Paperino nella terra degli indiani pigmei
Zio Paperone e gli indiani pigmei | |
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fumetto | |
Titolo orig. | Land of the Pygmy Indians |
Lingua orig. | inglese |
Paese | Stati Uniti |
Autore | Carl Barks |
Editore | Dell Comics |
Collana 1ª ed. | Uncle Scrooge (n. 18) |
1ª edizione | giugno 1957 |
Editore it. | Arnoldo Mondadori Editore |
Collana 1ª ed. it. | Almanacco Topolino (n. 3) |
1ª edizione it. | marzo 1958 |
Genere | avventura, umoristico |
Seguito da | Zio Paperone e la guerra dei wendigo |
Paperino nella terra degli indiani pigmei, nota anche come Zio Paperone nella terra degli indiani pigmei (in originale Land of the Pygmy Indians) è una storia a fumetti del 1957 con personaggi della Walt Disney realizzata da Carl Barks.[1][2] La storia ha avuto un sequel del 1991, Zio Paperone e la guerra dei wendigo, di Don Rosa.
Storia editoriale
[modifica | modifica wikitesto]Venne pubblicata negli USA sull'albo mensile Uncle Scrooge n. 18, del giugno 1957; in Italia è stata pubblicata per la prima volta dalla Mondadori sul n. 15 dell'Almanacco Topolino del marzo 1958 e poi su altre testate come, ad esempio, sul n. 15 de La grande dinastia dei paperi.
Trama
[modifica | modifica wikitesto]Nell'avventura di Barks, Zio Paperone, Paperino e Qui, Quo, Qua si imbattono, in uno dei loro viaggi, nel popolo degli indiani pigmei di nome Picoletos. La terra di questi indiani viene venduta a Zio paperone da Joe Trippa Marcia-piede. Paperone, Paperino e Qui, Quo e Qua, ignari del fatto che quella terra fosse abitata, ci vanno in vacanza. I Pikoletos credono che i cinque siano venuti in guerra ma tutto si risolverà per il meglio.
Curiosità
[modifica | modifica wikitesto]- Il nome italiano della tribù (picoletos) è stato tradotto da Peeweegahs: che in italiano sarebbe ragazzi-tappo.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Guido Romeo, Paperino nella Terra degli Indiani Pigmei: auto-plagio o prospettiva differente?, su Ventenni Paperoni, 18 aprile 2018. URL consultato il 4 dicembre 2022.
- ^ FFF - CARL BARKS GUIDE, 1957, su www.lfb.it. URL consultato il 4 dicembre 2022.