Porte di Napoli

Porta Capuana

Le porte di Napoli sono le aperture nelle mura che difendevano il centro storico di Napoli.

La maggior parte delle porte furono distrutte a partire dall'inizio del XVIII secolo, per volere di Carlo III durante un riassetto urbanistico della città, fino agli inizi del XX secolo: in quest'ultimo periodo vennero abbattute soprattutto le porte lungo la linea di costa, di cui rimane tuttavia la denominazione nella toponomastica.

Porte esistenti[modifica | modifica wikitesto]

  • Porta San Gennaro - Situata presso piazza Cavour, era menzionata già nel 928; venne spostata nel 1537 per volere di Don Pedro di Toledo. Nella parte alta della porta è posta un'edicola votiva realizzata a seguito della peste del 1656 con il dipinto Madonna e santi che implorano la fine della peste, opera di Mattia Preti, mentre, ai piedi dell'opera, si conserva il busto di San Gaetano[1].
Porta Nolana
  • Porta Nolana - Situata in piazza Nolana, la porta risale al XV secolo ed è così chiamata poiché da essa partiva una strada che raggiungeva Nola. In stile rinascimentale, la facciata interna è caratterizzata da un rilievo raffigurante Ferrante I a cavallo, mentre nella facciata esterna è posto un busto di San Gaetano del XVI secolo[2].

Porte distrutte[modifica | modifica wikitesto]

Porta del Carmine
  • Porta Carbonara - Situata nei pressi di largo Donnaregina, era chiamata anche porta Santa Sofia o porta Pusterla ed era già attestata in epoca tardo antica. Venne abbattuta nel 1537 per volere di Don Pedro di Toledo per l'allargamento della cinta muraria[5].
  • Porta del Carmine - Costruita per volere di Ferrante d'Aragona nel 1484, era situata tra via Sopramuro e il castello del Carmine: questa porta tuttavia ne sostituiva una precedente, chiamata Portanova, che a sua volta ne aveva sostituita una greca chiamata porta di Mare. Fu demolita nel 1862 o nel 1864; era anche denominata porta del Mercato.
  • Porta Medina - Situata a Montesanto, venne costruita nel 1640, andando a sostituire un'apertura realizzata abusivamente nel 1597. Venne demolita nel 1873. A ricordo della sua memoria è posta una targa su un palazzo nei pressi della stazione di Montesanto.
  • Porta dello Spirito Santo - Edificata nel XIII secolo con il nome di porta Cumana, fu spostata e ricostruita nel 1536 nei pressi di piazza del Gesù Nuovo, assumendo la denominazione di porta Reale, per poi essere chiamata porta dello Spirito Santo a seguito della costruzione dell'omonima basilica nel 1562; venne abbattuta nel 1775. È raramente attestata anche con i nomi di porta dell'Olio e porta Toledo[5].
  • Porta di Massa - Era situata nei pressi del porto dove attraccavano le imbarcazioni mercantili provenienti da Massa Lubrense, da cui ne deriva la denominazione[6].
  • Porta della Conceria - Situata nei pressi di piazza del Mercato, deve il suo nome alla presenza, nelle sue vicinanze, di una bottega dedita alla concia delle pelli.
Porta Medina
  • Porta di Santa Maria a Parete - Posizionata lungo la linea di costa, era situata nei pressi di una strada non più esistente, ossia via Santa Maria a Parete al Mercato.
  • Porta della Mandra - Prendeva il nome da una strada non più esistente, via del Mandrone, dove, con ogni probabilità, sbarcavano le mandrie destinate al macello. Era posizionata lungo la linea costiera.
  • Porta del Pesce - Situata in prossimità del borgo Orefici, prende il nome dal luogo in cui veniva scaricato il pesce.
  • Porta Caputo - Prende il nome da una famiglia di origine amalfitana che aveva trovato fortuna a Napoli e che probabilmente possedeva un proprio molo per il commercio. Era posizionata lungo la linea costiera[5].
  • Porta d'Olivares - Fu edificata lungo la costa nel XVI secolo per volere di Arrigo Gusman, conte d'Olivares, arricchitosi grazie al commercio.
  • Porta dei Tornieri - Era situata nei pressi dell'incrocio tra via Duomo con via Marina. Si conserva l'arco in piperno, utilizzato come ingresso di un'attività commerciale.
  • Porta Pertuccia - Venne edificata nel XIV secolo: successivamente fu spostata a seguito dell'estensione della cinta muraria e denominata porta Santo Spirito. Demolita nel 1563, venne ricostruita durante un nuovo ampliamento delle mura assumendo il nome di porta di Chiaia o Pertuccia, per poi essere definitivamente abbattuta nel 1782[5].
  • Porta dello Sperone del Sale - Era posizionata lungo la linea costiera.
  • Porta di Mezzo - Era posizionata lungo la linea costiera.
  • Porta Sant'Andrea - Era posizionata lungo la linea costiera.
  • Porta della Marina del Vino - Era posizionata lungo la linea costiera.
  • Porta del Molo Piccolo - Era posizionata lungo la linea costiera.
  • Porta della Calce - Era posizionata lungo la linea costiera.
  • Porta delle Pulci - Era posizionata lungo la linea costiera[5].

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Touring, p. 369.
  2. ^ Touring, p. 272.
  3. ^ Touring, p. 224.
  4. ^ Touring, p. 143.
  5. ^ a b c d e f g Leonardo Quagliulo, Le porte di Napoli erano 26, su storienapoli.it, 12 novembre 2020. URL consultato il 28 giugno 2021.
  6. ^ Maniglio, p. 93.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Touring Club Italiano, Guida d'Italia - Napoli e dintorni, Milano, Touring Club Editore, 2008, ISBN 978-88-365-3893-5.
  • Annalisa Calcagno Maniglio, Paesaggio costiero, sviluppo turistico sostenibile, Roma, Gangemi Editore, 2006, ISBN 978-88-492-9022-6.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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