- ^ (EN) Irresistible attraction, su Inside Story, 24 ottobre 2019. URL consultato il 23 febbraio 2024.
- ^ (EN) Helen Elliott, Why Olive Cotton turned her back on photography, su The Sydney Morning Herald, 10 gennaio 2020. URL consultato il 23 febbraio 2024.
- ^ a b (EN) Olive Cotton - Biography, su daao.org.au, 1995. URL consultato il 23 febbraio 2024.
- ^ (EN) Olive Cotton, su Google Arts & Culture.
- ^ (EN) Olive Cotton award 2023: finalists of photographic portrait prize – in pictures, in the Guardian, 5 giugno 2023. URL consultato il 23 febbraio 2024.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Olive Cotton
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]Controllo di autorità | VIAF (EN) 13400538 · ISNI (EN) 0000 0000 6321 2191 · Europeana agent/base/26546 · ULAN (EN) 500341230 · LCCN (EN) n96021043 · GND (DE) 129887021 |
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