Salvatore Cardinale

Salvatore Cardinale

Ministro delle comunicazioni
Durata mandato21 ottobre 1998 –
11 giugno 2001
Capo del governoMassimo D'Alema
Giuliano Amato
PredecessoreAntonio Maccanico
SuccessoreMaurizio Gasparri

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato2 luglio 1987 –
14 aprile 1994

Durata mandato9 maggio 1996 –
28 aprile 2008
LegislaturaX, XI, XIII, XIV, XV
Gruppo
parlamentare
X: DC
XI: DC-PPI
XIII:
- CCD (fino al 09/03/1998)
- UDR (dal 09/03/1998 al 30/06/1999)
- Misto/NI (dal 30/06/1999 al 02/07/1999)
- Misto/UDEUR (dal 02/07/1999 al 13/12/1999)
- UDEUR (dal 13/12/1999)
XIV: DL-L'Ulivo
XV: PD-L'Ulivo
CoalizioneXIII: Polo per le Libertà
XIV: L'Ulivo
XV: L'Unione
CircoscrizioneX-XI: Palermo
XIII: Sicilia 2
XIV-XV: Sicilia 1
Incarichi parlamentari
XIII legislatura:
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoSicilia Futura (dal 2015)
In precedenza:
DC (fino al 1994)
CCD (1994-1998)
CDR (1998)
UDR (1998-1999)
UDEUR (1999-2002)
DL (2002-2007)
PD (2007-2019)
Titolo di studioLaurea in Giurisprudenza
ProfessioneDirigente d'azienda

Salvatore Cardinale (Mussomeli, 20 giugno 1948) è un politico italiano.

È stato ministro delle comunicazioni dal 21 ottobre 1998 al 11 giugno 2001 nei governi D'Alema I, D'Alema II e Amato II.

Laureato in giurisprudenza nel 1972, ha esercitato la professione di avvocato presso il tribunale e la Corte d'appello nissena ed ha iniziato la vita politica nel movimento giovanile della Democrazia Cristiana. Dirigente d'azienda, negli anni ottanta divenne sindaco del suo paese e segretario provinciale dello Scudo Crociato a Caltanissetta.

Cardinale eletto alla Camera nel 1987

Alle elezioni politiche del 1987 viene candidato alla Camera dei deputati, tra le liste della Democrazia Cristiana nella circoscrizione Palermo-Trapani-Agrigento-Caltanissetta, venendo eletto per la prima volta deputato. Nella X legislatura della Repubblica è stato componente della 9ª Commissione Trasporti, poste e telecomunicazioni, della Giunta delle elezioni e, brevemente, della 2ª Commissione Giustizia.

Alle elezioni politiche del 1992 viene rieletto deputato, e successivamente divenne segretario del gruppo parlamentare democristiano a Montecitorio. Successivamente fu tra i fondatori del Centro Cristiano Democratico, con cui fu rieletto in parlamento alle elezioni politiche del 1996. Per un breve periodo fu segretario regionale del CCD in Sicilia e non votò la fiducia al primo governo Prodi. Nel febbraio del 1998 partecipò alla nascita dell'Unione Democratica per la Repubblica e fu Ministro delle comunicazioni nel primo e nel secondo governo D'Alema.

Nel 1999 diede vita all'UDEUR insieme a Clemente Mastella e fu Ministro delle comunicazioni nel secondo governo Amato.

Con la nascita della Margherita, fa parte del triumvirato che curerà la costruzione del partito in Sicilia, assieme a Francesco Piro e Francantonio Genovese. Ciò fino alla sua elezione a segretario regionale del partito.

Dopo essere stato rieletto alle elezioni del 2001, insieme ad altri membri del suo partito, decide di rimanere nella Margherita e lascia l'UDEUR[1][2].

Ha aderito dunque al Partito Democratico seguendo la corrente veltroniana, tanto da diventare il massimo sponsor della candidatura alla guida regionale del PD di Francantonio Genovese.

In vista delle elezioni politiche del 13 e 14 aprile 2008, ha rinunciato a porre la propria candidatura, ottenendo però la sesta posizione nella lista del PD per la figlia Daniela che infatti è risultata eletta alla Camera dei Deputati.[3]. La cosa è stata interpretata come una "candidatura dinastica"[4][5] e ha creato tensioni tra la direzione centrale e il PD nisseno[6].

A livello locale ha dato vita al movimento Sicilia Futura. Nel 2019 Cardinale lascia il Partito Democratico.

  1. ^ Articolo dell'Unità, 29 novembre 2001
  2. ^ Articolo dell'Unità, 4 dicembre 2001
  3. ^ Massimo Lorello. Lista Pd, terremoto e polemiche. Fuori Lumia, una candidatura per la figlia di Cardinale Archiviato il 7 febbraio 2016 in Internet Archive.. La Repubblica, 4 marzo 2008
  4. ^ I circoli di Caltanissetta avvisano il Nazareno: stop alla figlia di Cardinale o chiudiamo tutto - Il Fatto Quotidiano, in Il Fatto Quotidiano. URL consultato il 13 gennaio 2018.
  5. ^ Figlia di Cardinale candidata Rivolta nel Pd nisseno, in Live Sicilia. URL consultato il 13 gennaio 2018 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2018).
  6. ^ Pd nisseno,no figlia cardinale candidata - Sicilia, in ANSA.it, 13 gennaio 2018. URL consultato il 13 gennaio 2018.

Voci correlate

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Altri progetti

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Predecessore Ministro delle comunicazioni Successore
Antonio Maccanico 21 ottobre 1998 - 11 giugno 2001 Maurizio Gasparri