Rubus ulmifolius
Rubus ulmifolius | |
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Rubus ulmifolius | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni centrali |
(clade) | Superrosidi |
(clade) | Rosidi |
(clade) | Eurosidi |
(clade) | Eurosidi I |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Rosaceae |
Sottofamiglia | Rosoideae |
Tribù | Rubeae |
Genere | Rubus |
Specie | R. ulmifolius |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Rosales |
Famiglia | Rosaceae |
Genere | Rubus |
Specie | R. ulmifolius |
Nomenclatura binomiale | |
Rubus ulmifolius Schott, 1818 | |
Sinonimi | |
Rubus rusticanus |
Rubus ulmifolius (Schott, 1818) è una pianta spinosa appartenente alla famiglia delle Rosacee[2], i cui frutti, come per il rovo comune, sono noti come more.[3]
Etimologia
[modifica | modifica wikitesto]L'epiteto specifico ulmifolius (dal latino ulmus, olmo e folia, foglia) deriva dalla similitudine con le foglie dell'albero Ulmus minor.
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Si presenta come arbusto perenne, sarmentoso con fusti aerei a sezione pentagonale lunghi anche oltre 6 metri, provvisti di spine arcuate.
È una semicaducifoglia; infatti, molte foglie permangono durante l'inverno.
Le foglie sono imparipennate, variabilmente costituite da 3 a 5 foglioline a margine seghettato di colore verde scuro, ellittiche o obovate e bruscamente acuminate, pagina superiore glabra e pagina inferiore tomentosa con peli bianchi e spine nella nervatura principale.
I fiori, bianchi o rosa, sono composti da cinque petali e cinque sepali. Sono raggruppati in racemi a formare infiorescenze di forma oblunga o piramidale. Il colore dei petali varia da esemplare a esemplare con dimensioni comprese tra i 10 e 15 mm. La fioritura compare al principio dell'estate, in giugno.
Il frutto commestibile, la mora, è composto da numerose piccole drupe, verdi al principio, poi rosse e infine nerastre a maturità, derivanti ognuna da carpelli separati ma facenti parte di uno stesso gineceo. In Italia il frutto è maturo in agosto e settembre; il gusto è variabile da dolce ad acidulo.
La moltiplicazione della pianta avviene per propaggine apicale o talea.
Distribuzione e habitat
[modifica | modifica wikitesto]Il suo areale comprende quasi tutta l'Europa, il Nordafrica e il medio Oriente[2]. È stata introdotta anche in America e Oceania.
La pianta è indicativa di terreni profondi e leggermente umidi. La riproduzione è sessuale attraverso i semi contenuti nelle drupe, ma anche vegetativa attraverso l'interramento di rami che danno origine ad una pianta nuova.
È considerata una infestante in quanto tende a diffondersi rapidamente e si eradica con difficoltà. Né il taglio né l'incendio risultano efficaci. Anche gli erbicidi danno scarsi risultati. Poiché è una pianta eliofila, tollera poco l'ombra degli altri alberi, pertanto si riscontra nel mantello dei boschi e lungo i sentieri, nelle siepi e nelle macchie.
Spesso nei boschi i rovi formano delle vere barriere intransitabili. Specialmente in associazione con la vitalba, essi possono creare dei grovigli inestricabili spesso a danno della vegetazione arborea che viene in pratica aggredita e soffocata. Tali situazioni sono quasi sempre l'espressione di un degrado boschivo.
Usi
[modifica | modifica wikitesto]La pianta è utilizzata anche per delimitare proprietà e poderi, con funzioni principalmente difensive, sia per le numerose e robuste spine che ricoprono i rami, sia per il fitto e tenace intrico che essi formano, creando una barriera pressoché invalicabile.
Altre funzioni delle siepi di rovo sono nella fornitura di nettare per la produzione del miele anche monoflorale, in Spagna e Italia, e ancora nella associazione di specie antagoniste di parassiti delle colture (ad esempio le viticole), e nella formazione di corridoi ecologici per specie animali.
Il frutto, annoverato tra i cosiddetti frutti di bosco, ha discrete proprietà nutrizionali con marcata presenza di vitamine C e A. Cento grammi di more fresche contengono infatti 52 kcal, 0,7 g di proteine, 0,4 g di lipidi, 12,8 g di glucidi, 32 mg di calcio, 0,6 mg di ferro, 6,5 er (equivalente in retinolo) di vitamina A, 21 mg di vitamina C. Presenta indicazioni in erboristeria per le sue proprietà astringenti e lassative.
Si tratta di un frutto delicato, che mal si presta a lunghe conservazioni. È commercializzato per scopi alimentari al naturale e come guarnizione di dolci, yogurt e gelati, oppure nella confezione di marmellate, gelatine, sciroppi, vino e acquavite (ratafià).
Nell'uso popolare, i giovani germogli, raccolti in primavera, sono ottimi lessati brevemente e consumati con olio, sale e limone, al pari di molte altre erbe selvatiche primaverili.
I germogli primaverili, colti quando il sole è alto, lavati e lasciati a macerare in una brocca di acqua fredda tutta la notte, producono una bevanda rinfrescante.
Nutrienti
[modifica | modifica wikitesto]Nutrienti nei frutti
[modifica | modifica wikitesto]Le more presentano un contenuto nutrizionale significativo in termini di fibra alimentare, vitamina C, vitamina K, acido folico - una vitamina B, e il minerale essenziale manganese, come mostra la seguente tabella.
Nutrienti | Valori per 100 grammi | % Dose giornaliera |
---|---|---|
Energia | 43 kcal | |
Fibre alimentari totali | 5,3 g | 21% |
Zuccheri totali | 4,9 g | |
Calcio, Ca | 29 mg | 3% |
Magnesio, Mg | 20 mg | 5% |
Manganese, Mn | 0,6 mg | 32% |
Rame, Cu | 0,2 mg | 8% |
Potassio, K | 162 mg | 5% |
Sodio, Na | 1 mg | 0% |
Vitamina C, acido ascorbico totale | 21 mg | 35% |
Vitamina A, IU | 214 IU | 4% |
Vitamina K, µg | 20 µg | 25% |
Acido folico, µg | 36 µg | 9% |
Carotene, beta | 128 µg | ne |
Luteina + zeaxantina | 118 µg | ne |
ne: Dose giornaliera non fissata
Nutrienti nei semi
[modifica | modifica wikitesto]Le more rappresentano un'eccezione tra le altre bacche della specie Rubus per via dei semi grandi e numerosi, non sempre apprezzati dai consumatori. Essi contengono grandi quantità di acidi grassi omega-3 (acido alfalinolenico) e omega-6 (acido linoleico), proteine, fibra alimentare, carotenoidi, ellagitannini e acido ellagico.
Farmacognosia
[modifica | modifica wikitesto]Dalla parte aerea di Rubus ulmifolius sono stati isolati 3 nuovi antroni: rubantrone A, B e C. Il rubantrone A ha mostrato di possedere attività antimicrobica verso Staphylococcus aureus.[5]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Flora Europaea: R. ulmifolius
- ^ a b (EN) Rubus ulmifolius, su Plants of the World Online, Royal Botanic Gardens, Kew. URL consultato il 1/11/2022.
- ^ Rubus ulmifolius, su actaplantarum.org. URL consultato il 1/11/2022.
- ^ Nutritiondata.com, dati sui nutrienti per questo elenco forniti dalla USDA SR20
- ^ Flamini G, Catalano S, Caponi C, Panizzi L, Morelli I, Three anthrones from "Rubus ulmifolius", Phytochemistry, 2002 Apr;59(8):873-6.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikiquote contiene citazioni sul rovo
- Wikizionario contiene il lemma di dizionario «rovo»
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- Wikispecies contiene informazioni sul rovo