Pietro Frua
Pietro Frua (Torino, 2 maggio 1913 – Torino, 28 giugno 1983) è stato un imprenditore e designer italiano, uno dei più noti designer automobilistici italiani del Novecento.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]I primi anni di vita
[modifica | modifica wikitesto]Nacque a Torino da Angela e Carlo Frua. La madre era una sarta, mentre il padre era impiegato alla Fiat, all'epoca ormai una salda realtà industriale, sebbene ancora giovane. Dopo aver conseguito il diploma di disegnatore tecnico presso la Scuola allievi Fiat, venne assunto agli stabilimenti Farina con la stessa qualifica. Da lì cominciò una rapida carriera che lo portò, appena ventiduenne, a divenire Direttore del Centro Stile degli stabilimenti Farina.
Alla fine del 1939, in seguito al suo licenziamento, fu assunto dalla Viberti. Di lì a poco lo scoppio della Seconda guerra mondiale interruppe tutte le sue attività.
Fondazione dell'attività in proprio
[modifica | modifica wikitesto]La situazione ricominciò a sollevarsi alla fine del conflitto: Frua si mise in proprio ed assunse 15 operai nella sua ditta. Sotto l'ala protettrice di Frua si formò Sergio Coggiola, più tardi fondatore dell'omonima carrozzeria.
La prima creazione dello studio di Frua è datata 1946 ed era una fuoriserie con carrozzeria di tipo spider su base Fiat 1100 C che ottenne il secondo premio di categoria al Concorso di eleganza di Villa d'Este nel 1947.
Collaborazione con i grandi marchi
[modifica | modifica wikitesto]Gli anni cinquanta furono dedicati in gran parte a studi e realizzazioni su basi Fiat, ma molto significative furono le sue collaborazioni con altri marchi, tra cui Maserati e Lancia. Per quanto riguarda i marchi stranieri, Frua lavorò nello stesso decennio anche a realizzazioni su basi Panhard e Renault. Verso la fine del decennio disegnò anche per la Ghia-Aigle e per la Carrozzeria Viotti.
Gli anni sessanta furono particolarmente prolifici per Frua; pur mantenendo stretti i rapporti con Fiat e Maserati, suo è il progetto della Maserati Quattroporte, si dedicò anche a molti lavori commissionatigli da marchi esteri. Molto significativa la produzione della quasi totalità dei modelli della tedesca Glas, poi assorbita dalla BMW.
Gli anni settanta videro realizzazioni su basi varie, senza predominanza di uno o di un altro marchio.
Nel 1982 gli venne diagnosticato un tumore maligno: si tentò un intervento, ma non ebbe esito felice. Pietro Frua morì all'ospedale delle Molinette il 28 giugno 1983 all'età di 70 anni[1].
Modelli disegnati
[modifica | modifica wikitesto]- Renault Floride (1958)
- Volvo P1800 (1961)
- Maserati Mistral (1963)
- Maserati Quattroporte I (1963)
- Maserati Quattroporte "Aga Khan" (1963)
- AC 428 (1965)
- Glas V8 (1965)
- Monteverdi High Speed 375S (1967)
- Frua CD (1970)
- VW-Porsche 914/6 Hispano-Alemán (1971)
- Frua Camaro (1974)
- Maserati Kyalami (1976)
- Lamborghini Frua Faena (1978)
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Morto a 70 Pietro Frua un carrozziere "fuori serie" Lastampa.it
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Pietro Frua
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (DE) Registro Pietro Frua, su pietro-frua.de.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 38069914 · ISNI (EN) 0000 0000 2292 2744 · LCCN (EN) no2013078216 · GND (DE) 132110547 |
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