Produzione snella

In economia, la produzione snella (calco dell'inglese lean production[1]) è un sistema di produzione che, riducendo gli sprechi fino a eliminarli, mira alla qualità totale (per es. minore è la produzione dei pezzi di un'automobile, maggiore è la consapevolezza della loro qualità); rappresenta un'evoluzione della produzione di massa (per mezzo della catena di montaggio).

Il termine "produzione snella" è stato coniato da John Krafcik nel suo articolo del 1988, "Triumph of the lean production system", basato sulla sua tesi di laurea al MIT Sloan School of Management[2]. Il termine è stato poi ripreso dagli studiosi James P. Womack, Daniel T. Jones e Daniel Roos nel libro "La macchina che ha cambiato il mondo", in cui i tre studiosi hanno per primi analizzato in dettaglio e confrontato le prestazioni del sistema di produzione dei principali produttori mondiali di automobili con la giapponese Toyota, rivelando le ragioni della netta superiorità di quest'ultima rispetto a tutti i concorrenti.

La produzione snella è dunque una generalizzazione e divulgazione in occidente del sistema di produzione Toyota (o Toyota Production System - TPS), che ha superato i limiti della produzione di massa (sviluppato da Henry Ford e Alfred Sloan) applicata allora (e ancora oggi) dalla quasi totalità delle aziende occidentali.

Identificazione degli sprechi

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Le forme di spreco definite nell'ambito del Toyota Production System sono, per chi conserva un'impostazione protofordista, controintuitive:

  • eccesso di attività: realizzare attività che non producono valore;
  • movimento: spostarsi per raggiungere materiali lontano dal punto di utilizzo;
  • difetti: produrre scarti o rilavorazioni;
  • scorta: acquistare o produrre materiali in eccesso rispetto al fabbisogno del processo successivo;
  • eccesso di produzione: produrre più di quanto richiesto dal cliente o dal processo successivo;
  • attesa: impiegare il tempo in maniera non produttiva;
  • trasporto: spostare il materiale senza necessità connesse alla creazione del valore.

Principi guida

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Esistono 5 principi-guida che delineano il modello teorico della produzione snella:

  1. definire il valore dal punto di vista del cliente; cosa il cliente è veramente disposto a pagare;
  2. identificare il flusso di valore; identificare l'insieme di azioni che portano a realizzare il prodotto o il servizio;
  3. far fluire tutte le attività; tutto deve realizzarsi per processi e non per funzioni, senza soste o interruzioni;
  4. impostare le attività secondo la logica "pull" e non "push", ovvero realizzare un'attività solo quando il processo a valle lo richieda;
  5. perseguire la perfezione tramite continui miglioramenti (fare kaizen, parola composta che significa KAI = cambiamento, miglioramento e ZEN= buono, migliore).

Tecniche lean

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In stretta aderenza ai principi operano le tecniche lean:

  • Cadenza di sincronizzazione del flusso o takt time, ritmo di pulsazione delle attività dettato interamente dalla domanda del cliente, che in concomitanza con il flusso di informazioni e la standardizzazione delle azioni porta alla nascita del just in time;
  • Tecnica 5S (dei termini originari giapponesi):
    1. Priorità di presenza nelle aree delle postazioni
    2. Disposizione e ordine di ciò che è ritenuto necessario
    3. Pulizia del posto di lavoro
    4. Utilizzo di procedure operative standard
    5. Tensione al continuo miglioramento, alimentata anche attraverso messaggi positivi (spirito di appartenenza, ownership della postazione, premi per performance).
  • Gestione a vista che presume visualizzazione continua e gestione efficiente di informazioni (Il flusso informativo riveste un ruolo fondamentale nella produzione snella);
  • A3, una tecnica implementata in Toyota che sfrutta una sola facciata di un foglio di carta formato standard ISO 216 per lo sviluppo di un processo strutturato di problem solving.
  • Poka Yoke, tecnica che mira a rendere difficile e improbabile l'errore nel processo lavorativo, anche se svolto da parte di personale non esperto
  • Kaizen blitz, ovvero un evento di breve durata (di norma 2/3 giorni) in cui più persone all'interno dell'azienda riflettono su come migliorare il processo produttivo in ottica lean.

Settori della produzione industriale

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I settori della produzione industriale
I settori della produzione industriale

Il processo produttivo, quindi, viene trattato in modo globale al fine di ridurre al massimo la complessità della produzione puntando sulla sua flessibilità e coinvolgendo fin dall'inizio tutte le funzioni aziendali, individuando alcuni settori:

  • Progettazione: il prodotto viene studiato considerando i problemi inerenti alla sua produzione (DFX), evitando la sua riprogettazione, cioè gli sprechi dovuti al non essere riusciti a "fare bene fin dalla prima volta";
  • Produzione;
  • Valorizzazione o "qualità totale" TQM di W. Edwards Deming.
  1. ^ Più comune di lean manufacturing.
  2. ^ Krafcik, John F, Triumph of the lean production system., in MIT Sloan Management Review, vol. 30, n. 1, 1988.
  • (EN) Womack, James P., Jones, Daniel T., and Roos, Daniel (1991), The Machine That Changed the World: The Story of Lean Production, HarperBusiness, 2003, ISBN 0060974176 - versione italiana: La macchina che ha cambiato il mondo, BUR Supersaggi, 1999, ISBN 8817116157
  • Womack James P., Jones Daniel T., Lean Thinking. Come creare valore e bandire gli sprechi, Milano, Guerini e associati, 2006. ISBN 88-7802-848-7.
  • Womack James P., Jones Daniel T., Lean Solutions. La produzione snella incontra il consumo snello, Milano, Guerini e Associati, 2009. ISBN 978-88-6250-153-8.
  • Ohno T,. Toyota Production System: Beyond Large-Scale Production, Diamond, Tokyo, 1978 - versione italiana: Lo spirito Toyota. Il modello giapponese della qualità totale. E il suo prezzo, Torino, Einaudi, 2004, ISBN 88-06-16995-5.
  • Luciano Attolico, Innovazione Lean. Strategie per valorizzare persone, prodotti e processi, Milano, Hoepli, 2012, ISBN 88-203-5162-5.
  • Jeffrey K. Liker, Luciano Attolico (AutoToyota Way. I 14 principi per la rinascita del sistema industriale italiano. Con 14 casi di studio italiani, Milano, Hoepli, 2014, ISBN 88-203-5997-9

Voci correlate

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