Santa Taide
Santa Taide | |
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Jusepe de Ribera, Santa Taide (descritto anche come una raffigurazione di Maria Maddalena). | |
Venerata da | Chiesa cattolica, Chiesa cristiana ortodossa |
Ricorrenza | 8 ottobre[1][2][3][4] |
Santa Taide (o Taisia[4], a seconda di come viene italianizzato il nome greco Θαΐς, Thais), vissuta nel IV secolo, è venerata come santa dalla Chiesa cattolica[1] e della Chiesa ortodossa[2]. La leggenda è probabilmente frutto di fantasia, e difficilmente Taide è realmente esistita[3]; la sua storia è molto simile a quelle di santa Pelagia (probabilmente una diversa versione di questa stessa storia)[3] e Maria Egiziaca[4].
La leggenda
[modifica | modifica wikitesto]Secondo la tradizione, Taide era una ricca donna cristiana di Alessandria d'Egitto, che decise di diventare una prostituta[1][3]. Era molto nota per la sua straordinaria bellezza, e portò molti sul sentiero della perdizione durante quel periodo della sua vita[2].
Le storie sul suo conto girarono tutto l'Egitto, fino a giungere alle orecchie di san Pafnuzio, un asceta che aveva già convertito molte persone alla salvezza[2] (a seconda delle versioni, Pafnuzio viene sostituito da san Bessarione, san Serapione di Thmuis o san Giovanni il Nano[4]).
Pafnuzio si vestì bene e andò da Taide, chiedendo di incontrarla di nascosto da chi potesse vederli[2][4]. Taide rispose che potevano chiudere la porta a chiave, ma che se era di Dio che aveva paura, non vi sarebbe stato luogo dove lui non potesse vederli[2][4].
Vedendo che Taide sapeva di Dio e delle punizioni che aspettavano i peccatori, le chiese perché conducesse quella vita, e di quello che l'aspettava se avesse continuato su quella strada[2]. Pentitasi, Taide bruciò tutti i suoi averi in piazza ed entrò in convento, dove si murò viva per tre anni in modo da espiare le sue colpe[1][2][3][4]. Rivolta verso est, Taide pregò in continuazione chiedendo a Dio di avere pietà di lei[2]. Taide disse a Pafnuzio che, durante la sua reclusione, tutti i suoi peccati erano costantemente davanti ai suoi occhi e che, ricordandoli, piangeva; egli le rispose che era per le sue lacrime, e non per la sua rigida autopunizione, che il Signore avrebbe avuto pietà di lei[2].
Infine, su insistenza di sant'Antonio abate e dopo che, in una visione, san Paolo il Semplice vide il posto preparato per lei in Paradiso[2][4], Taide fu liberata da Pafnuzio e si riunì alle altre suore del convento[1]. Morì soli 15 giorni dopo la sua liberazione[1][3][4].
Santa Taide nella cultura
[modifica | modifica wikitesto]La storia di Taide è stata più volte ripresa in ambito culturale: Roswitha di Gandersheim e Marbodo di Rennes ne trassero dei drammi per le scene medievali; su di lei scrissero anche il beato Jacopo da Varazze, nella sua Leggenda Aurea, Anatole France nella Taide[4] e Jules Massenet in Thaïs.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b c d e f (EN) St. Thais, su Catholic Online. URL consultato il 7 settembre 2011.
- ^ a b c d e f g h i j k (EN) St. Thais of Egypt, su Antiochian Orthodox Christian Archdiocesie of North America. URL consultato il 7 settembre 2011.
- ^ a b c d e f (EN) ST.THAIS, su Catholic News Agency. URL consultato il 7 settembre 2011 (archiviato dall'url originale il 28 ottobre 2011).
- ^ a b c d e f g h i j Santa Taisia (Taide), in Santi, beati e testimoni - Enciclopedia dei santi, santiebeati.it. URL consultato il 7 settembre 2011.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Santa Taide
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Thais, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Santa Taide, su Santi, beati e testimoni, santiebeati.it.
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