Piaggio Boxer

Piaggio Boxer
Piaggio Boxer 1ª serie
CostruttoreItalia (bandiera) Piaggio
TipoCiclomotore
Produzionedal 1970 al 1983
Sostituita daPiaggio Sì
Stessa famigliaCiao
Bravo
Boss
Grillo

Gilera Eco
Trend
CBA

Il Boxer era un ciclomotore Piaggio che affiancò il Ciao nella gamma dei ciclomotori Piaggio degli anni settanta-ottanta.

Ne furono fabbricate due versioni, il Boxer (dal 1970 al 1972) e il Boxer 2 (dal 1972 al 1983).

La prima serie del Boxer fu costruita sfruttandone il sottosella come serbatoio (serbatoio in materiale plastico), aveva le ruote alte da 18 pollici e una sella piccola monoposto. Su richiesta sella lunga.[1]

Rari esemplari della prima serie avevano la sospensione anteriore del tipo a biscottino già usata sul Ciao (versione B1M); ma la stragrande maggioranza dei Boxer uscirono dalla linea di montaggio con la forcella telescopica (versioni B2V e B3M).

Aveva la trasmissione in due versioni: con variatore di velocità a pulegge espansibili e frizione automatica centrifuga (versione B2V), oppure con la sola frizione centrifuga e puleggia finale (versioni B1M e B3M).Il variatore garantiva prestazioni migliori soprattutto in partenza e in salita, variando automaticamente il rapporto di trasmissione.

Un'altra novità era lo spostamento della targhetta identificativa, riportante il numero di telaio, al termine del parafango posteriore.

La seconda serie chiamata Boxer 2 si differenzia dalla precedente per gli adesivi, il profilo telaio, il parafango anteriore senza bacchette, plastiche grigie e le ruote da 17. Nel 74 vengono montate leve a pallina e nel 78 le scritte boxer 2 passano sui fianchetti. Era prodotto in due versioni: BTM (monomarcia) e BTV (a variatore). La seconda serie non prevedeva la sospensione a biscottino.[2]

Successivamente fu sostituito dal , che ne era praticamente un riammodernamento, con un nuovo telaio ma con la stessa impostazione della ciclistica ed un motore sostanzialmente uguale.

Caratteristiche tecniche

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Caratteristiche tecniche - Piaggio Boxer
Dimensioni e pesi
Ingombri (lungh.×largh.×alt.) 1705 × 630 × 1050 mm
Altezze Sella: 820 mm - Minima da terra: 100 mm
Interasse: 1100 mm Massa a vuoto: 51 kg Serbatoio: 2,8 l, di cui 0,5 l di riserva
Meccanica
Tipo motore: Monocilindrico a due tempi con distribuzione rotante a ciclo Otto Raffreddamento: ad aria forzata
Cilindrata 49,77 cm³ (Alesaggio 38,4 × Corsa 43,0 mm)
Distribuzione: a luci incrociate e pistone piatto con ammissione regolata dall'albero motore Alimentazione: un carburatore Dell'Orto SHA 12/10

Miscela benzina-olio al 2%

Potenza: 1,41 CV a 4500 giri/min Coppia: Rapporto di compressione: 9:1
Frizione: centrifuga Cambio: a pulegge espansibili a comando automatico oppure puleggia fissa
Accensione a puntine
Trasmissione primaria a cinghia trapezoidale; secondaria con riduttore a ingranaggi nel mozzo posteriore
Avviamento a pedali
Ciclistica
Telaio monotrave aperto in lamiera stampata e saldata
Sospensioni Anteriore: forcella idraulica o braccetti oscillanti / Posteriore: di tipo cantilever e e staffa sella (solo per sella piccola)
Freni Anteriore: a tamburo centrale da 90 mm / Posteriore: a tamburo centrale da 136 mm
Pneumatici Prima serie: anteriore e posteriore 2.1/4-18"

Seconda serie: anteriore e posteriore 2.1/4-17"

Prestazioni dichiarate
Velocità massima 40 km/h
Consumo 1,75 l/100 km a norme CUNA
Fonte dei dati: Motociclismo dicembre 1970
  1. ^ Un nuovo «due ruote» lanciato dalla Piaggio (PDF), su archivio.unita.news, 18 maggio 1970. URL consultato il 16 agosto 2021.
  2. ^ Piu moderne e sicure le due ruote che hanno reso popolare la Piaggio (PDF), su archivio.unita.news, 5 febbraio 1973. URL consultato il 16 agosto 2021.

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