Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi

Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi
Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi - Localizzazione
Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi - Localizzazione
In verde scuro i territori controllati dal Fronte Polisario, in verde chiaro i territori controllati dal Marocco.
Territorio a status conteso
Motivo del contenziosoRepubblica autoproclamatasi indipendente il 27 febbraio 1976
Situazione de factoterritorio in gran parte annesso dal Marocco[1]; rivendicato dal Fronte Polisario, che controlla circa il 20% del territorio
Posizione dell'ONUpresente sul territorio con la missione MINURSO; non riconosce l'indipendenza
Posizione dell'UAriconosce l'indipendenza; include il Sahara Occidentale tra i propri Stati membri
Posizione del Fronte Polisario
Dichiarazione d'indipendenza27 febbraio 1976
Nome completoRepubblica Democratica Araba Sahrawi
Nome ufficiale(AR) الجمهورية العربية الصحراوية الديمقراطية (Al-Jumhūrīyya al-`Arabīyya aṣ-Ṣaḥrāwīyya ad-Dīmuqrātīyya)
GovernoRepubblica semipresidenziale a Partito unico[2]
Capo di StatoBrahim Ghali
Capo del governoBouchraya Hammoudi Beyoun
InnoYā Banīy As-Saharā
Motto(AR) حرية ديمقراطية وحدة
(IT) La libertà, la democrazia, l'unità.
Posizione del Marocco
Sintesi della posizionenon riconoscimento dell'indipendenza; rivendicazione dell'intero territorio come parte integrante dello Stato
Suddivisione amministrativasuddiviso fra le regioni di Laâyoune-Sakia El Hamra, Dakhla-Oued Ed Dahab e parte di quella di Guelmim-Oued Noun
Informazioni generali
Linguaarabo, berbero, spagnolo
Capitale/CapoluogoEl Aaiún (proclamata)[3] (217.732 ab. / censimento 2014)
Areaca 266.000 km²
Popolazione587 666 ab. (stima 2015)
Densità2,1 ab./km²
Nome degli abitantiSahrawi, sahariani occidentali
ContinenteAfrica
ConfiniMarocco, Algeria, Mauritania
Fuso orarioUTC+0
Valutapeseta sahrawi (de jure); dirham marocchino (de facto)
TLD.ma (de facto, comune con il Marocco)
.eh (riservato, ma mai assegnato)
Prefisso tel.+212 (de facto, comune con il Marocco)
Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi - Mappa
Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi - Mappa
Carta del Sahara Occidentale, con in rosso evidenziata la berma (BERM), conosciuta come muro marocchino, eretta tra le aree controllate dal Fronte Polisario (a destra) e quelle controllate dal Marocco (a sinistra).

La Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi (in arabo الجمهورية العربية الصحراوية الديمقراطية?, Al-Jumhūrīyya al-`Arabīyya aṣ-Ṣaḥrāwīyya ad-Dīmuqrātīyya) oppure Repubblica Saharaui,[4] conosciuta semplicemente come Sahara Occidentale; è uno Stato parzialmente riconosciuto a livello internazionale da 87 Paesi membri dell'ONU. Per le Nazioni Unite è ancora formalmente un Territorio non autonomo. Esso è collocato a sud del Marocco, aspira alla sovranità nazionale ed al completo riconoscimento a livello internazionale.

La proclamazione della Repubblica Araba Democratica dei Sahrawi fu dichiarata dal Fronte Polisario il 27 febbraio 1976 a Bir Lehlu, nell'allora Sahara spagnolo, poche ore prima del ritiro delle truppe spagnole, che lasciarono il controllo della regione alle truppe marocchine. Questo causò un conflitto che si concluse con il cessate il fuoco del 1991.

La Repubblica fonda la sua legittimazione territoriale sul principio di intangibilità dei confini coloniali[5] e di conservazione dello status quo ante bellum.

Il governo in esilio ha sede formalmente a El Aaiún, ma di fatto presso il campo profughi di Tindouf in Algeria. La repubblica Sahrawi dichiara di governare sul 20-25% del territorio, mentre il Marocco controlla il restante territorio conteso. La porzione di territorio sulla quale la repubblica Sahrawi esercita un effettivo controllo si trova a est del Muro marocchino.

La repubblica esercita il potere sovrano sulle cinque zone autonome dei campi profughi Sahrawi a sud di Tindouf in Algeria e su circa un quarto del territorio del Sahara Occidentale, detta zona libera, ai confini con l'Algeria e la Mauritania. Rifacendosi al diritto di autodeterminazione dei popoli è in attesa dal 1991 del referendum per l'autodeterminazione (indipendenza o integrazione con il Marocco), programmato per l'eventuale presa in possesso del Sahara Occidentale, da effettuarsi con l'accordo tra Regno del Marocco e Fronte Polisario ed è affidato dalle Nazioni Unite alla missione MINURSO.

Relazioni internazionali

[modifica | modifica wikitesto]

Il Sahara Occidentale è nella lista delle Nazioni Unite dei territori non autonomi. All'incirca 82 Stati dell'ONU hanno riconosciuto la Repubblica Sahrawi (RADS). Alcuni stati hanno tuttavia in seguito annullato il riconoscimento diplomatico.

La RADS è membro dell'Unione africana.

Bandiera e emblema

[modifica | modifica wikitesto]

La valuta ufficiale della RADS è la peseta sahrawi. Viene però di fatto comunemente usato anche il dirham marocchino.

  1. ^ Il villaggio di La Guera è rivendicato dal Marocco ma è occupato dalla Mauritania
  2. ^ (AR) Costituzione della Repubblica Democratica Araba dei Sahrawi (in arabo). URL consultato il 30 luglio 2020 (archiviato dall'url originale l'11 novembre 2007).
  3. ^ Capitale ad interim è Bir Lehlu, ma il governo in esilio ha sede a Tindouf, in Algeria.
  4. ^ Massimo D'Angelo, Giuseppe Sacco e Gian Andrea Sandri, La cooperazione industriale tra Italia e paesi in via di sviluppo, Istituto affari internazionali, 1979. URL consultato il 16 giugno 2024.
  5. ^ Daniele Cellamare, R. Angiuoni, M.E. Gattamorta e Gianluigi Rossi (pref.), Il diritto che discende da Allah (PDF), su Daniele Cellamare (a cura di), L'Islam radicale in Africa, difesa.it, Istituto di studi politici "San Pio V" - Roma, Apes, 2012, p. 6, ISBN 88-7233-084-X, OCLC 929806234. URL consultato il 7 luglio 2020 (archiviato il 10 gennaio 2017).

Voci correlate

[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN168404919 · ISNI (EN0000 0001 2203 3637 · LCCN (ENn85817401 · GND (DE6060391-4 · BNF (FRcb11865426x (data) · J9U (ENHE987007596601005171
  Portale Nordafrica: accedi alle voci di Wikipedia che parlano del Nordafrica