Proteina legante la vitamina D
La proteina legante la vitamina D (in sigla DBP, dall'inglese D-binding protein), conosciuta anche originariamente come cg-globulina (componente gruppo-specifica), è una proteina che nell'uomo è codificata dal gene CG.[1][2] Viene sintetizzata dalle cellule parenchimali epatiche e secreto nella circolazione sanguigna.[3]
Struttura
[modifica | modifica wikitesto]La proteina legante la vitamina D è una alfa-globulina glicosilata di peso ~58 kDa. I suoi 458 amminoacidi sono codificati da 1690 nucleotidi sul cromosoma 4 (4q11–q13). La struttura primaria contiene 28 cisteine che formano ponti disolfuro multipli. La DBP È costituita da 3 domini. Il dominio 1 è composto da 10 eliche alfa, il dominio 2 da 9 e il dominio 3 da 4.[4]
Funzione
[modifica | modifica wikitesto]La proteina legante la vitamina D appartiene alla famiglia genetica delle albumine, insieme alla albumina umana del siero e la alfa-fetoproteina. È una proteina multifunzionale che si incontra nel plasma, nel fluido ascitico, nel fluido cerebrospinale e sulla superficie di molti tipi di cellule.
DBP è capace di legare le diverse forme di vitamina D incluso ergocalciferolo (vitamina D2) e colecalciferolo (vitamina D3), la forma 25-idrossilata (calcifediolo) e il prodotto ormonale attivo, 1,25-diidrossivitamina D (calcitriolo). La porzione maggiore di vitamina D nel sangue è legata a questa proteina. DBP è capace di trasportare i metaboliti della vitamina D tra pelle, fegato e reni, e da qui in altri tessuti.[2][5]
La proteina legante la vitamina D è una proteina che interviene in risposta agli agenti patogeni come virus e batteri. La proteina derivata GcMAF è un fattore di attivazione dei macrofagi (MAF) ed è stata testata per il trattamento del cancro, visto che attiverebbe i macrofagi contro le cellule tumorali.[6] Tuttavia diverse organizzazioni come il Cancer Research britannico hanno emesso pubblici comunicati precisando che non esiste alcuna reale prova scientifica dell'efficacia terapeutica di questa proteina.[7]
Varianti
[modifica | modifica wikitesto]Sono note molte varianti genetiche del gene GC. Esistono sei aplotipi principali e tre varianti di proteine principali (Gc1S, Gc1F e Gc2).[8] Le variazioni genetiche sono associate a differenze nei livelli circolanti di 25-idrossivitamina D.[9]
Regolazione
[modifica | modifica wikitesto]La vitamina D binding protein (VDBP) è una proteina codificata in uomo dal gene GC. Il gene GC è collocato nel genoma umano sul cromosoma 4, sullo strand reverse. Presenta diversi trascritti alternativi, il più comune del quali è composto da 13 esoni con una lunghezza complessiva di 1685 paia di basi di RNA. L'università del Piemonte orientale con a capo il Dr. Cuturello Salvatore, ha condotto uno studio sulla regolazione di GC, la zona di regolazione scelta per le analisi corrisponde ad una regione genomica di +500 e -500 paia di basi intorno al Transcription Start Site (TSS) di GC. L’analisi bioinformatica di questa regione di DNA ha permesso di identificare su di essa segnali di legame di numerosi fattori di trascrizione (TF). I risultati complessivamente hanno evidenziato due TF potenzialmente responsabili della regolazione dell’espressione del gene GC, HNF1A e HNF4A, che sono candidati per future validazioni sperimentali.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mikkelsen M, Jacobsen P, Henningsen K, Possible localization of Gc-System on chromosome 4. Loss of long arm 4 material associated with father-child incompatibility within the Gc-System, in Human Heredity, vol. 27, n. 2, Jul 1977, pp. 105–7, DOI:10.1159/000152857, PMID 558959.
- ^ a b Entrez Gene: GC group-specific component (vitamin D binding protein), su ncbi.nlm.nih.gov.
- ^ Anthony W. Norman, From vitamin D to hormone D: fundamentals of the vitamin D endocrine system essential for good health, in The American Journal of Clinical Nutrition, vol. 88, n. 2, agosto 2008, pp. 491S–499S, DOI:10.1093/ajcn/88.2.491S. URL consultato il 3 maggio 2018.
- ^ Verboven C, Rabijns A, De Maeyer M, Van Baelen H, Bouillon R, De Ranter C, A structural basis for the unique binding features of the human vitamin D-binding protein, in Nature Structural Biology, vol. 9, n. 2, febbraio 2002, pp. 131–6, DOI:10.1038/nsb754, PMID 11799400.
- ^ Norman AW, From vitamin D to hormone D: fundamentals of the vitamin D endocrine system essential for good health, in The American Journal of Clinical Nutrition, vol. 88, n. 2, agosto 2008, pp. 491S-499S, PMID 18689389.
- ^ Nobuto Yamamoto, Hirofumi Suyama e Nobuyuki Yamamoto, Immunotherapy for Prostate Cancer with Gc Protein-Derived Macrophage-Activating Factor, GcMAF, in Translational Oncology, vol. 1, n. 2, luglio 2008, pp. 65–72, DOI:10.1593/tlo.08106, PMID 18633461. URL consultato il 3 maggio 2018.
- ^ “Cancer cured for good?” – Gc-MAF and the miracle cure, in Cancer Research UK - Science blog. URL consultato il 3 maggio 2018 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2014).
- ^ Suneil Malik, Lei Fu e David James Juras, Common variants of the vitamin D binding protein gene and adverse health outcomes, in Critical Reviews in Clinical Laboratory Sciences, vol. 50, n. 1, gennaio 2013, pp. 1–22, DOI:10.3109/10408363.2012.750262, PMID 23427793. URL consultato il 3 maggio 2018.
- ^ John J. McGrath, Sukanta Saha e Thomas H. J. Burne, A systematic review of the association between common single nucleotide polymorphisms and 25-hydroxyvitamin D concentrations, in The Journal of Steroid Biochemistry and Molecular Biology, vol. 121, n. 1-2, luglio 2010, pp. 471–477, DOI:10.1016/j.jsbmb.2010.03.073, PMID 20363324. URL consultato il 3 maggio 2018.